• User Attivo

    Ricorso contro ingiusta bolletta ENI

    Salve, mi trovo in una situazione difficile. Un paio d'anni fa, scegli ENI come mio fornitore di energia elettrica. Non so per quale ragione, ma dal momento in cui è stato perfezionato il contratto, alla data di invio della prima fattura da parte di ENI, è trascorso circa un anno e mezzo (durante il quale io non ho mai cambiato residenza, domicilio etc...). Il problema è che la bolletta recapitatami presenta consumi astronomici (circa 90? di corrente al mese, quando io sono certa di consumarne sì e no 30?), che potrebbero dipendere da un errore di ENI o da un furto di energia da parte di qualcuno del mio condominio, o non so da che altro. Chiaramente, ora non posso provare nulla di tutto ciò, ma il punto è che se ENI mi avesse inviato la bolletta puntualmente ogni 2 mesi, io mi sarei certamente accorta dell'anomalia, e fin dalla prima fattura "gonfiata" avrei fatto le mie indagini o avrei presentato le mie rimostranze. La mia domanda quindi è: come posso ora difendermi? Posso far valere il fatto che ENI non poteva, legalmente, attendere ben 16 mesi per inviarmi la prima bolletta, e cercare di ottenere così un parziale rimborso della stessa o almeno una risarcimento danni? Potrei anche supportare la mia difesa dimostrando, bollette alla mano, che i consumi medi da me effettuati negli anni scorsi (prima di passare a ENI) non si attestavano certo sui 90? al mese, ma sui 30?/mese, e dunque vorrei sostenere che se ENI mi avesse inviato la bolletta regolarmente, ogni 2 mesi, io mi sarei accorta di questi consumi anomali e dunque non mi sarei ora trovata con una bolletta astronomica da pagare, e di difficile contestazione.
    Grazie per i consigli che vorrete darmi

    P.S. I consumi che mi hanno fatturato sono reali, non stimati. Ho controllato personalmente pochi giorni fa il contatore, che peraltro è elettronico.


  • Super User

    Se il contatore elettronico riporta lo stesso consumo, dovrà pagare, le consiglio di cercare dove sia un eventuale allaccio abusivo per rivalersi, altrimenti non c'è nulla da fare.