• User Newbie

    Menzogne sul posto di lavoro

    Buona sera

    Vi racconto la bella vicenda accaduta una settimana fa.

    Un collega di lavoro ha fatto una telefonata ad un altro collega asserendo che io avessi detto certe cose. Il capo ne è venuto a conoscenza e vuole la pelle di qualcuno.

    La storiella raccontata dal mio collega è il frutto di una serie di travisazioni di discorsi da lui carpite fra l'altro in maniera errata, per la serie " se non succede questa cosa, siamo rovinati" da lui tradotto in "Stiamo per chiudere e licenzieranno tutti."
    Visto che ho presentato le dimissioni qualche giorno prima della vicenda, il caro collega ha deciso bene di farmi questo scherzetto decisamente pesante trascinando altri colleghi nel confermare queste bugie.

    Le false notizie riguarderebbero la presunta presenza di attriti fra i titolari, la presunta chiusura di uno fra i negozzi, ed a cascata di tutta la ditta ed l'imminente licenziamento di tre o quattro persone. In aggiunta anche che io stia tramando contro l'azienda per ripicca, ed abbia pronto un dossier contenente informazioni riservate che avrei dovuto inviare agli organi di controllo.

    Ne sono rimasto assolutamente colpito e mortificato. Le accuse sono molto gravi. Il mio atteggiamento sul posto di lavoro è sempre stato ligio e propositivo nei confronti dell'impresa e mai mi sarei sognato che mi avessero messo in bocca certe affermazioni. Di norma non mi sento in colpa per affermazioni che non ho mai detto ma, vista la gravità della circostanza, sono spaventato dalle implicazioni che potrebbe avere questa vicenda.

    Quali capi d'accusa potrebbe rivolgere l'amministrazione al mio collega esecutore della telefonata?

    Considerando che altri quattro carissimi colleghi hanno arricchito con alre menzogne la vicenda.. quali accuse potrebbe rivolgere l'amministrazione se ritenesse vere le dicerie imputatemi?
    (C'è da considerare che il signorino ha affermato che io abbia comunicato verbalmente tali notizie e che lui le abbia a sua volta diffuse via telefono.. Trattandosi comunque di sciocchezze, queste non hanno comportato alcun danno economico alla stessa azienda)

    Quali capi d'accusa potrei rivolgere nei confronti di queste cinque persone?

    Considerando che presi dalla foga i titolari, per telefono e senza avere uno stralcio di prova e senza avermi dato la possibilità di rispondere mi hanno intimato di abbandonare il posto di lavoro immediatamente ( senza alcuna comunicazione scritta ) minacciandomi che mi avrebbero denunciato e dicendomi che non potevano farci nulla del fatto che io avessi dei problemi psicologici ( più persone lo hanno sentito poichè in viva voce).. di che reati sono passibili?


  • Super User

    Ciao francesco0405. Benvenuto nel Forum Gt.
    Dovresti chiarire un punto: è solo uno che afferma di averti sentito affermare queste cose o sono più d'uno? Cioè, gli altri dicono che ti han sentito anche loro affermare tali fatti?
    Circa i titolari: tu hai presentato le dimissioni o ti han allontanato loro?


  • User Newbie

    Circa i colleghi, l'autore della telefonata afferma semplicemente che io gli abbia riferito questi discorsi ma, poichè non ho volutamente parlato più con nessuno di loro ( e non ne ho la minima intenzione), non so cosa si sono inventati durante una seconda telefonata intercorsa fra loro e gli amministratori.

    Per i titolari, prima ho presentato le dimissioni verbali a giugno; loro mi hanno chiesto di rimanere per non mettere in difficoltà l'azienda e che mi avrebbero fatto affiancare. Arrivato il mio pseudo sostituto, dopo due mesi in occasione della scadenza del contratto ( determinato) mi hanno comunicato che non me lo hanno rinnovato ( in via verbale e con una settimana di anticipo rispetto alla data di scadenza). La settimana seguente, ho informato i colleghi che me ne sarei andato la settimana dopo ed allora si sono scatenate le menzogne. Il contratto mi sarebbe scaduto di Venerdì ma gli amministratori mi hanno detto di abbandonare il posto il martedì, cioè tre giorni prima della data di scadenza del contratto con termini e modi indicati sopra.


  • Super User

    Circa le responsabilità di quanto affermato dal tuo collega è importantissimo stabilire se costui afferma, solo lui, di averti sentito dire queste cose oppure se la circostanza è affermata in più d'uno.

    Circa le modalità di allontanamento hai diritto al ristoro sui tre giorni perduti. Se chiedi questo danno, di certo i titolari ti eccepirebbero quel che dicono i tuoi colleghi.
    In sè rileva poco...dovevano contestarti la cosa per iscritto...quindi ti devono pagare i 3 giorni. Il problema si presenta se costoro fanno una domanda riconvenzionale per il danno che, a loro dire, hai creato.
    Di certo è dirimente la circostanza che non ti han contestato nulla per iscritto (cosa indefettibile in materia disciplinare).

    Visto che si tratta di soli 3 giorni, sinceramente, io lascerei perdere... la cosa rischia di assumere dimensioni spropositate... e nulla ti garantisce dal fatto che il tuo collega convinca gli altri a dichiarare che hai profferito queste parole in presenza di più persone...


  • User Newbie

    Si ti do ragione.

    Non è mia intenzione ingigantire una situazione simile e montare su una causa. Sarei anche disposto a metterci una pietra sopra e dimenticare l'affronto a cui mi hanno ingiustamente sottoposto una serie di persone.

    Mi interessa invece capire come tutelarmi da eventuali ripercussioni a livello legale.

    Nel caso un cui io non faccia nessun che a livello legale, quanto tempo ho per iniziare a non preoccuparmi più della questione? ( Visto che non mi hanno contestato nulla se non in forma verbale, che tempistiche hanno per potere contestarmi formalmente qualcosa e contestualmente far sfociare il tutto in una causa legale?)

    Nel caso in cui mi contestino qualcosa, che accuse potrebbero rivolgermi?


  • Super User

    Dal tuo racconto si tratterebbe di diffamazione.. quindi, in via penale sino alla prescrizione e cioè 6 anni.
    In via civile 5 anni dalla data del verificarsi del danno.