• User Newbie

    Legittimazione

    Salve a tutti, sono nuovo del forum e ho un quesito che vorrei porre all'attenzioni dei forumisti.

    Sono il papà di un bambino avuto da una donna straniera, alla nascita non eravamo sposati, vivevamo in Italia e, per motivi che ometto, non fu da me riconosciuto così fu registrato all'anagrafe italiana con il solo cognome materno.

    Dopo pochi mesi dalla nascita ci siamo trasferiti nel paese di origine della mamma, dove abbiamo contratto il matrimonio.

    Subito dopo il matrimonio ci siamo recati presso il consolato italiano dove ho fatto richiesta di riconoscimento di paternità di figlio naturale e richiesta di aggiunta del mio cognome a quello della madre cosicché il bambino avesse il doppio cognome.

    Il consolato in data 22 aprile 2011 trasmetteva la documentazione all'anagrafe del comune di nascita che provvedeva alla trascrizione sull'atto di nascita del bambino e gli dava il solo cognome paterno non accogliendo la richiesta del doppio cognome.

    Questo mi ha creato dei seri problemi con la madre. Quello che ho capito cercando in rete è che alla data dei fatti vigeva la l'Art. 280 del codice civile, ora abrogato, che stabiliva in base all'Art. 33 del D.P.R. 296/2000 che il figlio legittimato prende il cognome del padre.

    La mia domanda è: all'anagrafe hanno interpretato la normativa correttamente o avrebbero dovuto tener conto della richiesta di fusione dei 2 cognomi?

    Grazie in anticipo.


  • User Attivo

    riprendo una frazione di un articolo sul tema: Se il riconoscimento del figlio naturale è effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori, al figlio viene attribuito il cognome del padre. Se invece il figlio naturale viene riconosciuto dai due genitori in momenti diversi, assume il cognome del genitore che lo ha riconosciuto per primo (articolo 262 codice civile). Quando il primo riconoscimento è quello del padre, e successivamente interviene il riconoscimento della madre o l’accertamento giudiziale della maternità, viene semplicemente applicata la suddetta regola ed il cognome rimane quello del padre.
    Al contrario, se la filiazione nei confronti del padre viene riconosciuta oppure giudizialmente accertata successivamente al riconoscimento da parte della madre, il figlio può comunque assumere il cognome paterno, aggiungendolo o sostituendolo a quello della madre.
    Nel caso da Lei prospettato, pertanto, il cognome paterno si poteva aggiungere a quello materno senza sostituirlo. Consiglierei di tentare di scrivere all'Ufficiale di Stato civile del Comune di nascita.Altrimenti,ci si potrebbe rivolgere al Giudice Tutelare presso il Tribunale Ordinario.
    Saluti cordiali
    Avv.Antonio Cesarini


  • User Newbie

    Egregio Avv. Cesarini, dopo aver sottoposto la domanda sul forum, a cui Lei ha gentilmente risposto, ho fatto delle ricerche, da profano, sul web e ho trovato che all'epoca della mia legittimazione vigeva l'Art. 280 del codice civile, ora abrogato, che in materia di cognome si rifaceva all'art. 33 del DPR 396/2000 il quale non lascia adito a dubbi, “Il figlio legittimato ha il cognome del padre ...”: individuando immediatamente il nuovo cognome che dovrà assumere il figlio, che dovrà essere esclusivamente quello del padre. Non solo, ma lo stesso Regolamento di stato civile individua anche l'ufficiale di stato civile competente all'annotazione e, in sostanza, al cambiamento di cognome: l'art. 49, secondo comma, dispone che debba provvedere “*... l'ufficiale di stato civile che ha proceduto alla celebrazione del matrimonio o all'annotazione dell'atto di riconoscimento, quando questo è successivo al matrimonio... .

    *quello che non mi e' chiaro in base all'Art. 262 e': avremmo noi genitori dovuto fare ricorso presso il tribunale dei minori o era compito dell'ufficiale di stato civile comunicare d'ufficio al tribunale dei minori la leggittimazione del bambino il quale poi avrebbe proceduto con l'attribuzione del cognome o in mancanza di ricorso ex Art. 262 allo stesso ufficiale di stato civile non rimaneva altro che applicare la legge di cui accennavo pocanzi? Per completezza di infomazione, ricordo che in consolato presentammo, contestualmente all'atto di leggittimazione, la richiesta di aggiungere il cognome, ma senza pero' fare ufficialmente alcun ricorso presso il tribunale dei minori o prefettura.

    Grazie ancora.


  • User Attivo

    Egregio Signore,
    recentemente ho seguito un caso molto simile al Suo e, come segnalavo già nella precedente risposta, il problema dell'attribuzione "totalitaria" del cognome paterno è stata risolta rivolgendo istanza al Giudice Tutelare.
    Saluti cordiali
    Avv.Antonio Cesarini


  • User Newbie

    Gentile Avv. Cesarini,

    Approfitto ancora della sua gentilezza e la importuno ulteriormente, Purtroppo la mamma, anche a causa di alcuni malintesi creatisi in consolato, e con la complicita' del personale del consolato e quello dell'anagrafe di Roma, mi accusa di aver arbitrariamente cambiato il cognome di nostro figlio. Purtroppo qui le hanno creduto e questo mi ha causato dei seri problemi con la giustizia statunitense, il piu' grave dei quali il divieto di venire in Italia con mio figlio in quanto vengo anche accusato di preparare sottrazione internazionale di minore.

    Mi scuso per non essere stato chiaro sin dall'inizio nel porre il mio quesito, quello che in questa fase mi preme sapere non e' come procedere per aggiungere il cognome della mamma al mio, ma sapere se tecnicamente il modo di procedere dell'ufficiale di stato civile di Roma sia stato corretto nell'applicare la normativa vigente all'epoca. Questo e' importante per me saperlo perche' la mamma sta strumentalizzando il fatto che io abbia un conoscente, un semplice impiegato, presso l'anagrafe di Roma e che in coincidenza della trascrizione sull'atto di nascita io mi trovassi in visita a Roma e quindi secondo il modo di pensare della mamma di aver io manipolato la situazione. Questa accusa pertanto cadrebbe nel caso l'ufficiale di stato civile invece non avesse avuto altra scelta se non applicare l'Art. 33 del D.P.R. 396/2000.

    Quindi la domanda semplicemente e': la procedura e' stata applicata correttamente si' o no?

    Grazie ancora.


  • Super User

    Io la vedo più complessa di come è stata posta la domanda.
    In un eventuale proceso negli Usa, già "che si parla di un dipendente pubblico conoscente", farà pendere l'ago della bilancia della Giuria a favore di sua moglie, poi è anche italiano! Lei non immagina come sono snobbati gli italiani!
    Più di porsi il problema se la procedura interna è giusta o meno, consideri che in un processo del genere potrebbe cogliersi una ****condanna Seria e finire persino in carcere.
    ****Poi continuo dicendo che:L'ufficiale della nagrafe a mio avviso a fatto le cose alla carlona.
    Nelle procedure internazionali non si possono formalizzare così facilmente gli atti, visto che il matrimonio contratto in America ha validità legale secondo l'ordinamento Americano
    , ordinamento che prevede persino la decisione, congiunta, del cognome univoco della madre!
    Nel fare gli atti interni, il dipendente pubblico, doveva precisare la situzione di matrimonio secondo la legge Americana e non Italiana, diverso sarebbe stato se vi foste sposati in Italia al posto del matrimonio in America!!!!
    La invito a ricorrere Immediatamente per la regolarizzazione del doppio cognome o come si sia deciso, la giustizia Americana è molto severa a riguardo, ed il tribunale italiano non è competente!


  • User Attivo

    @dippieffe said:

    Gentile Avv. Cesarini,

    Approfitto ancora della sua gentilezza e la importuno ulteriormente, Purtroppo la mamma, anche a causa di alcuni malintesi creatisi in consolato, e con la complicita' del personale del consolato e quello dell'anagrafe di Roma, mi accusa di aver arbitrariamente cambiato il cognome di nostro figlio. Purtroppo qui le hanno creduto e questo mi ha causato dei seri problemi con la giustizia statunitense, il piu' grave dei quali il divieto di venire in Italia con mio figlio in quanto vengo anche accusato di preparare sottrazione internazionale di minore.

    Mi scuso per non essere stato chiaro sin dall'inizio nel porre il mio quesito, quello che in questa fase mi preme sapere non e' come procedere per aggiungere il cognome della mamma al mio, ma sapere se tecnicamente il modo di procedere dell'ufficiale di stato civile di Roma sia stato corretto nell'applicare la normativa vigente all'epoca. Questo e' importante per me saperlo perche' la mamma sta strumentalizzando il fatto che io abbia un conoscente, un semplice impiegato, presso l'anagrafe di Roma e che in coincidenza della trascrizione sull'atto di nascita io mi trovassi in visita a Roma e quindi secondo il modo di pensare della mamma di aver io manipolato la situazione. Questa accusa pertanto cadrebbe nel caso l'ufficiale di stato civile invece non avesse avuto altra scelta se non applicare l'Art. 33 del D.P.R. 396/2000.

    Quindi la domanda semplicemente e': la procedura e' stata applicata correttamente si' o no?

    Grazie ancora.

    Buonasera,

    Dia un'occhiata questo linke lo mostri pure a Sua moglie.
    http://documenti.camera.it/leg17/dossier/Pdf/cost078.pdf


  • Super User

    Più che quello, gli servirebbe la legge dello Stato Americano in cui si è sposato.


  • User Newbie

    @Lokken said:

    Più che quello, gli servirebbe la legge dello Stato Americano in cui si è sposato.

    Gentile Lokken, lei sta facendo un pochino di confusione, per usare un eufemismo e per non dire che sta dicendo cose campate in aria, specialmente nel suo post precedente, perche' a noi, inteso come stato italiano, non ci puo' interessar di meno delle leggi che vigono in California in quanto stiamo parlando di un atto di un cittadino italiano (mio figlio) che risiede all'estero e malgrado sia anche cittadino americano in Italia sottosta' alle leggi italiane punto.


  • User Newbie

    @cesarini said:

    Buonasera,

    Dia un'occhiata questo linke lo mostri pure a Sua moglie.

    Grazie ma ancora cio' non risolve il mio dubbio. Eravamo noi genitori a dover fare ricorso al tribunale dei minori o prefettura e in mancanza di tale ricorso all'ufficiale di stato civile non e' rimasto che applicare l'art. 33 del D.P.R 396/2000? O lo stesso avrebbe dovuto tener conto della richiesta fatta in consolato che cosi' recita: "I genitori richiedono all'ufficiale di stato civile del comune di Roma di aggiungere il cognome paterno a quello materno in modo tale che il cognome legale del figlio diventi XXXXXX KKKK"

    Tengo a precisare che questa mia ricerca e' solo per mia soddisfazione morale in quanto io non ho fatto nulla di illecito, semmai lo sbaglio l'ha commesso l'ufficiale di stato civile e comunque non c'e' nessun procedimento in corso contro di me qui in California e mai potra' esserci malgrado quello che il sig. Lokken asserisce.


  • Super User

    @dippieffe said:

    Gentile Lokken, lei sta facendo un pochino di confusione, per usare un eufemismo e per non dire che sta dicendo cose campate in aria, specialmente nel suo post precedente, perche' a noi, inteso come stato italiano, non ci puo' interessar di meno delle leggi che vigono in California in quanto stiamo parlando di un atto di un cittadino italiano (mio figlio) che risiede all'estero e malgrado sia anche cittadino americano in Italia sottosta' alle leggi italiane punto.

    Se finirà in processo me lo dirà (poi)!
    Lei è sposato con matrimonio estero con una cittadina non italiana e quindi sottostà alle leggi Americane. Capirà dopo l'eventuale condanna.


  • User Attivo

    @dippieffe said:

    Grazie ma ancora cio' non risolve il mio dubbio. Eravamo noi genitori a dover fare ricorso al tribunale dei minori o prefettura e in mancanza di tale ricorso all'ufficiale di stato civile non e' rimasto che applicare l'art. 33 del D.P.R 396/2000? O lo stesso avrebbe dovuto tener conto della richiesta fatta in consolato che cosi' recita: "I genitori richiedono all'ufficiale di stato civile del comune di Roma di aggiungere il cognome paterno a quello materno in modo tale che il cognome legale del figlio diventi XXXXXX KKKK"

    Tengo a precisare che questa mia ricerca e' solo per mia soddisfazione morale in quanto io non ho fatto nulla di illecito, semmai lo sbaglio l'ha commesso l'ufficiale di stato civile e comunque non c'e' nessun procedimento in corso contro di me qui in California e mai potra' esserci malgrado quello che il sig. Lokken asserisce.

    Buonasera,
    mi darebbe un'informazione, in che epoca si collochi la vicenda? Se la richiesta di aggiunta del cognome paterno a quello materno era stata presentata, in effetti,l'ufficiale dello stato civile avrebbe dovuto tenere conto della Vs. richiesta. Però, Le consiglierei di domandare l'accesso agli atti del fascicolo del procedimento relativo al cognome di Suo figlio e di estrarre le copie perchè, probabilmente, l'ufficiale dello stato civile avrà a sua volta rimesso l'istanza al Giudice Tutelare ( sempre per esperienza del caso da me seguito ).
    Saluti cordiali


  • User Newbie

    @Lokken said:

    Se finirà in processo me lo dirà (poi)!
    Lei è sposato con matrimonio estero con una cittadina non italiana e quindi sottostà alle leggi Americane. Capirà dopo l'eventuale condanna.

    Per fortuna in California non c'e' pena di morte. Sarebbe difficile farle sapere di una mia eventuale condanna di quell'entita'.


  • User Newbie

    @cesarini said:

    Buonasera,
    mi darebbe un'informazione, in che epoca si collochi la vicenda? Se la richiesta di aggiunta del cognome paterno a quello materno era stata presentata, in effetti,l'ufficiale dello stato civile avrebbe dovuto tenere conto della Vs. richiesta. Però, Le consiglierei di domandare l'accesso agli atti del fascicolo del procedimento relativo al cognome di Suo figlio e di estrarre le copie perchè, probabilmente, l'ufficiale dello stato civile avrà a sua volta rimesso l'istanza al Giudice Tutelare ( sempre per esperienza del caso da me seguito ).
    Saluti cordiali

    Buonasera a lei, queste le date salienti:

    1 dicembre 2009 visita al consolato per l'atto di legittimazione e la richiesta di aggiunta del cognome;
    22 aprile 2011 il consolato trasmette gli atti all'anagrafe di Roma;
    19 maggio 2011 trascrizione sull'atto di nascita del bambino dell'avvenuto riconoscimento ed acquisizione del nome paterno;
    26 maggio 2011 trascrizione sull'atto di nascita del bambino dell'acquisizione della cittadinanza italiana.

    Come da lei suggerito, dopo le vacanze estive, ho chiesto a mio fratello di fare una visita all'anagrafe di Roma per avere accesso al fascicolo e scoprire cosa cosa ne esce fuori.

    Grazie,
    Dippieffe


  • Super User

    infatti è come sostenevo, lei scherza, si accorgerà che se il governo avrà un solo sospetto su di lei si farà almeno 10 anni.

    Il bimbo è *cittadino americano in base alla Legge italiana, ogni nato fuori dal matrimonio prende la Residenza e la cittadinanza della Madre. Dopo 2 anni l'anagrafe di Roma fa uno dei suoi tantissimi errori, *è probabile che l'impiegato nemmeno sia a conoscenza che tra Usa e Italia, non vigono trattati bilaterali sul riconoscimento dei figli.


  • User Newbie

    @Lokken said:

    infatti è come sostenevo, lei scherza, si accorgerà che se il governo avrà un solo sospetto su di lei si farà almeno 10 anni.

    Il bimbo è *cittadino americano in base alla Legge italiana, ogni nato fuori dal matrimonio prende la Residenza e la cittadinanza della Madre. Dopo 2 anni l'anagrafe di Roma fa uno dei suoi tantissimi errori, *è probabile che l'impiegato nemmeno sia a conoscenza che tra Usa e Italia, non vigono trattati bilaterali sul riconoscimento dei figli.

    Gentile Lokken,

    Mi collego velocemente ad un computer approfittando di un'attimo di distrazione delle guardie dell'ufficio matricole del penitenziario di San Quentin dove sono stato appena trasferito dopo la condanna a 20 anni di lavori forzati, isolamento diurno per tutta la durata della pena e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

    Le lascio immaginare il mio disappunto nel constatare che la pena commisuratami e' esattamente il doppio da quella da Lei paventata e nell'apprendere che non avro' vita facile con tutta la popolazione carceraria quando scopriranno la ragione della mia detenzione. Reati come il mio sono tra i piu' odiati tanto che temo per la mia incolumita' fisica, penso che questo giustifichi l'isolamento diurno a cui devo sottostare.

    Non so se da qui a scadenza pena avro' ancora la possibilita' di aver accesso ai sistemi informatici per informarLa del mio stato di detenuto o se saro' ancora in vita. Approfitto di questo momento per scusarmi

    oh no!

    mi hanno scoperto

    78jckxcx oid0 %

    invio


  • User Newbie

    @cesarini said:

    Buonasera,
    mi darebbe un'informazione, in che epoca si collochi la vicenda? Se la richiesta di aggiunta del cognome paterno a quello materno era stata presentata, in effetti,l'ufficiale dello stato civile avrebbe dovuto tenere conto della Vs. richiesta. Però, Le consiglierei di domandare l'accesso agli atti del fascicolo del procedimento relativo al cognome di Suo figlio e di estrarre le copie perchè, probabilmente, l'ufficiale dello stato civile avrà a sua volta rimesso l'istanza al Giudice Tutelare ( sempre per esperienza del caso da me seguito ).
    Saluti cordiali

    Gentile Avv. Cesarini, cercando in rete ho trovato un forum su cui scrivono gli ufficiali di stato civile per cercare aiuto quando gli si presentano dei dubbi e dove ho posto il mio quesito. Nel caso volesse leggere la risposta del moderatore, Dr. Sereno Scolaro che sembra essere un esperto in materia tanto e' vero che ha anche scritto dei saggi. la rimando al link della conversazione: forumentiit/viewtopic*php?f=2&t=315782 (non sono un utente premium e non posso postare links cosi' deve sostituire gli asterischi con i punti).

    Ora da quello che mi risponde, e sempre da non esperto in materia, intuisco che l'equivoco nasce dal fatto che l'assegnazione e/o modifica del cognome in base all'Art. 262 e' attuabile quando ci si trovi al cospetto di figlio riconosciuto successivamente da uno dei genitori quale figlio naturale di genitori non sposati, mentre in caso di legittimazione successiva al matrimonio ci si doveva attenere all'Art. 280 che poi rimanda agli articoli 33 e 49 del DPR 396/2000 per cui l'ufficiale di stato civile, nel mio specifico caso, ha applicato correttamente la legge allora in vigore. Secondo lei questa mia interpretazione ha senso?

    Grazie,
    Dippieffe