• User

    Riduzione canone locazione per covid 19

    Salve, ho in corso un contratto di locazione con un gestore di Casa Vacanze. A causa dell'emergenza coronavirus il conduttore richiede per e-mail una riduzione del canone del 50% per 7 mensilità auspicando un accordo a decorrere
    da emergenza terminata ipotetica dal 2021 così da corrispondere mensilmente una quota seppure ridotta della metà
    di quanto non versato nei 7 mesi precedenti,fino ad azzerare il debito.Ora pur condividendo il periodo di abbattimento dell'attività ricettiva ed il conseguente mancato introito , ritengo tale richiesta negoziabile nei termini. La domanda che rivolgo agli esperti fiscali riguarda la richiesta all'Agenzia delle Entrate da inoltrare per la riduzione del canone per i 7 mesi, come si concilia con il recupero successivo delle somme versate in meno che deve riportare in effetti alla tassazione del canone originario ?
    Grazie per i consigli.[INDENT]
    [/INDENT]


  • Moderatore

    Buonasera,

    a mio avviso, si può optare per comunicare la riduzione del canone di locazione in Agenzia delle Entrate, così l'Ade sarà informata sulla "data certa" della riduzione per le n. 7 mensilità.

    Poi in una fase successiva o si comunica l'aumento del canone di locazione inserendo nell'aumento, anche il 50% dei canoni di locazione dei 7 mesi precedenti, oppure si fa una risoluzione consensuale del vecchio contratto e nel nuovo contratto si inserisce, nella sezione del canone di locazione, che per i primi 7 mesi l'importo del canone è incrementato in virtù del recupero delle mensilità precedenti a seguito del covid-19 e, dall'8 mese il canone si abbassa, così da dare "ordine" e "data certa" all'Ade in caso di controlli, ma soprattutto perché non è possibile prevedere un aumento del canone in vigenza del contratto di locazione. Questo significa che al massimo l'aumento dovrà essere pari all'importo del canone originariamente pattuito.
    Le faccio un esempio per chiarire meglio: ipotizzando che il canone mensile è di 1.500 euro, se il conduttore richiede una riduzione del 50%, allora per 7 mesi pagherà 750 euro. In questa prima ipotesi andrà registrato un accordo di riduzione del canone di locazione.
    Successivamente, si può pensare una risoluzione del contratto di locazione (in accordo con il conduttore) ed una nuova stipula, dove per i primi 7 mesi sarà di euro 2.250 al mese (1.500 + 750 di arretrati) e, dall'ottavo mese, l'importo sarà di euro 1.500.

    Cordiali saluti,

    Mattia Giannini
    Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti


  • User

    @Dott. Mattia Giannin said:

    Buonasera,

    a mio avviso, si può optare per comunicare la riduzione del canone di locazione in Agenzia delle Entrate, così l'Ade sarà informata sulla "data certa" della riduzione per le n. 7 mensilità.

    Poi in una fase successiva o si comunica l'aumento del canone di locazione inserendo nell'aumento, anche il 50% dei canoni di locazione dei 7 mesi precedenti, oppure si fa una risoluzione consensuale del vecchio contratto e nel nuovo contratto si inserisce, nella sezione del canone di locazione, che per i primi 7 mesi l'importo del canone è incrementato in virtù del recupero delle mensilità precedenti a seguito del covid-19 e, dall'8 mese il canone si abbassa, così da dare "ordine" e "data certa" all'Ade in caso di controlli, ma soprattutto perché non è possibile prevedere un aumento del canone in vigenza del contratto di locazione. Questo significa che al massimo l'aumento dovrà essere pari all'importo del canone originariamente pattuito.
    Le faccio un esempio per chiarire meglio: ipotizzando che il canone mensile è di 1.500 euro, se il conduttore richiede una riduzione del 50%, allora per 7 mesi pagherà 750 euro. In questa prima ipotesi andrà registrato un accordo di riduzione del canone di locazione.
    Successivamente, si può pensare una risoluzione del contratto di locazione (in accordo con il conduttore) ed una nuova stipula, dove per i primi 7 mesi sarà di euro 2.250 al mese (1.500 + 750 di arretrati) e, dall'ottavo mese, l'importo sarà di euro 1.500.

    Cordiali saluti,

    Mattia Giannini
    Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti
    Soluzione alquanto farraginosa che prevedendo una manipolazione contrattuale riconduce ad una più semplice rimodulazione del canone anche se un vantaggio c'è: la tassazione differita dei 7 mesi . Forse la via più breve di non intervenire sul contratto se non con scrittura privata tutto sommato risulta più agevole.
    Comunque grazie per una soluzione.
    Cordialità.


  • Moderatore

    Buonasera,

    di per sé, come indicato in precedenza, basterebbe una scrittura privata tra le parti in cui si attesta la riduzione del canone di locazione per 7 mesi, per poi tornare alla normalità.

    Tuttavia,tale scrittura per l'Agenzia delle Entrate non ha "valore" a livello di data, nel senso che avendo un contratto di locazione con l'importo prestabilito dalle parti, loro non hanno "data certa" di quanto è avvenuta la riduzione del canone e, pertanto, richiedono di dichiarare il canone pattuito, seppur il proprietario non lo ha effettivamente percepito. Inoltre, il "problema" riguarda la percezione degli arretrati.
    Ecco perché non è tanto farraginoso quanto complesso per il Contribuente prima comunicare in Agenzia la riduzione del canone e successivamente una risoluzione e poi un nuovo contratto. Il rischio è un elevato tasso di errore che potrebbe compromettere tutto il processo per evitare problemi con l'Agenzia delle Entrate.

    Cordiali saluti,


  • User

    @Dott. Mattia Giannin said:

    Buonasera,

    di per sé, come indicato in precedenza, basterebbe una scrittura privata tra le parti in cui si attesta la riduzione del canone di locazione per 7 mesi, per poi tornare alla normalità.

    Tuttavia,tale scrittura per l'Agenzia delle Entrate non ha "valore" a livello di data, nel senso che avendo un contratto di locazione con l'importo prestabilito dalle parti, loro non hanno "data certa" di quanto è avvenuta la riduzione del canone e, pertanto, richiedono di dichiarare il canone pattuito, seppur il proprietario non lo ha effettivamente percepito. Inoltre, il "problema" riguarda la percezione degli arretrati.
    Ecco perché non è tanto farraginoso quanto complesso per il Contribuente prima comunicare in Agenzia la riduzione del canone e successivamente una risoluzione e poi un nuovo contratto. Il rischio è un elevato tasso di errore che potrebbe compromettere tutto il processo per evitare problemi con l'Agenzia delle Entrate.

    Cordiali saluti,
    E' la risoluzione del contratto e la stipula ex novo con un maggiore importo per 14 mesi (recupero del 50% delle decurtazioni mensili) per poi tornare al valore originario che crea perplessità. Comunque ho richiesto una interpretazione delle norme anche all'Agenzia delle Entrate sulla procedura più corretta.Sono in attesa di risposta poi ne riparliamo.
    Di nuovo grazie.


  • User

    Ricevuta risposta AdE trascrivo :Testo risposta:
    Gent.le contribuente, a tal proposito, i proprietari e gli inquilini possono effettuare un accordo di riduzione del canone di locazione, registrando la scrittura privata tramite il Modello 69. L’accordo di riduzione del canone di locazione, è possibile effettuarlo per tutti i contratti di locazione, indipendentemente dalla tipologia dello stesso dalla durata del contratto di locazione o dal regime fiscale di tassazione ordinaria o cedolare secca. L’esenzione da ogni imposta per gli accordi di riduzione dei canoni di locazione è stata prevista dal DL n. 133/2014.
    Cordiali saluti.


  • User

    Salve, ai fini della comunicazione all'AdE della riduzione del canone è sufficiente la dichiarazione del locatore oppure occorre un accordo firmato dalle parti ? Questo poiché non c'é accordo con il conduttore che si è autoridotto il canone senza recupero successivo.
    Che ne dite?