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    Associazione culturale: commerciale o no???

    Buongiorno ho un quesito da porvi: siamo un team di ex giornalisti che attualmente si occupano di gestire una enciclopedia online sui comuni d'Italia e diversi siti internet a carattere culturale riguardanti le scuole pubbliche paritarie e private. Abbiamo scritto e continuiamo a farlo personalmente, tutti gli articoli e aggiornamenti riguardanti i territori di cui ci occupiamo e informazioni riguardanti l'istruzione, inserendo in ogni Comune o regione oltre ad informazioni di pubblica utilità le attività commerciali o le scuole rilevanti. Ad ognuno viene richiesta una quota annuale irrisoria relativa all'inserimento, che l'anno successivo può venire rinnovata, senza ulteriori costi aggiuntivi in caso di aggiornamento dati o pubblicazione di foto o materiale. Finora il tutto è stato gestito attraverso delle ditte individuali a carattere commerciale, ma in modo improprio visto che in fondo si tratta di una quota una tantum uguale per tutti e non di un pagamento a fronte di un servizio commerciale. Vorremmo costituire una associazione culturale, e le quote servirebbero per coprire le spese della ditta che ci fa i lavori di grafica e di monitoraggio su internet. Che tipo di associazione dovremmo aprire? commerciale o non commerciale? e quali sono gli adempimenti fiscali obbligatori? Grazie

    ps: precisazioni: le quote di partecipazione di chi aderisce non fa diventare soci dell'Associazione chi le versa, sono appunto dei rimborsi spese, i soci dovrebbero essere due o tre e rimanere stabili per tutta la durata dell'Associazione. La stessa non avrà un patrimonio, e la sede è in una abitazione di uno dei soci che mette a disposizione una stanza per un paio di computers e i telefoni


  • User

    Buongiorno,
    il servizio che Voi erogate è un servizio commerciale, pertanto è stato corretto fino ad ora emettere fattura, anche se si tratta di una quota una tantum. La quota è a fronte di un servizio erogato (spazio pubblicitario).
    Non esistono associazioni commerciali e non commerciali. Le associazioni sono enti non commerciali e possono dotarsi di partita IVA per svolgere attività commerciale, purchè secondaria e sussidiaria a quella istituzionale.
    L'impostazione che state proponendo è quella di una società camuffata da associazione. Non è possibile che un soggetto paghi la quota sociale e non diventi socio. Forse è per non dare diritti di voto a soggetti che non siete Voi?
    Perdonate la schiettezza, ma leggo quotidianamente tentativi di evadere ed eludere il fisco....e poi, a seguito di un accertamento con sanzione ci si lamenta o stupisce...

    Se desiderate approfondire la questione e comprendere veramente come funziona un'associazione sono a disposizione.

    Gabriele Aprile
    Gruppo di Studio MOVIDA


  • User

    Innanzitutto grazie per la risposta. La nostra non è e non sarà una copertura per evadere il fisco, assolutamente, noi diamo delle informazioni di carattere culturale a tutti gli effetti e pubblichiamo per la parte economica i loghi delle aziende del territorio senza informazioni o messaggi pubblicitari all'interno del logo. Mi spiego meglio: la quota che versa chi partecipa al sito, è un semplice rimborso per lo studio grafico visto che si tratta di un importo assolutamente non paragonabile ad inserzioni pubblicitarie (si tratta di somme di gran lunga inferiori a 100 € e non sempre dello stesso importo in quanto per alcuni di loro c'è la creazione di un logo e per altri no per esempio) e ogni lavoro ulteriore che noi facciamo di grafica, è totalmente gratuito. La volontà di non farlo figurare come quota associativa è perchè non lo è, lo scopo dell'Associazione è quello di informare e non di pubblicizzare. I nostri articoli non sono pubblicitari, sono territoriali e senza nessun accenno a nessun tipo di pubblicità, in collaborazione con le Amministrazioni locali (ATP, Comunità Montane, Associazioni Culturali Locali ecc.), che contengono informazioni totali sul territorio, programma delle Manifestazioni aggiornato, calendari scolastici e simili. Ritengo quindi che il nostro sia un servizio all'utente, con una piccola finestra sulle attività del territorio ma non solo a livello di aziende, anche a livello di scuole anche statali, associazioni, farmacie, case di cura e anche Enti che per loro natura non fanno pubblicità.
    Chiedo scusa, ma l'articolo 148 del TUIR comma 2 non parla forse di Associazioni a carattere commerciale anche non occasionale?


  • User

    Buongiorno,
    l'articolo 148 del TUIR comma 2 riporta quanto segue: "Si considerano tuttavia effettuate nell'esercizio di attivita' commerciali, salvo il disposto del secondo periodo del comma 1 dell'articolo 143, le cessioni di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto. Detti corrispettivi concorrono alla formazione del reddito complessivo come componenti del reddito di impresa o come redditi diversi secondo che le relative operazioni abbiano carattere di abitualita' o di occasionalita'."

    L'attività commerciale per un'associazione deve essere secondaria e sussidiaria all'attività istituzionale (poi è ovvio che ci possano essere casi particolari, ma giustificati).

    Non comprendo comunque (o non voglio comprendere) il motivo per cui scriviate quanto segue: "La volontà di non farlo figurare come quota associativa è perchè non lo è, lo scopo dell'Associazione è quello di informare e non di pubblicizzare."
    Scusate ma che motivo ha un'associazione di esistere se gli unici soci sono i fondatori e gli altri (non soci quindi...) usufruiscono solo di un servizio...pagando una quota non sociale tra l'altro? Che differenza c'è rispetto ad un biglietto d'ingresso al cinema o in discoteca? Anche in questo caso usufruiscono di un servizio e pagano una quota senza essere soci.

    Vi consiglio la consultazione di qualche guida sul settore. Se desiderate sul sito di movidastudio it ci sono una serie di ebook che possono schiarirVi le idee.
    Come sempre sono a disposizione,
    Gabriele Aprile


  • User

    Grazie di nuovo per le informazioni che ci ha dato. Il motivo per cui non vogliamo altri soci è che dietro questa enciclopedia ci sono anni di lavoro giornalistico e ricerche che vogliamo divulgare in modo del tutto gratuito. Il fatto di avere altri soci ci metterebbe in difficoltà se qualcuno di loro volesse cambiare le cose, incluso il modo di gestire i nostri contatti e le nostre informazioni.....il nostro scopo non è assolutamente di guadagnarci sopra, tant'è che il contributo per essere inseriti nel sito è veramente irrisorio, e abbiamo comunque già il nostro lavoro, che manterremo al di fuori dell'Associazione. Ci hanno messo in testa che però proprio perchè il contributo che chiediamo è minimo, il nostro non è un servizio commerciale, e la nostra mission è di divulgare una serie di informazioni di promozione a livello culturale, di farci raccontare dai Sindaci la realtà del territorio e non di guadagnarci sopra. Per quello ci sono altri modi e tariffe, che applichiamo col nostro studio pubblicitario che però teniamo ben distinto. Mi viene però in mente che a questo punto se le cose sono così in contrasto (se lei ha tutti questi dubbi mi immagino che li abbiano anche altri) ci converrebbe aprire una società direttamente, perchè non vorremmo avere problemi per una iniziativa nata solo da un'esigenza giornalistica a livello quasi ormai di hobby. Darò comunque un'occhiata alle guide che mi ha segnalato e se vuole darci qualche consiglio sarebbe molto ben accetto:-)
    Grazie per ora


  • User

    Semplicemente la mia perplessità sta nella gestione democratica dell'associazione. Le limitazioni che Voi proponete non sono coerenti con la normativa che regola gli enti non profit. Detto questo, se desiderate (sia prima che post lettura) capire come creare un'associazione (ma con le regole che Vi indicheremo), fatemi sapere.
    Giusto perchè l'ho scritto pochi giorni fa, sul mio blog tuttononprofit com troverete un articolo proprio sulla gestione di una domanda di ammissione e delle quote sociali.
    I migliori saluti,
    Gabriele Aprile


  • User

    Certo che ci interesserebbe, daremo subito un'occhiata al blog. Eventualmente, se avessimo bisogno di un esperto mi pare di capire che avete uno studio....ci interesserebbe avere un appoggio nel caso in cui decidessimo di procedere a patto che si possa gestire a distanza. E' ovvio che vorremmo fare le cose nel modo giusto, ripeto che non è un pretesto per cammuffare altre cose, siamo giornalisti e ognuno di noi ha già un altro lavoro, questo è solamente un nostro lavoro di anni e anni di giornalismo che stiamo mettendo a disposizione di tutti in modo assolutamente gratuito.
    Grazie e iniziamo ad informarci con le Sue indicazioni
    Antonella


  • User

    Esattamente, abbiamo uno studio ed è possibile gestire il tutto a distanza. Sul blog trovate anche i contatti. Buona lettura e a presto.
    Gabriele Aprile