• User

    Regime del Margine per e-commerce

    Buonasera. Vorrei porvi una questione alla quale non riesco a trovare una soluzione.
    Ho intenzione di aprire un e-commerce di oggetti usati (principalmente videogiochi) e nel pomeriggio sono stato dal commercialista per cercare di inquadrare la situazione.
    Mi ha detto che il regime in cui sarei inquadrato è quello del margine tuttavia recuperando la stragrande maggioranza degli oggetti tramite privati non avrei la documentazione che attesti da chi ho comprato la merce e a quanto.
    Il commercialista mi ha detto che questa documentazione (anche solo una fotocopia della carta d'identità del cedente a suo dire) è fondamentale ma mi rendo conto che sarebbe pressochè impossibile farsela rilasciare.
    Non c'è un modo per poter aggirare questo ostacolo ? Come potrei muovermi ?
    Grazie in anticipo per l'aiuto.


  • User Attivo

    ciao

    • il commercialista di base ha ragione (e aggiungerei anche codice fiscale)
    • puoi iniziare come "privato" e per piccole quantità vedere come va
    • se apri partita iva, settore commercio etc...puoi fare un giro nei negozi di usato e chiedere come fanno loro. In genere registrano l'oggetto ed il cliente con tanto di cid e cod fisc, e quando vendono emettono scontrino.
    • un'altra strada è l'autofatturazione ma il commercialista è l'autorità in questo campo.;)

  • User

    I negozi d'usato so che, al momento del ritiro della merce, fanno firmare un foglio in cui vengono chiesti i dati del cedente con firma dello stesso. Per loro è chiaramente una cosa facile...nel mio caso (ritiro quasi sempre da privato con scambio a mano) immagino sia molto complicata.
    La questione dell'autofatturazione come funzionerebbe a grandi linee ? Se riesco a mettere chiarezza vedo di andare dal commercialista con qualcosa in mano di concreto su cui aggiustare la mia posizione 🙂


  • User Attivo

    ciao
    -ritirando con scambio a mano ed in possesso di partita iva predisponi uno stampato, spieghi che funziona cosi, fai fotocopie con il cell e lasci copia 🙂 e raccogli email

    • autofattura: compri come privato e poi fatturi a te stesso (ma devi chiedere al commercialista)...immagina se tu fossi un collezionista con 10.000 videogiochi ma non hai più gli scontrini ma li vuoi vendere regolarmente come attività di commercio..ma lo vedo solo per l'inizio, non come sistema.

  • User

    ah ok in questo modo sembrerebbe fattibile come cosa. Grazie mille dell'aiuto 🙂


  • User Attivo

    di nulla fabiokrt
    ma chiedi bene al Commercialista, per un periodo iniziale di prova potrebbe dirti di si, oltre i 3/6 mesi non sarebbe più tanto corretto.


  • User

    sì assolutamente. Invece in caso di oggetti di cui sono già in possesso ? Come posso fare per farli risultare ?
    Pensavo per l'appunto di iniziare questa attività perchè ho una bella base di roba mia personale


  • User Attivo

    ciao fabiokrt....
    se cominci una attività con partita iva, autofatturazione obbligatorio e crei il magazzino (sempre al commercialista devi chiedere 🙂


  • User

    Ok perfetto 🙂 ho l'appuntamento dal commercialista lunedì quindi approfitto ancora un po' dalla vostra pazienza. Mi chiedevo...In caso invece di acquisto a distanza con pagamento tracciabile come bonifico e paypal, la ricevuta del pagamento è valida per attestare che ho acquisto del materiale da questa persona ?


  • User

    Inoltre sul sito del fisco ho trovato questa dicitura relativa al regime del margine forfettario
    "I regimi forfettario si applicano nelle situazioni in cui non sia disponibile una documentazione d'acquisto e nel commercio ambulante in ogni caso"

    Andando per logica, aderendo a quel regime non avrei l'onere di avere questa documentazione. Anche perché il tassato si calcola sul prezzo finale senza tenere conto del prezzo d'acquisto


  • User Attivo
    • con il fisco non sempre la logica funziona 🙂 devi chiedere al commercialista.
    • non sempre il regime forfettario o contabilità semplificata sono la cosa migliore
    • dipende molto dal business plan, dal tuo progetto...

    @fabiokrt said:

    Inoltre sul sito del fisco ho trovato questa dicitura relativa al regime del margine forfettario
    "I regimi forfettario si applicano nelle situazioni in cui non sia disponibile una documentazione d'acquisto e nel commercio ambulante in ogni caso"

    Andando per logica, aderendo a quel regime non avrei l'onere di avere questa documentazione. Anche perché il tassato si calcola sul prezzo finale senza tenere conto del prezzo d'acquisto


  • User

    Questo è vero. Per quanto riguarda invece i pagamenti tracciati, questi possono avere validità di fattura d'acquisto ?


  • Bannato Super User

    Buonasera @fabiokrt

    A mio parere no, è necessario sempre avere una ricevuta o fattura di acquisto per ogni bene che si vende anche per poter dimostrare la provenienza e anche il prezzo di acquisto.

    Ritengo che per gli acquisti da privato basti una ricevuta con tutti i dati delle parti comprensivi di codici fiscali e la partita iva e la descrizione e quantita del bene e il prezzo pattuito.

    Per quanto riguarda invece i pagamenti tracciati, questi possono avere validità di fattura d'acquisto ?

    Un Cordiale Saluto


  • User

    @guadagnaeuro said:

    Buonasera @fabiokrt

    A mio parere no, è necessario sempre avere una ricevuta o fattura di acquisto per ogni bene che si vende anche per poter dimostrare la provenienza e anche il prezzo di acquisto.

    Ritengo che per gli acquisti da privato basti una ricevuta con tutti i dati delle parti comprensivi di codici fiscali e la partita iva e la descrizione e quantita del bene e il prezzo pattuito.

    Un Cordiale Saluto

    Grazie del consiglio. Tuttavia in caso di acquisto da privato a distanza come potrei regolarmi ?


  • Bannato Super User

    Buonasera

    Puo prepararsi un modello di ricevuta da inviare via email al venditore che lo compilera e firmera e se lo fara rimandare via posta oppure scannerizzato da stampare e conservare per la sua contabilita.

    Se riceve i beni via posta puo fornire ai venditore un modello da compilare ed allegare all'oggetto spedito (da inserire nel pacco con tutti i dati del venditore).

    Essendo un settore su cui è bene essere prudenti è bene che si faccia spiegare da un commercialista come proteggersi da eventuali rischi dovuti alla provenienza degli oggetti a lei fornitori da privati e al rischio che si possano danneggiare durante il trasporto (essendo usati non so se si puo stipulare una assicurazione).

    Sono dell'idea che sia bene avere di ogni oggetto da vendere la relativa documentazioen sia ai fini fiscali che di provenienza dell'oggetto stesso.

    Un Saluto


  • User

    Vi ringrazio molto per la cortesia e la pazienza nel darmi consigli. Al modulo da farmi spedire in allegato al pacco non avevo affatto pensato e può essere una soluzione ottima.
    Il commercialista di un amico che svolge la stessa attività è più permissivo e non gli sta chiedendo questi adempimenti...ma sinceramente preferisco fare le cose nella maniera più limpida possibile. Parlando per ipotesi, quali sono le sanzioni in caso di controlli in cui si verifica l'assenza di questa documentazione ?
    Inoltre il mio commercialista mi ha detto che a suo avviso la fotocopia di un documento d'identità poteva essere sufficiente. Secondo voi ?


  • Bannato Super User

    Buonasera @fabiokrt

    Secondo me è necessaria una ricevuta di vendita del bene, il documento di identita non equivale al fatto che quel soggetto le ha venduto un bene, una ricevuta con tutti i i dati e la descrizione, quantita e prezzo del bene firmato dal venditore direi che è un documento giustificativo.

    I rischi piu ostili sono nel caso in cui le vendano un oggetto di dubbia provenienza (lei non puo sapere chi glielo vende se è davvero il proprietario ma ritento che legalmente ne risponde lei se lo acquista) dunque cerchi di capire altri mercatini come lavorano e che accortezze prendono per tutelarsi da possibili problemi similari.

    Probabilmente le occorre anche il parere di un legale e un contratto firmato dalle parti che la possa tutelare in caso ci situazioni simili.

    Un Saluto


  • User

    Quindi è in realtà una tutela per sé stessi in caso di problemi. È anche vero che trattandosi di videogiochi non dovrebbero esserci problemi di questo tipo, però meglio non rischiare


  • User Attivo

    Ciao fabiokrt
    concordo in tutto con la saggezza di guadagnauneuro.
    Acquistare usato per posta? Lo sconsiglierei vivamente per i motivi di cui sopra...e se arrivi ad un legale per risolvere un problema hai già speso dei soldi senza certezza di...
    Non sai da chi compri e non puoi dimostrare cosa hai ricevuto...e tu hai già pagato

    Settore elettronica usato: in base alle mie info i leader europei sono in Francia: è una catena di negozi come il ns Mercatopoli ma solo elettronica; loro sono addirittura più avanti: non tengono in conto vendita ma comprano proprio. Ma solo fisicamente in negozio con tanto di verifica immediata e documenti (un videogioco potrebbe essere anche non funzionante)

    @fabiokrt said:

    Quindi è in realtà una tutela per sé stessi in caso di problemi. È anche vero che trattandosi di videogiochi non dovrebbero esserci problemi di questo tipo, però meglio non rischiare


  • User

    sicuramente è meglio prendere tutte le precauzioni del caso. Mi premeva più che altro sapere se ci potrebbero essere delle sanzioni a livello economico in caso di assenza di queste fatture. Per la metodologia con cui recupero il materiale da vendere questo è un punto cruciale che determina se posso aprire o meno. Recuperando per esempio oggetti in fiere dell'usato tutta questa burocrazia la vedo di difficile applicazione (es compro 10 giochi PS1 da un ragazzo in una fiera sperduta di paese...insomma la vedo dura). Anche perchè, ribadisco, so per certo di persone che adempiono a queste formalità ed hanno attività di e-commerce di usato da anni ormai