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    Contratto di collaborazione in mobilità

    Buongiorno,
    Sono Piero,
    Da dicembre 2016 e fino al 1° giugno 2018 sono in mobilità, dopo di che sarò in pensione. Recentemente mi è stato offerto un lavoro di sei mesi con la formula della prestazione occasionale, la cui retribuzione sarebbe a fronte di ritenuta d'acconto. Dovessi accettare, ovviamente dovrei sospendere la mobilità e conseguentemente sarebbe interrotto il versamento dei contributi previdenziali (figurativi). Questo non sarebbe un problema, in quanto iscrivendomi alla gestione separata (obbligatoria perché supererei la soglia dei 4800 ?), sia il committente che il sottoscritto vi dovranno provvedere. Fin qui mi sembra tutto chiaro, quel che invece non lo è, riguarda la riattivazione della mobilità al termine dell'attività. Purtroppo, dopo essermi rivolto a vari CAF e a una sede INPS ho avuto risposte contrastanti: dai CAF mi è stato detto che avrei il diritto di far ripartire la mobilità, mentre all'INPS, per effetto del superamento dei 4800 ?, che la perderei. Questo dubbio non mi permette di decidere se accettare il lavoro, perché nel caso sia corretto quel che mi è stato detto al INPS (e temo che sia così), al momento di andare in pensione non avrei più i contributi necessari, a meno di integrare con quelli volontari, che oltretutto mi risulta che siano piuttosto elevati.
    Mi scuso per farraginosità, ma per me la materia è piuttosto complessa e difficile da affrontare.

    Grazie a quanti vorranno aiutarmi a dipanare la questione.
    Piero