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    Solito dubbio Artigiano/Libero professionista/Commerciante

    Buongiorno a tutti
    Sono da poco venuto a conoscenza del Vostro Forum e dopo una lettura veloce devo ammettere che è ricco di spunti interessanti. Penso che mi fermerò spesso qui in giro...

    Spero di non approffitare troppo della vostra cortesia ponendovi delle domande che dovrei fare direttamente al mio commercialista ma visto che:

    1. Non ho un commercialista
    2. Non ho amici commercialisti
    3. I miei impegni per ora non mi permettono di sondare il mercato dei commercialisti (almeno fino ad aprile).

    volevo chiarire dei dubbi su come inquadrare il mio futuro di lavoratore autonomo.
    Ora come ora sono assunto come programmatore presso una ditta che lavora nel settore dell'IT. Da luglio ho in progetto di mettermi in proprio avendo ricevuto delle offerte da alcune ditte della zona per le quali ho già svolto dei lavoretti occassionali. Da una in particolare ho avuto garanzie di un contratto a lunga scadenza che mi interessa molto anche a livello di retribuzione.
    Il mio lavoro consisterebbe soprattutto nello sviluppo del software aziendale e nella assistenza hardware e di rete. Questo mi inquadrebbe perfettamente come libero professionista giusto? Da quel che ho capito però non potrei vendere direttamente l'hardware(E guadagnare sull'assistenza) ma al massimo potrei pormi come intermediario tra il fornitore e la ditta e fare una consulenza.
    Siccome ho ricevuto delle richieste anche in tal senso vorrei capire se per vendere l'hardware avrei bisogno di iscrivermi come Artigiano o come Commerciante? Non intendo aprire un negozio (L'idea per ora era di lavorare in casa dai miei) ma offrire hardware come dice spesso IBM: "On Demand".
    Quella dell'artigiano mi sembra la strada più corretta dato il tipo di lavoro (e alcune agevolazioni fiscali) ma quel che mi frena sono quei 2500 Euri di minimale annuo su cui però ho dei dubbi:

    1. (Semplificando molto)
      Da libero professionista se ho un reddito netto 20000 pago di solo IRPEF il 18% quindi 2000018%=3600
      Da artigiano ho il minimale di 2500 Euro ma se guadagno 20000 come sopra cosa devo all'inps? (Non mi ricordo la % sul reddito ma poniamo sia la stessa) 20000
      18% = 3600 oppure 20000*18% + 2500 = 6100?
    2. Non pardendo con un grande fondo cassa volevo sapere quando dovrei iniziare a pagare il minimale?
      3.Se invece scegliessi la via del commerciante ci sono dei minimali? Ho l'obbligo di avere un negozio?

    Scusate le domande niubbe e la lunghezza del topic ma da come avrete capito ho le idee piuttosto annebbiate al riguardo.
    Grazie per ogni risposta che possa portare un po di luce!


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    direi che per ciò che riguarda la sola consulenza sarebbe sufficiente l'inquadramento da professionista (P.Iva, inps senza minimali gestione separata), ma in effetti ciò ti limiterebbe sul lato commercio.

    L'artigiano è fattibile solo se l'attività prevalente non è la consulenza... e non mi sembra il tuo caso.

    Direi dunque una attività di impresa individuale con attività prevalente la consulenza e secondaria il commercio (impresa individuale, registro imprese, p.iva ed inps gestione commercianti). Il negozio tradizionale non è necessario.

    Anche la gestione inps commercianti avrà un suo minimale annuo (del tutto simile a quello degli artigiani di circa 2400-2500 euro, aliquota di circa il 18-19%)... ma questo, se vuoi vivere del tuo lavoro, non deve spaventarti... se infatti non vi riuscirai a far fronte direi di riconsiderare completamente la tua idea di business... che forse non ti garantirà nemmeno di vivere.

    I versamenti iniziali inps solitamente "scalano" all'anno successivo in quanto vi è sempre un certo lasso di tempo in cui l'inps aprea la posizione e attiva le procedure.... salvo efficienze inaspettate.

    Fai bene comunque ad andare da un commercialista per iniziare con il piede giusto.

    Paolo