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    Venerdì 8 febbraio ore 17.30 "cultura milano.it" ospita bruno vespa per presentare il

    [CENTER][CENTER]Venerdì 8Febbraio 2013, alle ore 17.30, Bruno Vespa interviene all'interno di "Cultura Milano.it" perpresentare il suo nuovo libro "Il Palazzo e la Piazza"(Mondadori) presso la "MilanoArt Gallery Spazio Culturale" in via G. Alessi n. 11, a Milano.[/CENTER]
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    "CulturaMilano.it" è il Festival Artistico Letterario, organizzato da Agenzia Promoter, di SalvoNugnes, che si propone di rendere la cultura accessibile a tutti, con incontriad ingresso libero, che ospitano illustri personaggi, come Margherita Hack,Francesco Alberoni, Silvana Giacobini, Katia Ricciarelli, Corrado Augias,Vittorio Sgarbi, Antonino Zichichi. Vespa indaga afondo sul malcostume politico, per capire come gli errori del passato, stannoinfluenzando il presente e il futuro. Per Vespa il 2012 sarà ricordato, comel'anno più triste del dopoguerra. L'anno, in cui la crisi economica, haspazzato via certezze consolidate e ha avvolto il futuro in una nebbiafittissima. La frustrazione degli italiani, costretti ad un'austerità, in partenecessaria, ma poco sopportabile, in una tremenda recessione, è diventataribellione, ora silenziosa ora gridata nelle piazze, dinanzi alla cecità di unmondo politico, restio a sintonizzarsi con gli umori della gente, nei tagli aipropri privilegi. Vespa dichiara"Questo libro, avrebbe dovuto intitolarsi Rivoluzione in loden. Crisi econsenso da Mussolini a Monti. Allora, sembrava che il governo tecnico,avrebbe fatto il lavoro miracoloso dei topini, nella casa disordinata diCenerentola e trasformato Palazzo Chigi da zucca irrisa in Europa, in carrozzaprincipesca. Il consenso iniziale di Monti, ricorda da vicino, quello cheMussolini riuscì a guadagnarsi proprio negli anni, della crisi successiva alcrollo di Wall Street, nel 1929, con opere pubbliche e iniziative sociali, dicui bisogna riconoscere il grande valore, senza dimenticare lo scempio dellademocrazia, la follia delle leggi razziali, la disastrosa avventura bellica,prodotta dal regime". E aggiunge, precisando "La premessa, tuttavia,è altrove: gli italiani dovranno imparare un po’ di normalità, dagli altricittadini europei e i politici uscire dal Palazzo e scendere nella piazza. Perascoltare e capire".