• User Newbie

    Impresa sociale?

    Ciao a tutti, vorrei diventare un editore minimizzando i costi per l'apertura dell'attività. Il mio fine principale è la divulgazione di nozioni scientifiche, la possibilità di lucro può essere per me interessante ma sicuramente secondaria.

    Pensavo di aprire un'impresa sociale, ma sconosco i costi di apertura e di gestione. Inoltre non ho un'idea perfetta delle implicazioni di tale forma imprenditoriale. Vorrei delucidazioni in merito e magari suggerimenti su possibili alternative.


  • User Attivo

    Buongiorno
    La risposta al quesito è abbastanza complessa.
    Il mondo associativo e degli Enti non commerciali ha una sua particolare normativa civile e fiscale, con norme speciali e deroghe, a volte contraddittoria e poco chiara.
    Comunque l’impresa sociale come entità giuridica non è facilmente inquadrabile. Sono tali tutte le società e le associazioni che non perseguono scopo di lucro e per le quali si sceglie un percorso pubblicistico, legale e fiscale simile a quello delle società commerciali. Per società si intendono anche le società di capitali.
    Le imprese sociali sono organizzate e gestite come le società con scopo di lucro, ma il loro fine è prettamente sociale. Queste “imprese” si devono iscrivere alla CCIAA e seguire tutti gli adempimenti e obblighi derivanti.
    Se si iscrivono, come imprese sociali, anche le associazioni (di volontariato, di promozione sociale, le ONG, ecc.) queste mantengono i benefici fiscali già acquisiti come enti ENC o ONLUS (le ONLUS sono una “categoria” degli ENC). Soggiacciono, però, agli obblighi di pubblicità legale e fiscale delle imprese.
    A mio personale giudizio hai parlato di impresa sociale solo per esprimere il concetto di Ente non commerciale (associazioni nelle varie articolazioni, imprese sociali, fondazioni, associazioni e società sportive, cooperative sociali, ONG, ecc. e tutte quelle che scelgono di essere anche ONLUS). Forse l’impresa sociale non è la scelta migliore a meno che tu non abbia già individuato i tuoi obiettivi.
    Il campo degli Enti Non Commerciali (non profit) è molto articolato.
    Ti faccio un breve riassunto.
    -Associazioni di volontariato (riconosciute o non). Sono Onlus di diritto e non perseguono scopo di lucro.
    -Associazioni di promozione sociale (riconosciute o non). Sono Onlus per scelta e non perseguono scopo di lucro.
    -Altre associazioni (riconosciute o non) come le ONG, le associazioni o le società sportive, le associazioni culturali, ecc. possono essere Onlus (o lo sono di diritto come le ONG) e non perseguono scopi di lucro.
    -Cooperative sociali. Sono Onlus di diritto e non perseguono scopo di lucro.
    -Tutte le società e le cooperative che si iscrivono alla CCIAA come imprese sociali.
    -Comitati e fondazioni. Sono Onlus per scelta e non perseguono scopo di lucro.
    Essere ONLUS, di per sé, non significa molto. Si accede solo a determinate agevolazioni fiscali, alquanto articolate, rispettando le norme della L. 460/97.
    Fai attenzione perché le associazioni (volontariato, APS, culturali, ONG, sportive, ecc.) non hanno obblighi di iscrizione alla CCIAA (se non scelgono di diventare imprese sociali). Le dichiarazioni fiscali sono obbligatorie solo se questi enti esercitano anche attività commerciali (a determinate condizioni o comunque non prevalenti o marginali secondo il tipo di associazione) o se hanno costi di personale (IRAP).
    La qualifica di ENC si può perdere se si superano determinati parametri stabiliti dalle norme fiscali. Inoltre per alcuni di questi ci sono limiti percentuali di ricavi, di costi di gestione e di costi di personale (categorie svantaggiate, soci e altri).
    Tutte le imprese che si iscrivono alla CCIAA e le associazioni riconosciute, ovviamente, necessitano del notaio per la loro costituzione e pubblicità.
    I costi per la tenuta e gli adempimenti contabili e fiscali variano secondo il consulente e il tipo di ente prescelto.
    Mi rendo conto che la spiegazione è complessa. Si tratta comunque di una esposizione necessariamente sintetica. Se hai altri dubbi riscrivi.
    Saluti e auguri.


  • User Attivo

    Aggiungo che per le associazioni non riconosciute è sufficiente redigere l’atto costitutivo e lo statuto, ottenere il codice fiscale e fare la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. Nelle associazioni non riconosciute il rappresentante legale, ed i soci che operano per conto dell’associazione, sono generalmente responsabili solidalmente verso gli obblighi sociali.
    Saluti


  • User Newbie

    Grazie davvero per l'aiuto.

    Dalle tue parole intuisco che potrebbe essere una scelta azzardata fondare un impresa sociale (ammesso che ne sia capace :gtsad:).

    Spero di non farti perdere troppo tempo, provo a comunicarti le mie necessità in ordine di priorità (dalla più importante alla meno importante):

    Proprietà esclusiva dell'ente nascituro

    So che ciò può risultare antipatico, ma vorrei spendere i pochi soldi che ho a disposizione del progetto in un qualcosa di sicuramente mio. Non poter amministrare l'attività, o peggio esserne estromesso, mi spiacerebbe assai, per cui vorrei considerare tale sfortunata eventualità da subito, evitando categoricamente tutte quelle forme che non prevedono un possessore definito nel tempo.

    **Economicità di fondazione e gestione

    **Purtroppo ho pochi soldi, ma prima di abbandonare questo piccolo sogno vorrei capire se effettivamente sto vagliando tutte le possibilità.

    Possibilità di operare come editore di testi scientifici

    Fatte salve le due premesse, questo sarebbe lo scopo dell'iniziativa.

    Possibilità di lucro

    In realtà non mi importa quasi niente di poter lucrare per mezzo dell'attività, chiaramente però a parità di condizioni sceglierei quella forma che lascia aperta questa via.

    Posso evitare di aprire un'azienda personale? Un privato può iscriversi al ROC?


  • User Attivo

    Buongiorno
    Se vuoi operare come editore puoi scegliere di esercitare come:
    1)Imprenditore individuale. Ti devi iscrivere alla CCIAA con un costo intorno a € 150/200 più eventualmente il costo del professionista (o altri) che ti iscrive. Ogni anno dovrai versare € 88 di diritto annuale. Sarai iscritto automaticamente all’Inps commercianti con un costo di € 2860 circa ogni anno sul minimo di reddito di € 14334 (oltre pagherai circa il 20%). Dovrai fare la dichiarazione dei redditi, Iva, Irap e giustificarti dopo il primo anno, negli studi di settore, perché non hai avuto i redditi congrui secondo lo studio applicato. Ci sono delle opzioni, come i Contribuenti Minimi fino a € 30000 di ricavi, che consentono una gestione più “leggera” ma con perdita di alcune condizioni (iva non recuperabile, ecc.).
    2)Società di persone (snc, sas) o di capitali (srl). Devi andare da un notaio con un costo di circa € 2000/3000 per la costituzione (per i costi devi informarti presso i notai della tua città). Alla CCIAA ti iscrive il notaio, mentre alcuni adempimenti (Inps, Inail o altri) alcuni notai non li fanno. I contributi Inps, in quanto amministratore della società come attività prevalente, sono quelli della gestione separata (26,72% su reddito netto). Questi contributi possono essere evitati dichiarando che questa non è la tua attività prevalente. Negli ultimi tempi l’INPS ha inviato molti avvisi di pagamento ad amministratori di Srl, perché ha intensificato questo recupero contributivo e una interpretazione di legge gli dà ragione (è una strada rischiosa da seguire per evitare i contributi). Le società di persone non devono depositare il bilancio annuale alla CCIAA e quindi puoi risparmiare sul costo del consulente. Gli obblighi fiscali sono più complessi di quelli dell’imprenditore individuale. Tutte le società pagano il diritto annuale CCIAA.
    3)Associazione senza scopo di lucro (ENC). La costituzione, associazione riconosciuta, presso il notaio potrebbe costare qualcosa in meno rispetto alla società. Lo scopo non lucrativo deve essere effettivo (non puoi distribuire utili e altri vincoli). L’ENC non è obbligato alle dichiarazioni dei redditi (secondo le condizioni del precedente messaggio), ma solo ad alcuni tipici obblighi delle associazioni, e il bilancio resta un atto interno. Gli obblighi contabili sono, grosso modo, gli stessi dell’imprenditore e delle società. Non hai costi di CCIAA e Inps.
    4)Professionista iscritto con la sola partita Iva. Questa è una strada da non percorrere perché l’attività di editore ha natura imprenditoriale e non professionale. Se per i primi tempi ti limiti a espletare un semplice lavoro di promulgazione di testi o simile, senza iniziare l’editoria, puoi rientrare nell’attività di lavoro autonomo. In questo caso ti devi iscrivere all’Inps gestione separata.
    Per quanto riguarda Il registro degli operatori della comunicazione si possono iscrivere le imprese individuali, le società, le associazioni ecc.
    Nelle società basta che un socio abbia il 51% del capitale (la tua quota eventuale) per farlo diventare, di fatto, il “proprietario” della società.
    Nelle associazioni ENC ogni socio ha diritto ad un voto e non ci possono essere barriere specifiche all’ingresso di nuovi soci. Quindi i soci fondatori, se ti interessa la gestione effettiva, devono essere “scelti” nell’ambito “familiare”, almeno i primi tempi ed in attesa che le cose si sviluppino. Negli ultimi tempi il fisco ha intensificato i controlli, anche formali, sugli ENC.
    Tutte le soluzioni che adotterai possono essere modificate nel tempo se riscontri che la tua iniziativa è valida, e non ti conviene partire con programmi dispendiosi come le società.
    Spero di essere stato chiaro.
    Saluti


  • User Newbie

    Grazie ancora, mi hai dato ottimi spunti su cui riflettere.