• User Newbie

    Paid to Write. Come inquadrare fiscalmente?

    Ciao ragazzi.
    I siti paid to write a livello fiscale, richiedono l'apertura della partita IVA?
    In questo caso adsense, indispensabile per monetizzare, è visto come attività d'impresa?
    Esistono siti che pagano direttamente sulla stesura del singolo articolo, aldilà dei click, questi ultimi redditi come bisogna dichiararli?
    E poi: conoscete qualche risorsa che esplichi come si inquadri fiscalmente l'attività di freelancer?


  • User Attivo

    Salve, se l'attività commerciale/professionale è svolta in maniera comtinuativa/abituale è necessario aprire partita iva (a maggior ragione se vi sono guadagni da adsense). L'attività da freelancer non è ben definita normativamente, a mio avviso va inquadrata come attività professionale con iscrizione alla gestione separata INPS. Saluti


  • User Newbie

    Credo che offrire la propria abilità di copywriter sia un buon succedaneo rispetto alla produzione indipendente come publisher.

    Dunque, tenendo conto della risposta avuto, mi chiedo:
    Essendo un attività che si svolge alle dipendenze di un altro sito, senza dover per altro organizzare nulla visto che i servizi sono offerti dal portale di riferimento, non è forse inquadrabile come attività dipendente?

    Tra l'altro, ricordo di un sito che faceva firmare un vero e proprio contratto a termine, con scadenza a 90 o a 180 giorni, con risarcimento nel caso l'articolista venisse meno agli impegni presi. Il che sembra avvalorare l'ipotesi che di lavoro dipendente si tratti. Quindi senza necessità di p.iva.

    Attendo chiarimenti.

    L'attività da freelancer non è ben definita normativamente
    Stranamente direi 🙂


  • User Attivo

    Allora, ho capito male la domanda (credevo intendessi se aprire un sito paid to write richiedesse partita iva). Non so se i siti richiedono di avere la partita iva, ma il rapporto che si instaura non è dipendente, bensì ritengo di natura professionale, perchè l'attività svolta dall' articolista è quella di scrivere l'articolo (il rapporto di lavoro dipendente si configura diversamente e sottosta a una diversa ratio), poi sarà il sito ad avere gli introiti da adsense e a girarti il compenso, che anche se commisurato ai click è pur sempre un compenso per la stesura dell'articolo. Non è necessario avere la partita iva se l'attività è di natura occasionale, ma se ad esempio scrivi in un anno 50 articoli verso lo stesso sito ritengo che bisognerebbe aprire partita iva come "freelancer" ( e ci ricolleghiamo al discorso, in questo caso la natura è a mio avviso professionale, con iscrizione alla gestione separata INPS). Saluti

    Edit: il banner inserito è quello del sito o con un tuo codice? In quel caso il succo cambia


  • User Newbie

    il banner inserito è quello del sito o con un tuo codice? In quel caso il succo cambia

    Ci stavo pensando anche io.Il banner inserito ha il mio codice.
    Ma se così non fosse?

    Mi spiego meglio. Tale sito paga un importo per la sola stesura dell'articolo. L'aggiunta di adsense è facoltativa. Ovviamente tutti aggiungono un blocco di annunci per guadagnarci; ma volendo se ne può fare a meno.

    Il punto: serve la partita IVA per scrivere articoli per cui vieni retribuito da un altro sito?


  • User Attivo

    Cambia perchè avendo il tuo codice l'attività dovrebbe configurarsi come "servizio pubblicitario" e non più come attività "professionale" di freelancer o articolista che sia. Nel primo caso vista l'abitualità (ritengo) in cui ricadrebbe il click sulla pubblicità vi sarebbe la necessità di aprire partita iva (anche se il discorso è complesso e non esattamente definito come molte cose in ambito web, a tal proposito però vi sono delle risoluzioni e risposte a interpelli dell'Agenzia), nel secondo caso se l'attività non è abituale ma si può inquadrare nei limiti previsti per le prestazioni occasionali non ritengo sia necessaria partita iva. Saluti


  • User Newbie

    Grazie mille della risposta.

    Volevo chiedere una cosa ulteriore: se i pagamenti vengono bloccati e, dunque, non si guadagna nulla, bisogna dichiarare comunque qualcosa?
    Sarebbe un controsenso giusto? Un po' come se uno andasse a giocare al gratta e vinci e dichiarasse la vincita prima di averla incassata. O mi sbaglio?

    Comunque penso che continuerò a scrivere come articolista (senza adsense). In tal caso basta non superare la quota di 5000 euro e il mese di lavoro discontinuo, giusto?

    Grazie anticipatamente