• User Newbie

    Fattura da Svizzera per servizi (mod. black list + intrastat)

    Ciao a tutti,

    sono un piccolo imprenditore **svizzero **che fornisce
    **servizi **nel web marketing, vende videocorsi a download
    diretto da internet e altri servizi informatico-pubblicitari
    come la creazione di siti internet e campagne pubblicitarie sul
    web.

    Da qualche tempo ho alcune difficoltà ad operare con le imprese
    italiane a causa delle restrizioni in materia di evasione
    fiscale che hanno colpito paesi a "fiscalità privilegiata", come
    la Svizzera.

    Vorrei semplificare la vita ai miei clienti italiani
    (anche per evitare di perderli) e indicare loro una procedura
    semplice
    da seguire per registrare le mie fatture: ho notato
    che c'è parecchia confusione.

    Qualcuno sa come si deve comportare una impresa italiana
    quando si trova a dovere registrare una fattura esente iva,
    ricevuta dalla **Svizzera **(o da un altro paese a fiscalità
    privilegiata) per un servizio?

    Da quello che ho capito io deve effettuare una autofattura,
    compilare il modello **Intrastat **ed il modello "Black List".
    Qualcuno ha le idee più chiare?

    Grazie mille 😉


  • Il punto è che se i suoi clienti devono effettuare tale registrazione una volta all'anno ed Una Tantum l'incremento di rogne e costi è enorme e non vale la pena di affrontarlo.
    Le suggerisco di trovare un partner commerciale ialiano che acquisti da lei e rivenda il servizio, in tal caso una sola entità italiana dovrà preoccuparsi della registrazione per gli acquisti esteri.


  • User Newbie

    Ciao Criceto e grazie della risposta.

    Ma sono così dispendiose queste pratiche burocratiche? Riesci a quantificarmi? Io ho provato a scaricare un paio di moduli e mi sembrava che fossero relativamente brevi da compilare. Cosa c'è di così drammatico in questa procedura?

    Trovare un rivenditore in Italia può essere una buona idea, però obiettivamente da un punto di vista fiscale sembrerebbe esattamente la classica operazione effettuata da una impresa italiana che per ridurre il proprio carico fiscale acquista prodotti fittizi da un paese a bassa tassazione.


  • "Ma sono così dispendiose queste pratiche burocratiche?
    Per una volta sola si

    Io ho provato a scaricare un paio di moduli e mi sembrava che fossero relativamente brevi da compilare.
    Il problema non è la compilazione ma tutta la solfa connessa con le varie dichiarazioni

    Cosa c'è di così drammatico in questa procedura?"
    Il fatto che deve forzatamente farla un professionista e se l'azienda coinvolta è piccolina il commercialista o fiscalista non ha piacere di farla per una misera fattura annua.

    Continuo a suggerire un partner italiano, è cosa normale che una azienda estera cerchi un contatto in Italia per rivendere i suoi servizi o prodotti, appunto per evitare ai clienti tali problematiche.
    Pensa a cosa succederebbe se tutti i possessori di PC dovessero acquistare le licenze di Windows direttamente dalla Microsoft USA.

    Nel tuo caso i clienti farebbero l'acquisto direttamente dal tuo sito ma la fatturazione avverrebbe nei confronti del partner da parte tua (con opportuno sconto) e nei confronti del cliente da parte del partner.


  • User Newbie

    Grazie della risposta 😉
    Capisco ciò che suggerisci e sicuramente è una soluzione da
    prendere in considerazione... Il problema è che espone chiaramente
    l'impresa italiana Reseller a tutti i problemi derivanti dal
    traffico di importanti somme di denaro tra Italia e Svizzera
    (tra l'altro per servizi e non per merce fisica). E' chiaro che
    -seppur non avendo niente da nascondere- tale impresa si troverà
    nel mirino della GdF. Non è una posizione simpatica, anche
    perché per come vanno le cose in Italia, ciò può causare
    grane non da poco nella gestione (cosa che mi rende scettico
    nella possibilità di trovare un Reseller disponibile).

    Ecco perché io preferirei identificare una procedura standard
    per tutti i miei clienti italiani. Se qualcuno ha le idee chiare
    su cosa si debba fare per contabilizzare le fatture da paesi a
    bassa tassazione, credo sarebbe utile renderlo noto qui, dato
    che non ho trovato online da nessuna parte queste informazioni e
    che credo possa essere d'aiuto non solo a me, ma a
    tutta la community.

    Grazie 😉


  • Si potrebbe sapere di che software si tratta, i relativi costi per il cliente e il margine riconosciuto al distributore italiano?
    Magari il reseller è già belle che trovato (io).

    Magari per MP se non vuole mettere in piazza i propri affari.


  • User Newbie

    Scusate ragazzi, anche a me interessa questo tema (a parti inverse, però). Io devo contabilizzare una fattura svizzera per un servizio pubblicitario, iva zero. Come devo fare?
    Sono d'accordo con Luigi. Non si trova nulla di esauriente online (se non altro per i poco esperti). Riusciamo a delineare un vademecum ("bisogna fare A, B, C") in modo tale che i poveri cristi che si trovano in questa situazione abbiano un minimo di riferimento?
    Grazie a tutti!


  • User Attivo

    In realtà non mi sembra così complicato. Avrà contribuito alla confusione il fatto che la normativa sulle comunicazioni black list ha subito recenti variazioni.

    Infatti il Dm 5 agosto 2010 ha modificato in due punti l'ambito oggettivo delle operazioni da inserire all'interno delle comunicazioni con paesi black list.
    Sulla base del "nuovo" dettato normativo, a decorrere da settembre 2010, dovranno essere inserite soltanto le prestazioni di servizi da e verso operatori "stabiliti" in paesi black list, anche se non rilevanti ai fini Iva per mancanza del requisito della territorialità.

    Quindi rispondendo a luigi rech e ad andrea sissilue, ritengo che la fattura svizzera per servizio senza iva rientri nella comunicazione black-list.

    Inoltre la comunicazione degli elenchi Intrastat relativa appunto alle operazioni "intracomunitarie", non va effettuata se le operazioni sono avvenuta con soggetti "extra-comunitari", tipo svizzeri, sammarinesi, ecc.

    Per quanto riguarda istruzioni e modelli è possibile trovare tutto sul sito dell'agenzia delle entrate.

    Saluti


  • Nessuno discute sul fatto che le incombenze burocratiche non siano poi niente di speciale, rimane il fatto che se bisogna metterle in atto per una fattura all'anno la cosa diventa antieconomica e oltremodo scocciante, invisa alla maggior parte dei piccoli studi contabili nonchè percepita come "potenzialmente pericolosa" dai piccoli imprenditori che temono, a torto o a ragione poco importa, di diventare bersagli del fisco.
    Quindi l'autore del post rischia di perdere clienti e chiede una soluzione al SUO problema.
    La soluzione del partner italiano è quindi validissima e correntemente praticata dai produttori di servizi software.


  • User Newbie

    Grazie a tutti delle risposte. Credo che quest’ultimo
    messaggio di Criceto abbia bene inquadrato la situazione.
    Se gli studi contabili manifestano irritazione agli
    imprenditori, sottolineando l’aumento del rischio di
    controlli fiscali, questi ultimi potrebbero benissimo
    rescindere il rapporto commerciale o trovare delle
    alternative sul territorio.

    Devo studiare la situazione perché è vero che Microsoft non
    vende in Italia direttamente dagli USA, ma se non sbaglio
    online vende dal **Lussemburgo **(che forse non è in Black
    List, ma poco ci manca). Se aprissi una filiale in Italia,
    temo che dovrebbe comportarsi esattamente come un soggetto
    italiano e dunque pagare le tasse in Italia sugli utili,
    cosa che mi risulterebbe estremamente sconveniente.

    L’alternativa del **Reseller **potrebbe essere buona, ma
    perderei almeno un 5% di commissione e i miei clienti si
    troverebbero a pagare l’IVA, cosa che aumenterebbe i prezzi
    percepiti e ridurrebbe le vendite. Tra l’altro, offrendo
    anche una **customizzazione **dei software, i prodotti che
    confezioniamo a volte sono **unici **e di conseguenza da un
    punto di vista dell’immagine aziendale non è il massimo
    fare interloquire il cliente con un intermediario, che non
    sia una filiale, solo per la fatturazione. Immaginate: “Il
    lavoro lo facciamo noi, ma la fattura gliela fa Pinco
    Pallino”. Non appare come un comportamento serio.

    Ecco perché come prima alternativa preferirei vendere
    **direttamente **dalla Svizzera, rendendo il meno sgradita
    possibile l’operazione di contabilizzazione della fattura
    ai miei clienti, spiegando loro esattamente come fare per
    registrarla. Dopodiché se noto una flessione delle
    vendite, proverò a mettere in test un Reseller, l’ipotesi
    della filiale italiana o qualche altra soluzione creativa...

    E’ una bella gatta da pelare! Trust, mi sapresti dare un
    link alla pagina esatta dove si trovano queste informazioni
    dettagliate? (Il modulo l'ho trovato, è la prassi complessiva che
    mi è poco chiara). Grazie mille!


  • User Newbie

    Mi correggano gli amici più esperti del forum, ma da profano mi pare di capire che a questo punto la risposta te la sei data da solo: sei nella stessa situazione di Microsoft, paese extra UE che deve vendere in UE. Se Bill Gates vende dal LUSSEMBURGO, un motivo c'è, ERGO fallo anche tu. La tassazione probabilmente è molto bassa, ti eviti tutti i problemi della burocrazia italiana e i tuoi clienti NON pagano l'Iva grazie al modulo Intrastat. Tutti felici e contenti...

    Adesso che ci penso anche Cipro ha tassazioni bassissime (5% - 10%) sulle società, valuta magari con un esperto di pianificazione fiscale l'ipotesi di aprire una filiale lì o un Reseller. Chiaramente sia nel caso di Cipro, che del Lussemburgo, che di un altro paese UE a bassa tassazione che magari io non conosco, assicurati di fare le cose per bene e di rispettare tutte le regole/leggi dei vari paesi...

    Tornando al modulo BlackList,* anche io chiederei a trust di postare un link se possibile! Grazie!* 😄


  • Vorrei far notare che i clienti NON pagano l'IVA.
    L'IVA viene "pagata" soltanto dai clienti non professionali.
    Quindi comprando dal reseller i clienti professionali non hanno nessun aggravio di costo dato che l'IVA la recuperano.
    Quanto alle tasse sugli utili sarà affare del reseller che pagherà tali tasse sull'esiguo margine che gli verrà riconosciuto.

    PS: continuo ad essere curioso sul tipo di offerta commerciale dell'autore anche perchè sarei alquanto interessato al potenziale business.


  • User Newbie

    L'IVA non la pagano, IN TEORIA. Intanto cominciano a versarla, poi -FORSE- la recuperano a distanza di mesi (se va bene e se si verificano certe condizioni). Per come funzionano le cose in Italia, ho imparato una regola: "meno ti fidi dello Stato, meglio è".
    Io quando posso evitare di anticipare l'iva perché compro da uno stato comunitario, faccio salti di gioia... E credo che i clienti di Luigi si troverebbero in una situazione del tutto analoga.
    Ora, non vorrei rompere le uova nel paniere a Criceto, che mi sembra in conflitto di interesse, però nello spirito del forum se dovessi dare un consiglio in tutta onestà ad un amico gli direi "stai lontano più che puoi da questa palude"! Trovati uno stato comunitario a bassa tassazione che non fa storie per il rapporto con la Svizzera, e lì apriti una filiale oppure fai tu stesso da reseller! Con 5k€ sei in pista!


  • User Attivo

    Sul sito dell'agenzia delle entrate bisogna seguire il seguente percorso: Home - Cosa devi fare - Comunicare Dati - Comunicazioni da parte di soggetti Iva per operazioni con paesi Black list - Scheda informativa

    Criceto, il discorso della complicatezza di tali adempimenti (cui i richiedenti consiglio facevano riferimento, ovviamente non tu) rappresenta degli aspetti del tutto soggettivo, legati come ogni cosa alla personale preparazione ad una determinata materia ed alla valutazione di convenienza a dedicarcisi in rapporto al tempo necessario, il tutto condito dal disappunto dovuto al fatto di percepire tali obblighi come vincoli burocratici inutili o eccessivi.

    Penso che il consiglio migliore che si possa dare in questo caso ad andrea e luigi, forse banale ma senza contravvenire allo spirito del forum, è quello di valutare bene la convenienza di rivolgersi ad un professionista, qualora non l'abbiano già fatto, considerando anche il rischio di errori e conseguenti rogne future. Come si dice, ad ogniuno il suo...(lavoro).

    Saluti


  • User Newbie

    Grazie a tutti. Sicuramente sentirò un professionista nel
    settore della pianificazione fiscale internazionale per
    capire se effettivamente c'è una strada intelligente per
    aggirare questo problema con l'Italia. Per ora il mio
    commercialista svizzero non ne ha idea, non so se i
    commercialisti italiani sono più preparati sulle
    legislazioni internazionali.

    Ringrazio Trust per il link, mi studierò bene la procedura
    e la farò presente al mio commercialista. Oltre alla
    compilazione di quel modulo, c'è altro da fare?

    @Criceto: non so che altro aggiungere sul mio business:
    vendiamo software customizzabili e prodotti informatici nel
    B2B per semplificare la gestione delle imprese, medie e
    piccole. Se stabiliamo che l'ipotesi Reseller in Italia sia
    la migliore scelta, terrò presente la tua disponibilità! 😉


  • User Newbie

    Ciao sono nuovo del forum e avrei bisogno di un informazione, mi sono trasferito in Svizzera e sono rimasto d'accordo con la mia ex azienda italiana di provare a sviluppare il mercato (facciamo e-commerce). la domanda è, lavorando da qui (svizzera), come posso farmi pagare da li' (italia). e che tassazione va applicata? io sono anche dipendente a tempo parziale presso un'azienda svizzera. esiste una fatturazione semplificata o un contratto di lavoro a progetto? a chi devo pagare le tasse? il lavoro sarebbe integralmente svolto in svizzera