• User Newbie

    Prestazioni occasionali per vendita creazioni del proprio ingegno

    Salve,
    Ho diversi dubbi in merito alle prestazioni occasionali,vi espongo la mia situazione e nella speranza di poter avere alcuni chiarimenti vi ringrazio in anticipo per la disponibilità.

    Mi occupo della realizzazione di Lampade ,complementi d'arredo e gioielli,ultimamente alcuni negozi si sono interessati ai miei lavori e vorrei provare questo canale di vendita.

    Vorrei capire se esiste un modo per poter collaborare saltuariamente con dei negozi senza partita iva e in che modo(potrei rientrare nella modalità delle prestazioni occasionali e del limite dei 5000 euro?).
    Devo emettere ricevuta con o senza ritenuta d'acconto?

    Diversamente aprendo partita iva essendo lavoratrice dipendente part-time 24 ore (CCNL commercio) sarei esonerata dal pagare ulteriore Inps e dalla ritenuta d'acconto sulle ricevute? mi verrà trattenuta l'aliquota in base al reddito totale (lavoro dipendente + altro reddito) solo al momento della dichiarazione?

    Vi ringrazio di tutto
    Buona giornata
    Marzia


  • User Newbie
    1. Puoi fare prestazioni occasionali, trattandosi di prestazioni fatte nei confronti di titolari di P. Iva è necessaria la ritenuta d'acconto.

    2. Nel caso di apertura di P. Iva dovrai iscriverti alla Camera di Commercio e simultaneamente sarà aperta la posizione INPS gestione Artigiani.


  • User Newbie

    Grazie ridertax per la risposta riguardante la ritenuta e la possibilità di rientrare nella prestazione occasionale,ti chiedo invece maggiori chiarimenti riguardo alla partita iva..ciò che io ho scritto(e ti riporto qui sotto) è corretto?

    "aprendo partita iva essendo lavoratrice dipendente part-time 24 ore (CCNL commercio) sarei esonerata dal pagare ulteriore Inps e dalla ritenuta d'acconto sulle ricevute? mi verrà trattenuta l'aliquota in base al reddito totale (lavoro dipendente + altro reddito) solo al momento della dichiarazione?"

    Sono informazioni che mi sono state date da una commercialista ma data l'ambiguità, a mio parere, di questa "materia" sto cercando più conferme in merito perchè se così fosse aprire una partita iva (nei minimi) nella mia posizione di dipendente part-time potrebbe comportare un esonero dal pagare ulteriore inps in quanto verso già i contributi e dal mio reddito totale (lavoro dipendente + altro reddito)mi verrà trattenuta l'aliquota di riferimento in base al mio scaglione di appartenenza.

    Mi è stato anche detto che sarò soggetta anche al pagamento Inail e ovviamente alle spese di tenuta della contabilità da parte di un commercialista.

    C'è qualche errore o manca qualcosa?

    Grazie ancora 🙂


  • User Newbie

    Buonasera,riprendo questo post di qualche tempo fa..qualcuno sa darmi risposte più dettagliate ai dubbi esposti sopra?Grazie mille 🙂
    Buona serata


  • User Attivo

    Buonasera marzia80
    Come detto da ridertax puoi operare con le prestazioni occasionali. Sei soggetta a contributi (1/3 a tuo carico e 2/3 a carico del committente), ma soltanto sull’eccedenza, se superi € 5000.
    Se apri la P.Iva come artigiana ti devi iscrivere alla CCIAA che a sua volta ti iscriverà automaticamente all’Inps artigiani con minimo contributivo di circa € 2900 annui.
    A questo punto devi chiedere all’ INPS di sospendere la contribuzione artigiana (si tratta di contribuzione obbligatoria sostitutiva delle atre gestioni) in quanto sei già soggetta alla contribuzione dipendente.
    L’INPS però può non tenere conto della tua richiesta in quanto devi dimostrare che l’attività dipendente è prevalente. Con un rapporto part-time ritengo che sia alquanto difficile che l’Inps sospenda la contribuzione.
    Per quanto riguarda le imposte i due redditi si sommano tra loro e dovrai pagare l’Irpef con gli scaglioni propri dei redditi cumulati.
    Se apri la P. Iva nel regime dei contribuenti minimi i redditi non si cumulano (il regime dei minimi paga il 20% sul reddito netto).
    La ritenuta d’acconto è effettuata obbligatoriamente dai committenti con partita Iva, o altri elencati dalla norma, e non dai privati. Si scomputa dal saldo delle imposte risultante dall’UNICO (è solo un anticipo di imposta).
    Con l’apertura della P. Iva sei soggetta a Inail come artigiana.
    Saluti


  • User Newbie

    Buonasera Mariovannini la ringrazio molto per la sua risposta accurata .

    Riguardo la sospensione della contribuzione artigiana mi era stato detto da una commercialista che se l'orario di lavoro normale nella mia azienda è di 40 ore settimanali,lavorandone per contratto 24 verrei esclusa dall'artigianato e iscritta come piccolo imprenditore e per questo motivo non dovrei versare altri contributi Inps.

    Queste informazioni mi sono state date in base alle regole della commissione dell'artigianato competente per la mia zona che prevede che con 24 ore rientrerei nei parametri in quanto lavoro più della metà delle ore di un normale orario di 40 ore settimanali..è possibile che questa regola cambi a seconda delle regioni?Per avere certezze a chi mi consiglia di rivolgermi?

    Grazie ancora
    Buona serata
    Marzia


  • User Attivo

    Buongiorno marzia80
    Occorre distinguere i due problemi.
    1 - Iscrizione all’artigianato.
    Tieni conto che questa materia è regolata da una legge nazionale e tante leggi regionali, se emanate.
    A mio avviso per avere notizie il posto in cui ti devi recare è la CCIAA della tua città (sportello dell’artigianato). Attenzione però perché in alcuni casi ti possono chiedere documenti inesistenti o aboliti da altre leggi. Comunque ti possono dare utili indicazioni. Evita di dire che sei già dipendente, oppure presentalo come una eventualità.
    Non ho capito bene il riferimento al piccolo imprenditore. L’attività di artigiana è considerata attività d’impresa e quindi sei già una “piccola” imprenditrice.
    Se poi ti riferisci ad un piccolo imprenditore che gestisce una attività d’impresa (agente, commerciante, piccola impresa individuale industriale o commerciale, ecc.) si passa alla gestione INPS commercianti e ad un diverso inquadramento presso la CCIAA.
    2 – Contributi INPS.
    La CCIAA ti iscrive d’ufficio alla Gestione artigiani dell’INPS.
    A questo punto, per evitare la doppia contribuzione, devi chiedere all’INPS l’esonero dei contributi di artigiana. Chi decide sull’esenzione è soltanto l’INPS e i miei dubbi si riferivano alla tua posizione di dipendente part-time che può non convincere l’INPS per l’esenzione.
    All’INPS non interessa nulla della tua posizione contemporanea di artigiana o dipendente che può far sorgere dubbi alla CCIAA (gli artigiani hanno alcune preclusioni di attività) ed eventuali pareri di altre “commissioni”.
    Per l’INPS può contare soltanto la prevalenza di una specifica attività sull’altra e che hanno entrambe una contribuzione obbligatoria.
    Se l’INPS non concede l’esenzione dei contributi le soluzioni che ti rimangono sono il contenzioso o la cancellazione alla CCIAA.
    Per avere più informazioni ti devi recare presso la sede INPS della tua zona e chiedere presso lo sportello dell’artigianato.
    Saluti e auguri.


  • User Newbie

    Grazie mille per tutte le preziosissime informazioni,data la probabile impossibilità di avere un esonero contributivo come lei mi diceva, attualmente penso che non mi convenga considerare l'apertura della partita iva,in passato ho riscontrato entrate che non superano neppure i 1000,00 euro annuali perciò proverò a collaborare con i negozi interessati con prestazioni occasionali e in base a quel che accadrà deciderò poi inseguito se aprirla o meno.

    Mi permetto di farle ancora qualche domanda per chiarire gli ultimi dubbi:

    _se vendo una serie di lavori ad un negoziante per 1000? totali di cui il 20% è la ritenuta d'acconto che lui versa per me e 800? è il mio netto mi chiedevo se su quest'ultima cifra devo togliere ancora altre imposte oppure in fase di 730,dichiarando di aver guadagnato 800? e fornendo la certificazione della ritenuta ,800? risulta essere ciò che effettivamente guadagno..?

    Le chiedo questo poichè faccio un pò confusione sull'imposta del 20% della ritenuta d'acconto e l'aliquota che caratterizza il mio compenso totale annuo,in base a questo dubbio le chiedo se le 800? sono la cifra effettiva che mi entra in tasca oppure se quest'ultima subirà ad esempio un ulteriore 23% che è la possibile aliquota sul mio reddito totale.

    La commercialista a cui mi sono rivolta fra l'altro mi ha anche vivamente sconsigliato di vendere tramite prestazione occasionale poichè secondo lei la mia attività non rientra nei parametri di prestazione di servizio o d'opera in quanto per lei vendo beni..avendo letto in questo forum risposte diverse mi chiedo come posso effettivamente comportarmi..preciso che realizzando manufatti in cartapesta realizzo da me sia quest'ultima che il manufatto,ciò che io acquisto sono i componenti per creare il materiale perciò quel che rivendo ha ovviamente forme totalmente trasformate da ciò che acquisto,per questo ritengo prevalga la componente artistica e possa rientrare nei parametri.. .

    Grazie infinite in anticipo per ogni chiarimento.
    Buona giornata
    Marzia


  • User Attivo

    Buonasera Marzia80
    Prima di tutto occorre chiarire che se le tue attività possono ricondursi a creazioni di carattere artistico, o altro tipo di prestazioni, puoi rientrare nella casistica dei lavoratori autonomi occasionali senza crearti altri problemi con un volume di affari così basso.
    Per rispondere alle tue domande faccio un esempio, teorico, con le tue cifre.
    Compenso occasionale € 1000
    Ritenuta d’acconto € 200
    Netto corrisposto € 800
    In fase di 730, o UNICO, dovrai dichiarare il compenso lordo di € 1000 e applicare l’imposta del 23%, pari a € 230, e quindi detrarre la ritenuta di € 200 che hai già subito. Il netto a tuo carico è di € 30.
    In effetti, però, non pagherai IRPEF perché sui redditi occasionali puoi godere di una detrazione d’imposta annuale di € 1104.
    Ecco il calcolo corretto
    Imposta IRPEF 23% sul compenso di € 1000 € 230
    Detrazioni d’imposta (è superiore al debito) € 1104
    IRPEF a tuo carico € 0
    IRPEF a credito per ritenute subite € 200
    La ritenuta d’acconto è appunto un “acconto” di imposta pagata sui compensi di lavoro autonomo che si detrae dal debito d’imposta in fase di dichiarazione dei redditi.
    Se in dichiarazione non ci sono debiti d’imposta tutti gli acconti pagati durante l’anno vengono riportati come crediti all’anno successivo o utilizzati per pagare altre imposte o contributi. Come nel tuo caso di € 200.
    Spero di essere stato chiaro
    Saluti


  • User Newbie

    Grazie di tutto Mario Vannini,con le sue preziose informazioni ho un panorama davvero più chiaro di tutta la situazione.

    Buona giornata
    Marzia