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    Recensione Play Store

    Buonasera a tutti, spero di scrivere nella sezione corretta, in caso contrario mi scuso con gli amministratori.
    Ieri ho scritto una recensione negativa su play store e oggi gli sviluppatori della app mi hanno risposto dicendo che la mia recensione era assolutamente Falsa e mi chiedevano, sempre attraverso la risposta al mio commento, un indirizzo mail o un recapito telefonico.
    Premesso che nella mia recensione non ci sono termini denigratori o accesi, ma un elenco di fatti, c' é la possibilità di una denuncia per diffamazione o comunque qualche ripercussione legale?
    Grazie
    Roberta


  • La possibilità esiste, in Italia chiunque può querelare chiunque.
    Il tuo caso però potrebbe essere contenuto in questa sfera:
    **
    diritto di cronaca e critica**

    I diritti di cronaca e critica trovano fondamento nell'articolo 21 della Costituzione, che sancisce che Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Per risolvere la presunta antinomia di norme fra l'articolo 21 della Costituzione e gli articoli 594 e 595 del codice penale (norme che tutelano anch'esse un bene di rango costituzionale quale l'onore, espressione della personalità umana tutelata dall'articolo 2 della stessa Costituzione) si fa generalmente riferimento alla nozione di limite del diritto.
    In particolare, la giurisprudenza, con una lunga opera di interpretazione, ha elaborato dettagliatamente i limiti di operatività del diritto di cronaca; le condizioni, cioè, necessarie affinché il reato di diffamazione venga scriminato dalla causa di giustificazione in discorso. In sintesi, perché operi la scriminante, è necessario: a) che vi sia un interesse pubblico alla notizia; b) che i fatti narrati corrispondano a verità; c) che l'esposizione dei fatti sia corretta e serena, secondo il principio della continenza.
    Per quel che concerne il diritto di critica, invece, definito come libertà di esprimere giudizi, valutazioni e opinioni, la dottrina e la giurisprudenza prevalente ricostruiscono le stesse condizioni adattandole alla peculiarità del caso. In particolare, sul requisito della verità, se la critica riguarda un fatto è necessario che soltanto quello sia vero, non potendosi pretendere ontologicamente la verità su opinioni e valutazioni. Viene, tuttavia, richiesto che la critica non si spinga sino ad arrivare all'offesa.