• User Newbie

    Consulente aziendale già dipendente - ditta individuale o libero professionista?

    Buongiorno a tutti, mi scuso fin da ora se non sono nella sezione giusta.. Ne ho consultate molte in questi giorni, ho anche avuto parecchie "dritte" e vorrei tentare di proporre il mio dilemma.

    attualmente sono lavoratore dipendente che presta annualmente collaborazioni autonome occasionali che stanno diventando via via di importi più consistenti.

    Dunque sto valutando di aprire una P.Iva per
    a) evitare il cumulo reddito lavoro dipendente + collaborazione che comporta debito annuale irpef piu acconti
    b) avere una tassazione piu agevolata, nonchè la possibilità di ritenere certi costi che sostengo, inerenti all'attività (per ora non abituale e professionale) e abbattere la base imponibile della seconda attività con spese inerenti (auto, telefono, pranzi, ecc)

    Premetto che continuerò a avere un contratto di lavoro dipendente full time e a tempo indeterminato con la mia azienda.
    Premetto che l'attività di collaborazione si sostanzia in una figura che potremmo dire di consulente aziendale offrendo una gamma di servizi che non si limiterebbe alla consulenza amministrativa/fiscale (e qui immagino le complicazioni vista la riserva di competenza degli ordini, commercialisti, tributaristi, consulenti del lavoro) ma anche di altra natura (predisposizione di prospetti informatici per l'azienda, raccolta documentazione, elaborazione di pratiche amministrative ecc)

    Posto questo ho alcuni dubbi.

    1. forma giuridica: ditta individuale o professionista?
      La domanda mi si è posta soprattutto ai fini INPS. Ho appurato che il lavoratore dipendente che sia anche
    • professionista: deve iscriversi obbligatoriamente alla gestione separata INPS e versare il 17% dei ricavi (compensi - spese)

    • ditta individuale: può certificare all'INPS di essere già iscritto come lavoratore dipendente e non versa altri contributi (nè come artigiano nè come commerciante) (è corretto?)

    1. Il codice ateco a cui avevo pensato è 70.22.09
      "Altre attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale".
      Per Questo codice è possible optare indifferentemente per ditta o libero professionista? o l'inquadramento è forzato?

    2. regime fiscale: minimi o nuove iniziative?
      3a) come minimo gia lavoratore dipendente avrei:
      -imposta sostitutiva 20%
      -INSP 17% (o niente se ditta individuale)
      no iva, no studi, no irap, no addizionali

    3b) come nuove attività e sempre lavoratore dip avrei
    -sotitutiva 10%
    -INSP 17 o zero se ditta
    -irap 2,9 ridotta mi pare
    -iva ma con possibilità di detrazione
    -Studi di settore (sono pericolosi per questo codice attività?)

    grazie a quanti contribuiranno
    MV


  • User Attivo

    I punti 1-2 sono corretti, per il punto 3 dipende essenzialmente dalla clientela a tui ti rivolgi se la maggior parte è azienda meglio le nuove iniziative, se privati i minimi, gli studi di settore non costituiscono un grosso problema


  • User Newbie

    Grazie della conferma. In effetti il vero enigma sembra essere la posizione INPS leggendo i numerosi interventi di questo sito; la discrezionalità sembra essere del singolo ufficio provinciale.. proverò a fare un "sondaggio" coi dirigenti INPS di Vicenza a questo punto, fermo restando che mi piacerebbe, in caso mi venisse imposta una nuova posizione INPS, di proporre ricorso citando della prassi (Circolari, decisioni) INPS, se esistenti in merito.