• Bannato User

    Adsense, Alternativa senza obbligo di avere o.iva. Esiste?

    Ciao,
    sto cercando una possibile alternativa a Google Adsense che non richieda l'obbligo di avere partita IVA per incassare i guadagni. Si parla di 300-400? attualmente con Adsense che incassa un prestanome. Io vorrei guadagnare con qualche publisher per cui non sia richiesta iva.

    E' possibile? In modo da dichiarare normalmente i redditi e pagare le tasse senza andare incontro ad altre spese?

    Se si, cosa mi consigliate?


  • Bannato User

    Nessuno?

    Che mi dite di Heyos, JuiceADV, Clickpoint?

    Bisogna avere iva o posso essere pagato anche senza posserede iva? Se si, come devo fare per stare tranquillo?


  • User Attivo

    Non è adsense che richiede la partita IVA, ma il fisco italiano.

    Qualunque attività che svolgi in modo autonomo, che dura più di 30 giorni per un singolo committente o che ti fa guadagnare più di 5000 euro/anno rietra tra quelli che richiedono partita IVA.

    Quindi un'attività che ti rende 5001 euro in 10 giorni non può essere una prestazione occasionale, idem per un'attività che ti rende 100 euro in 40 giorni. Assurdo? Sì, ma è così.


  • Bannato User

    ma quindi non c'è alcun modo per guadagnare in Italia con internet senza partita iva?

    Nessun network pubblicitario sul suolo italiano consente di guadagnare senza iva? Io sapevo che l'iva era richiesta dal fisco italiano perchè adsense risiede all'estero.


  • User Attivo

    Non c'entra nulla il fatto che ads sia all'estero, è proprio il tipo di attività che richiede la partita iva.

    Se poi c'è qualche network che ti assume come dipendente o ti fa fare una collaborazione a progetto, allora puoi anche non avere la partita IVA... ne dubito vivamente ne esistano, proprio perché il tipo di lavoro è assolutamente incompatibile con queste ultime due categorie, e poi, soprattutto, ai network non converrebbe.


  • Consiglio Direttivo

    @dirioz said:

    Quindi un'attività che ti rende 5001 euro in 10 giorni non può essere una prestazione occasionale, idem per un'attività che ti rende 100 euro in 40 giorni. Assurdo? Sì, ma è così.

    Ciao Dirioz.
    Non è esattamente così. Non esiste un limite di reddito oltre il quale è obbligatorio aprire partita iva. La soglia dei 5000 euro riguarda solo il limite oltre il quale bisogna versare i contributi alla gestione separata.

    Paradossalmente una sola prestazione da 100000 euro può passare come occasionale, mentre 10 prestazioni per un totale di 1000 euro richiederebbero la partita iva.

    Per quanto riguarda la domanda principale, non credo che esistano scappatoie all'assoggettamento a partita iva, a prescindere dal network (adsense, ecc), questo perchè la caratteristica del servizio è la continuatività e non l'occasionalità.


  • User Attivo

    @lorenzo-74 said:

    Paradossalmente una sola prestazione da 100000 euro può passare come occasionale, mentre 10 prestazioni per un totale di 1000 euro richiederebbero la partita iva.

    Questo valeva prima della legge Biagi.

    *"La prestazione occasionale è un tipo di collaborazione non subordinata per lavori meramente saltuari. Proprio per la sua "limitata portata", la prestazione occasionale si distingue da quella di tipo accessorio, resa da particolari categorie di soggetti, e dall'attività di lavoro autonomo vero e proprio, mancando un coordinamento ed una continuità nelle prestazioni. Per questo motivo, la collaborazione occasionale non è soggetta all'obbligo contributivo presso la gestione separata INPS.
    Nell'ipotesi in cui la collaborazione occasionale perda i suoi requisiti (svolgimento dell'attività per periodi non superiori a 30 giorni per anno solare e compenso non superiore a ? 5.000 per anno solare per ciascun committente), troveranno applicazione o il lavoro a progetto (se c'è l'elemento della coordinazione) oppure il lavoro autonomo (per più prestazioni abituali). In questi casi ci sarà l'obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS e il pagamento dei relativi contributi."


  • User Attivo

    La mia precendente affermazione

    "Qualunque attività che svolgi in modo autonomo, che dura più di 30 giorni per un singolo committente o che ti fa guadagnare più di 5000 euro/anno rietra tra quelli che richiedono partita IVA."

    non è del tutto corretta, perché esistono alcune attività di lavoro autonomo che non richiedono partita IVA. Ad esempio la gestione di un Bed & Breakfast (ma non in tutte le regioni d'Italia).


  • Consiglio Direttivo

    In realtà andrebbero distinte le prestazioni "meramente occasionali" da quelle "coordinate" o mini cococo. Nelle mini cococo è effettivamente come dici tu, in quanto si tratta di collaborazione coordinata con il committente; ma non mi sembra questo il caso. Mi sembra più una prestazione meramente occasionale, per la quale non mi sembra essere fissato un tetto massimo, essendo queste riconducibili alle prestazioni Art. 2222 e succ del Codice civile.


  • Bannato User

    capito.
    Io con adsense riesco a fare circa 300-400€ al mese, qaunto mi costerebbe la partita iva? Conviene aprirla?


  • Consiglio Direttivo

    Decisamente no, se non hai altri redditi! Ti troveresti, a prescindere dal regime fiscale scelto, a versare un minimo di 2850 euro annuo solo di contributi previdenziali all'inps, oltre alle spese annuali di camera di commercio, le tasse e la parcella del commercialista.


  • User Attivo

    @lorenzo-74 said:

    In realtà andrebbero distinte le prestazioni "meramente occasionali" da quelle "coordinate" o mini cococo. Nelle mini cococo è effettivamente come dici tu, in quanto si tratta di collaborazione coordinata con il committente; ma non mi sembra questo il caso. Mi sembra più una prestazione meramente occasionale, per la quale non mi sembra essere fissato un tetto massimo, essendo queste riconducibili alle prestazioni Art. 2222 e succ del Codice civile.

    Le "prestazioni meramente occasionali" hanno il vincolo che ho indicato (5000 euro/anno per singolo committente)


  • User Attivo

    La migliore delle ipotesi, suppongo che non ci siano altri redditi e di non essere lavoratori dipendenti, è quella del regime fiscale agevolato per nuove iniziative imprenditoriali (tassazione del 10% sul reddito), e nessuna iscrizione alla cammera di commercio. Di INPS si paga, se non erro il 23,75 sul reddito, senza alcun minimo.

    Certo che pagare il 33,75% per 4 soldi, più tutte le rogne burocratiche, dire che ne valgono la pena, certo no!
    Questo stato purtroppo non ci dà molte alternative... alla faccia della crisi e del condono fiscale (5% su miliardi evasi....)


  • Bannato User

    Quindi non posso farci niente.. 😞
    Io attualmente ho un altro lavoro (servizio civile) e prendo altri 433,80? al mese. Volevo arrivare a 700-800 con i guadagni di internet e quindi non mi è possibile.

    [...]


  • User Attivo

    Bhe, il discorso può cambiare leggermente.

    La tua attività prevalente è il servizio civile. Adesso non so se sia o meno pagato l'INPS con il servizio civile. In caso affermativo, non devi più pagarlo per l'altra attività, essendo quella di adsense l'attività secondaria.

    In questa ipotesi, essendo "il regime agevoltato per nuove iniziative imprenditoriale" un regime a tassazione separata, ossia non fa cumulo con altri redditi, pagheresti il 10% di tasse sull'utile, solo quello di adsense.


  • User

    Vi sono casi ove addirittura puoi non dichiarare, come quelli che ricadono nella seguente indicazione del fisco italiano:

    Dalla guida di Altroconsumo per la dichiarazione dei redditi leggo:

    " La dichiarazione non s'ha da fare...[ seguono una serie di punti, quello che può interessare è ]... un reddito complessivo inferiore a 4800 euro che includa uno dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro: per esempio i compensi per collaborazioni occasionali pagati con ritenuta d'acconto"

    E i casi sono tanti. Non dare niente di scontato ma valuta con più commercialisti, magari vedrai che ora diranno A e ora B e questo la dice lunga sulla questione. E' evidentemente che ogni esperto cerca anche un cliente e dunque tra il dirti non devi pagare niente e perdere il cliente ti dirà sempre devi essere azienda. Io ne ho consultati molti: la stragrande maggioranza non si sa di cosa si parla, buttano fuori sperando di azzeccare e non riescono a spiegare cosa ti dicono.
    E' ovvio che dalla loro parte ci sta il fatto che bisogna pagare le tasse e questo è quasi scontato ma per il resto è tutto da inquadrare. Qui sono state fatte delle belle discussioni e devo dire che i commercialisti che hanno affrontato la questione sono stati seri e competenti, con un argomento veramente spinoso, anche se siamo giunti a conclusioni diverse.


  • Bannato User

    Quindi in pratica mi state dicendo che non c'è nulla di certo sulla questione. E' rischioso anche intascarsi quei soldi poichè il commercialista potrebbe darmi dritte o meglio storte che potrebbero portarmi problemi legali.

    Comunque il servizio civile è con L'Infap (se non erro). Quasi quasi cambio cittadinanza.. ù_ù


  • User Attivo

    @Arturobamo said:

    Vi sono casi ove addirittura puoi non dichiarare, come quelli che ricadono nella seguente indicazione del fisco italiano:

    Dalla guida di Altroconsumo per la dichiarazione dei redditi leggo:

    " La dichiarazione non s'ha da fare...[ seguono una serie di punti, quello che può interessare è ]... un reddito complessivo inferiore a 4800 euro che includa uno dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione prevista non è rapportata al periodo di lavoro: per esempio i compensi per collaborazioni occasionali pagati con ritenuta d'acconto"

    non è certo la casistica di questo thread

    @Arturobamo said:

    E i casi sono tanti. Non dare niente di scontato ma valuta con più commercialisti, magari vedrai che ora diranno A e ora B e questo la dice lunga sulla questione. E' evidentemente che ogni esperto cerca anche un cliente e dunque tra il dirti non devi pagare niente e perdere il cliente ti dirà sempre devi essere azienda. Io ne ho consultati molti: la stragrande maggioranza non si sa di cosa si parla, buttano fuori sperando di azzeccare e non riescono a spiegare cosa ti dicono.
    E' ovvio che dalla loro parte ci sta il fatto che bisogna pagare le tasse e questo è quasi scontato ma per il resto è tutto da inquadrare. Qui sono state fatte delle belle discussioni e devo dire che i commercialisti che hanno affrontato la questione sono stati seri e competenti, con un argomento veramente spinoso, anche se siamo giunti a conclusioni diverse.

    Quoto, ed aggiungo che se vai direttamente all'agenzia delle entrate o all'inps, vedrai delle facce di persone che cadono dalla Luna ad ogni tua richiesta e difficilmente non butteranno la palla ad altri.

    Quello che ho scritto fino ad ora deriva dalla mia esperienza di 6 anni di partita IVA, e ore, ore, ore ... buttate a capire la soluzione migliore, ed a vedere decine di facce stralunate.


  • User

    Hai ragione. Io ho tre amici commercialisti con studio professionale e con la gestione di molte aziende e sul questo argomento cadono dalle nuvole e anzi farfugliano, o non sanno cosa dire.
    Però piano piano sta matassa si deve spiegare!


  • User

    Sulla questione da me segnalata, voglio dire che puoi ben avere un guadagno da adsense di 4000 euro e poi un altro reddito del tipo suddetto e non devi nemmeno dichiarare.
    Magari sei un revisore in un'associazione e prendi un gettone di 200 euro l'anno e dunque cumuli e stai tranquillo. Ma non è solo questo il caso, se si vede quanti e quali sono i redditi assimilati a lavoro dipendente si avranno un bel po' di possibilità. Insomma basta che il tuo reddito sia inferiore a 4800 e però includa un reddito (tra i redditi) del tipo suddetto.