• User

    decreto ingiuntivo per parcella di un avvocato

    per una possessoria a mio carico diedi incarico ad un vecchio amico avvocato di assistemi:egli presentò la comparsa di costituzione e poi mi assistette, male , per le ctu ordinate nel processo. Nella comparsa di costituzione l'avvocato non eccepì la decadenza dal termine di un anno dal presunto spoglio o molestie:io avevo intimato in vari anni antecedenti 2002 , 2003 con raccomandate e poi con querele , seppure contro ignoti , sia la mia proprietà piena sulla porzione di terreno in questione e rivendicai l'uso fattone , cioè il passaggio , allora dai ricorrenti esclusivamente per mia tolleranza essendo essi parenti e antichi vicini . L'avvocato in questione si oppose di eccepire sia la decadenza ed anche la tolleranza ,con motivazioni orali che poi alla luce di giurisprudenza da me consultata solamente 2 anni dopo erano giuridicamente inconsistenti. Altresì in corso di CTU non relazionò nel verbale sia la presenza di un estraneo ,neppure registrato fra le parti presenti e che interveniva nelle discussioni ed inoltre che il CTU venne poi aggredito da uno dei ricorrenti. Dopo pesnti sollecitazione mie finalmente nella prima udienza successiva sollevò la questione in corso di udienza ed il giudice si risevo ad altra data di decidere il successivo operare. Immediatamente gli ritirai il fascicolo di parte che aveva preso ed il mandato dando incarico ad altro legale che fece annullare la Ctu iin questione. Comunque in primo grado persi il ricoso.In sede di reclamo il Collegio annullò l'ordinanza di I° grado perchè l'oggetto del petitum dei ricorrenti era la proprietà ed il giudice di I° grado /ricorso aveva fatto riferimento ad una possibile servitù di passaggio. Il vecchio avvocato prima attraverso amici mi fece saper che era merito suo la vittoria e poi dopo due anni e mezzo dal ritiro del mandato mi ha notificato
    il decreto ingiuntivo.Io per l'evidete negligenza non avendo eccepito sia la decadenza che la tolleranza fra parenti glia avevo scritto un mese fa che per tentare di sanare le sue carenze AVEVO dovuto dar incarico a successivi avvocati che avevano tentato di rattoppare quello che nella comparsa di C non era stato dallui eccepito con tempestività . Scusandomi per la lungaggine della narrazione vi chiedo cortesemente di suggerimi se c'è giurisprudenza positiva su questa specifica negligenza in tema di mancata eccezioni di aspetti di diritto e di negligente assistenza della CTu?? e se in sede di decreto ingiutivo come operare .GRAZIE ANCORA


  • Super User

    Il legale ha il dovere di competenza. Vi è molta giurisprudenza su responsabilità per termini non osservati etc...ma nessuno può risponderti se non legge gli atti di causa. Il decreto ingiuntivo ammette l'opposizione entro 40gg...nel tuo caso, laddove fondata, si dovrebbe proporre domanda riconvenzionale per responsabilità professionale e danni conseguenti.


  • User

    non si tratta esattamente di termini ma della eccezione di decadenza per decorso di un anno dalla molestia che va proposto come pregiudiziale e poi della tolleranza ,che in materia di possesso non consente che esso si possa vantare da parte di chi utilizza il bene immobile(tra parenti anche se di lunga durata la permissio è ritenuta tale .? che fare grazie per ulteriori suggerimenti . e se il nuovo avvocato è peggiore del mprimo ,come cautelarsi.
    grazie ancpra


  • User

    perchè anche la tolleranza va eccepita da parte di chi intende avvalersene e tale primo avvocato non lo fece sostenendo la superficialita della mia osservazione anche se nelle intimazione per raccomandata ,più di 15 , io avevo sollevato tale mia manifestazione in qualità di dominus a favore di alcuni parenti ed antichi vicini .ovviamente le mie raccomandate ,in copia ,erano in suo possesso ,e furano seppure con una elencazione maldestra allegate a lla comparsa di costituzione. grazie aNCORA PER I SUGGERIMENTI


  • Super User

    Infatti...l'eccezione è validamente proposta se osservi i termini di decadenza. In "gergo" forense di dice:" non rispettare i termini".
    Nel senso che il tuo legale, qualunque sia l'eccezione proposta, ha dei termini da rispettare oppure tu decadi dal diritto di proporre tale eccezione.
    Sì anche tra parenti è ritenuta tale.
    La tua domanda su che fare si riferisce al d.i.: ribadisco, devi proporre opposizione allo stesso entro i 40gg dalla notifica con domanda riconvenzionale fondata sulla responsabilità professionale e relativi danni.
    Non vi è risposta alla tua domanda su come cautelarsi in caso il tuo legale non sia preparato, il mandato professionale presuppone un rapporto di fiducia. L'unico modo è nominarne due che seguono il procedimento contro il collega.
    Io, personalmente, nella professione non accetto mai mandati contro colleghi su mere indicazioni del cliente...lo faccio solo se il cliente si è previamente attivato presso l'Ordine Avvocati di competenza chiedendo parere sulla negligenza del collega ottenendo risposta dall'Ordine che ravvisi una responsabilità in capo al professionista.


  • User

    grazie , grazie per i vari input perchè mi è stata data notizia da un amico ,anche lui di vecchia data , che il vecchio avvocato che mi assisteva per molti anni era ,e forse è ancora , domiciliato professionalmente come avvocato in una città di una provincia vicina sede di Tar e di corte di Appello , presso il fratello dell'avvocato dei ricorrenti , che è anche egli avvocato . Ma di ciò non ero stato mai avvertito . Come fare a sapere in via ufficiale gli avvocati domiciliatari di un avvocATO?? il conoscente che mi ha avvisato sarebbe disposto a testimoniare questo fatto di pochi anni fà, ma sarebbero meglio notizie ufficiali ?? Ritengo che sia una incompatibilità anche notevole,cioè grave, come saperne di più .Ancora buona serata


  • Super User

    La domiciliazione presso un collega di una città diversa si fa procedimento per procedimento. L'incompatibilità deriva da una difesa attiva di queste persone. Direi che quanto hai saputo può far supporre una conoscenza dei ricorrenti ma, sinchè questo non è dimostrato, non vi è incompatibilità.
    Non c'è modo per sapere in via ufficiale la circostanza atteso appunto, che le varie domiciliazioni sono per ogni causa specifica.
    Quello che puoi fare è inviargli una raccomandata dove gli chiedi spiegazioni su questo nonchè di essere messo a conoscenza se erano in essere questi rapporti di domiciliazione in costanza della tua causa avvertendolo che la sua risposta sarà sottoposta al vaglio del Consiglio dell'Ordine di competenza.
    Se ha qualcosa da nascondere ritirerà tutto...


  • User

    Lei è una persona simpatica , anche molto , . Peccato che tutta la questione si svolge al sud , Buona serata.


  • Super User

    Guardi...non è questione di simpatia ma di legalità. Se dove sta lei non esiste legalità allora per lei non c'è difesa.
    Quando rispondo a questioni giuridiche, essendo un legale, sono obbligata a rispondere secondo la disciplina vigente.
    Altre questioni mi sono e voglio che mi rimangano estranee.
    Buona serata a lei.


  • User

    un professionista che oltre alla propria professionalià aggiunge una attenzione garbata e sveglia è molto di più di una di una PERSONA SIMPATICA ,grazie :mi ha dato modo di riflettere se scrivendo al Consiglio dell'Ordine del capoluogo dove è l'avv.to domiciliatario ,l'Ordine possa invitare il domiciliatario ad indicare se negli ultimi 5anni il mio ex avvocato si è domiciliato presso lo Studio in questione.
    Altresì nel tar del Capoluogo in questione , ove vi è il presumibile domiciliatario , il mio ex avvocato ha difeso un signore che conosco , come fare a cercare possibili sentenze o ricerche analoghe per nome di avvocato.
    Lei ha già ben capito che , dopo due anni e mezzo essendo stato tenuto esente da spese di trasporto ed in qualche modo pagato , c'è solo volontà di ritorsione perchè non si sappia in un piccolo centro che ho cambiato impunemente avvocato , trascinandomi dietro qualche parente od amico che anni fà gli avevo passato come clienti ed a cui ha preannunciato sonore lezioni a mio carico , e poi si dice serenità dei paesini collinari! Meglio la città meneghina dove manco per queste ..........Ho anche timore su come impostare la raccomandata che Lei prudentemente segnalava perchè se non è adeguatamente tagliente , qui mentono ! ...anche a fronte di un rischio altissimo di essere scoperti giocando sul fatto che il cliente possa non avere patrimonio sufficiente per resistere ad un lungo giudizio e quindi soccombe volontariamente. Quale sfaccettatura implementare per tagliare la via di uscita .................


  • User

    spero di non essere stato eccessivo


  • Super User

    Non è possibile risalire ai procedimenti o sentenze per nome avvocato.
    Se lei non se la sente di inviare la raccomandata è sufficiente che in sede di opposizione al decreto ingiuntivo citi i testimoni. Ricordi però che è una mera presunzione...non un illecito disciplinare ex se. L'avvocato ha solo l'obbligo di non difendere la parte avversa e non avere contatti con quest'ultima. Tocca a lei dimostrare che, mediante domiciliazione su altro procedimento, il suo ex avvocato ha avuto contatti o comunque favorito la sua controparte.