• User Newbie

    Dipendente e consulenze: obbligo di informare il datore di lavoro?

    Salve,
    sono un dipendente a tempo indeterminato presso una azienda IT con CCNL metalmeccanici e mansioni di progettazione e sviluppo software.
    Vorrei intraprendere parallelamente l'attività di consulente informatico del tribunale o di consulente di parte.
    Dato che non ci sono sovrapposizioni tra la mia attività di dipendente e la mia attività di consulenza credo che non ci siano problemi relativi agli obblighi fedeltà/non concorrenza.
    È obbligatorio comunicare (e/o chiedere il nulla osta) al datore di lavoro la mia intenzione di esercitare questa altra attività?
    Ho cercato nel forum ma non ho trovato topic riguardo a questa domanda.

    grazie.


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    se non vi sono quel tipo di clausole e rispetti il più generale obbligo di fedeltà previsto dal codice civile.... non mi risultano obblighi di nessun genere... l'importante è non creare danno al tuo datore di lavoro.

    Paolo


  • User Newbie

    grazie per la rapidissima risposta e complimenti a tutti per l'utilissimo forum 🙂


  • User Newbie

    @i2m4y said:

    Ciao e benvenuto,

    se non vi sono quel tipo di clausole e rispetti il più generale obbligo di fedeltà previsto dal codice civile.... non mi risultano obblighi di nessun genere... l'importante è non creare danno al tuo datore di lavoro.

    Paolo

    Salve a tutti. Io mi trovo in una situazione analoga ma leggermente differente. Anch'io sono assunto a tempo indeterminato (CCNL Metalmeccanico) da un'azienda di ICT (tra l'altro sono ancora in prova) ed ho la possibilità di stipulare un contratto di collaborazione a progetto con un ente pubblico, per l'esattezza un Centro Servizi Territoriale, che è un consorzio di Comuni che si pone l'obiettivo primario di erogare servizi ICT ai consorziati in modo razionale ed economico. Nell'azienda ho la qualifica di Analista Programmatore, mentre per il CST ricoprirei il ruolo di "Responsabile di Area Tecnica", con delle mansioni meno tecniche e più gestionali/direttive.
    Leggendo nel forum, mi pare di aver capito che, in generale, un contratto a tempo indeterminato può coesistere con uno a progetto, purchè non ci sia concorrenza con l'attività dell'azienda. Infatti il CCNL metalmeccanico individua come giusta causa di licenziamento disciplinare, "l'esecuzione, in concorrenza con l'attività dell'azienda, di lavoro per conto proprio o di terzi, fuori dell'orario di lavoro".
    Il problema è sulla definizione di concorrenza... Cioè, il dubbio che ho è il seguente: l'espletare attività differenti (Analista Programmatore VS Responsabile Aree Tecnica) nello stesso settore (ICT) è da considerarsi concorrenza? Anche considerando che il contratto di collaborazione che eventualmente stipulerei non è con un'azienda ma con un ente pubblico che non ha fini di lucro ma si pone l'obiettivo primario di razionalizzare le infrastrutture ICT dei Comuni costituenti il Consorzio ?
    Un'ultima domanda: anche nel caso di stipula di contratto di collaborazione a progetto (e quindi non solo consulenze) con un altro soggetto non c'è alcun obbligo di informare il datore di lavoro ?? Nella fattispecie, essendo assunto a tempo indeterminato, se decidessi di stipulare il co.co.pro. con il Centro Servizi Territoriale, dovrei informare il datore di lavoro (o eventualmente chiedere nulla osta) ?

    Grazie per i vostri feedback!
    antios