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    Le buone pratiche per digerire il lattosio

    Fin da piccoli ci si abitua a bere il latte, alimento indispensabile per la crescita.
    Da bambini è praticamente la 'colonna' della nostra alimentazione, sempre presente a colazione e non solo.

    Quando si cresce, però, può avvenire qualcosa di spiacevole: l'organismo comincia a rifiutare sempre più il lattosio, fino a sviluppare una vera e propria intolleranza, causata dalla mancata produzione da parte delle cellule intestinali del duodeno dell'enzima lattasi.

    Senza questo enzima, diventa impossibile per l'organismo scindere il lattosio nelle forme che lo stesso può assorbire, ovvero glucosio e galattosio.

    Di questo disturbo soffrono molte persone in tutto il mondo: negli Stati Uniti la carenza dell'enzima lattasi colpisce più di una persona su cinque, mentre in Italia la percentuale raggiunge il 52% al Nord e il 41% al Sud.

    Si tratta comunque, nella maggior parte dei casi, di persone che non hanno un'intolleranza congenita, ma riscontrano una perdita di efficienza dell'enzima con l'avanzare degli anni.

    Ci si accorge piuttosto subito quando si sta diventando intolleranti al lattosio. I disturbi sono subito evidenti, e riguardano principalmente il tratto intestinale e la digestione.

    Sorgono crampi addominali, flatulenza, meteorismo, diarrea: tutti fastidi che causano parecchi problemi al normale svolgimento della propria vita. In famiglia, ma anche al lavoro o con gli amici.

    Il disturbo digestivo si presenta anche con l'alternanza tra stipsi – detta comunemente stitichezza – e la diarrea: si passa da giorni (anche settimane) in cui non si riesce ad evacuare, a dover fuggire in bagno più volte nell'arco della giornata.

    Entrambi i disturbi risultano palesemente invalidanti per il soggetto colpito dal fastidio.
    In molti si rassegnano e decidono di fare per sempre a meno del latte e dei latticini.

    Altri, invece, cercano di 'scendere a patti' con il proprio disturbo, magari bevendo latte scremato o latte di soia e limitando il più possibile il consumo di mozzarelle e affini.

    Ma a volte anche questi accorgimenti possono risultare insufficienti per la totale risoluzione del problema.

    Un'alternativa può essere trovata nei prodotti dell'azienda Mival, in prima linea nel combattere i disturbi digestivi e l'intolleranza al lattosio.

    L'integratore Easintol può agire su questi problemi: la 'chiave' risiederebbe nell'elevato dosaggio dell'enzima lattasi, che consente di digerire fino a 11 grammi di lattosio. L'ecosistema intestinale migliora e la digestione appare più facilitata: questo perchè entra in gioco l'azione immunostimolante di Easintol, basata sulla presenza di betaglucano, dell’Inositolo e di una miscela enzimatica completa.

    Meteorismo, flatulenza, nausea, gonfiore, tensione addominale possono davvero condizionare le giornate, ma se proprio non si riesce a rinunciare ad un buon bicchiere di latte ecco che Easintol può rappresentare un'ottima soluzione. Combattere l'intolleranza al lattosio non è mai stato così semplice.