• User

    Modifica unilaterale della tariffa oraria

    Da 4 mesi collaboro come webdesigner presso uno studio. Ho la mia p.iva, non sono dipendente, ci vado 2 o 3 giorni a settimana, perché, per vari motivi, non è possibile lavorare da casa. 4 mesi fa avevo proposto una tariffa oraria di soli 15 euro, valutando il tipo di lavoro (semplice e ripetitivo) e soprattutto per non perdere l'opportunità di un'entrata costante. In quei giorni non avevo molto altro. Oggi la mia situazione è un po' diversa: ho trovato anche un'altra collaborazione (che mi porta via 3 giorni a settimana pagati 18 euro all'ora) + un paio di progetti, a cui lavoro nel poco tempo libero che ho. Sto portando avanti anche quella collaborazione da 15 euro all'ora, ma adesso mi pare poco vantaggiosa rispetto agli altri impegni. Vorrei fare una proposta di modifica unilaterale della tariffa oraria, portandola a 18 euro. Pensavo di scrivere una semplice email al titolare comunicandogli che, per uniformare la tariffa a quella attualmente in uso con altri collaboratori, il costo orario passerà da 15 a 18 euro a partire dal 1 aprile 2015 (non voglio che sia una cosa troppo immediata, trovo giusto un po' di preavviso). Posso modificare la mia tariffa così, di mia iniziativa e senza che sia cambiato nulla nelle mie mansioni presso questo studio? Dovrei specificare che tale tariffa non subirà altre variazioni fino a fine anno, oppure posso riservarmi la facoltà di aumentarla ancora a breve (cosa che non farò)? Non c'è un contratto, vengo pagato ogni mese in base alle ore fatte. Grazie.


  • Super User

    Le parole chiave sono contratto d'opera e preventivo.

    Se il rapporto risulta di consulenza/occasionale, la tariffa si può cambiare immediatamente senza dare spiegazione.
    Ora non mi ha spiegato se "rilascia fattura" ecc..

    Quindi sarebbe il caso di vagliare queste informazioni ed aggiungerle per avere una risposta.


  • User

    Ho scritto che ho la mia partita IVA, davo per scontato che rilascio fattura. Come ulteriore precisazione potrei dire che sono nel regime dei minimi, o come diavolo si chiama ora, quello vecchio, diciamo, ce l'ho da 3 anni. Non c'è un contratto. C'è un accordo verbale in base al quale vado 2-3 giorni a settimana (come posso), in genere per 8-9 ore di fila. Ho già fatto qualche fattura dove preciso un compenso orario di 15 euro.
    La tariffa la cambierei dando circa un mesetto di preavviso, più che altro perché mi sembra corretto: hanno bisogno di me, potrei sparare una cifra qualsiasi e sarebbero costretti a pagarla ma si rovinerebbe il rapporto. Offro un mese di tempo perché ci pensino su, se mi vogliono lì ancora pagano, altrimenti hanno il tempo di trovare qualcun altro da mettere al mio posto. In questo modo, male che vada, salvo il rapporto in vista di possibili future collaborazioni. Se gli dicessi "Da domani sono 18 euro." come minimo si incazzerebbero un po', mi pagherebbero per 2 o 3 settimane e poi mi manderebbero a cagare per sempre.
    Come la vedete? Quindi non ci sono leggi strane che mi obbligano a mantenere una tariffa per un periodo minimo?


  • Super User

    L'accordo verbale è considerata una prestazione di consulenza, se la mettiamo nei termini descritti.

    La fattura va emessa ogni giorno (da non confondere con un eventuale contratto che permette di emettere fattura unificata a fine rapporto, quando si viene effettivamente "pagati")

    Si può chiedere la cifra che si vuole, visto che non c'è alcun vincolo contrattuale. La fattura (va emessa a fine prestazione)

    Per i dettagli a riguardo, è meglio chiedere al commercialista.