• User

    Autopubblicare un libro

    Buongiorno,
    mi sono iscritto al forum perché ho visto che vengono date risposte chiare e competenti.
    Il mio problema riguarda l'autopubblicazione di un libro. Gli aspetti fiscali mi stanno facendo venire la pelle d'oca.

    Ho chiesto consiglio a un amico laureato in economia e commercio e impiegato presso un'azienda che produce guide fiscali. Mi ha detto di aprire la partita IVA come contribuente minimo (art. 32 bis dpr 633/1972) in modo da non essere costretto a tenere scritture contabili e di iscrivermi alla camera di commercio come imprenditore individuale. Ad oggi ho aperto la partita IVA con codice 2211 (editore).

    Ieri sera è arrivata la doccia gelata. Questo mio amico ha scoperto che fra fra gli adempimenti c'è il versamento di 2500 euro all'INPS. In pratica l'INPS dà per scontato che gli imprenditori producano un reddito minimo di circa 13.500 euro e li costringe a versare il 20% a titolo di contributi previdenziali.

    Per tutta la mattina ho fatto ricerche in internet e ho scoperto che l'autopubblicazione di un libro potrebbe non essere inquadrata come impresa commerciale.
    Secondo l'art. 2083 c.c "sono* piccoli imprenditori *(...) coloro che esercitano un?attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia."
    Da questo ho capito che non devo iscrivermi alla camera di commercio (incombenza che tocca agli imprenditori commerciali ma non ai piccoli imprenditori).

    Poi mi sono chiesto se davvero sono imprenditore (commerciale o piccolo che sia).
    Art. 49 del Testo unico delle imposte sui redditi:
    "1. Sono redditi di lavoro autonomo quelli che derivano dallesercizio di arti e professioni**. Per esercizio di arti e professioni si intende lesercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diverse da quelle considerate nel capo VI, compreso lesercizio in forma associata di cui alla lettera c) del comma 3 dellarticolo 5.
    2. Sono inoltre redditi di lavoro autonomo:
    b) i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dellautore o inventore, di opere dellingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell`esercizio di imprese commerciali
    "

    In pratica non sarei imprenditore ma lavoratore autonomo che esercita un'arte.

    Vorrei farvi alcune domande:

    • questa interpretazione è corretta? Non sono imprenditore ma lavoratore autonomo che esercita un'arte?
    • ci sono conseguenze ai fini INPS?
    • è corretto non iscrivermi alla camera di commercio?
    • l'apertura di una partita IVA con codice 2211 (settore DE) ha conseguenze sulla qualifica che mi viene data (es: indipendentemente dalla mia attività devo essere considerato imprenditore perché ho quel codice)?

  • User

    @schwarzerpeter said:

    Buongiorno,
    mi sono iscritto al forum perché ho visto che vengono date risposte chiare e competenti.
    Il mio problema riguarda l'autopubblicazione di un libro. Gli aspetti fiscali mi stanno facendo venire la pelle d'oca.

    Ho chiesto consiglio a un amico laureato in economia e commercio e impiegato presso un'azienda che produce guide fiscali. Mi ha detto di aprire la partita IVA come contribuente minimo (art. 32 bis dpr 633/1972) in modo da non essere costretto a tenere scritture contabili e di iscrivermi alla camera di commercio come imprenditore individuale. Ad oggi ho aperto la partita IVA con codice 2211 (editore).

    Ieri sera è arrivata la doccia gelata. Questo mio amico ha scoperto che fra fra gli adempimenti c'è il versamento di 2500 euro all'INPS. In pratica l'INPS dà per scontato che gli imprenditori producano un reddito minimo di circa 13.500 euro e li costringe a versare il 20% a titolo di contributi previdenziali.

    Per tutta la mattina ho fatto ricerche in internet e ho scoperto che l'autopubblicazione di un libro potrebbe non essere inquadrata come impresa commerciale.
    Secondo l'art. 2083 c.c "sono* piccoli imprenditori *(...) coloro che esercitano un?attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia."
    Da questo ho capito che non devo iscrivermi alla camera di commercio (incombenza che tocca agli imprenditori commerciali ma non ai piccoli imprenditori).

    Poi mi sono chiesto se davvero sono imprenditore (commerciale o piccolo che sia).
    Art. 49 del Testo unico delle imposte sui redditi:
    "1. Sono redditi di lavoro autonomo quelli che derivano dallesercizio di arti e professioni**. Per esercizio di arti e professioni si intende lesercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diverse da quelle considerate nel capo VI, compreso lesercizio in forma associata di cui alla lettera c) del comma 3 dellarticolo 5.
    2. Sono inoltre redditi di lavoro autonomo:
    b) i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dellautore o inventore, di opere dellingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell`esercizio di imprese commerciali
    "

    In pratica non sarei imprenditore ma lavoratore autonomo che esercita un'arte.

    Vorrei farvi alcune domande:

    • questa interpretazione è corretta? Non sono imprenditore ma lavoratore autonomo che esercita un'arte?
    • ci sono conseguenze ai fini INPS?
    • è corretto non iscrivermi alla camera di commercio?
    • l'apertura di una partita IVA con codice 2211 (settore DE) ha conseguenze sulla qualifica che mi viene data (es: indipendentemente dalla mia attività devo essere considerato imprenditore perché ho quel codice)?

    Quando sopra interessa anche a me.
    Nessuno può rispondere alle suddette domande?


  • User

    Nelle scorse settimane sono stato alla Camera di Commercio.

    L'autopubblicazione di un libro è un'attività commerciale perché chi lo autopubblica lo vende. Non si limita a svolgere un'attività di tipo artistico (regolata dagli art. 2230 ss. c.c.).
    Bisogna quindi iscriversi alla Camera di Commercio come piccoli imprenditori.

    Per quanto riguarda i 2500 euro di minimale da versare all'INPS... Vanno versati.
    Forse non sono dovuti da chi esercita un'impresa occasionale. Su questo punto devo ancora informarmi.