• User

    Recesso del professionista

    Buongiorno a tutti,

    Sono un ingegnere informatico libero professionista e svolgo l'attività di consulente IT presso un unico committente con il quale ho un contratto che scadrà il 31/12/2017, ma avendo ricevuto un'offerta per un posto di lavoro a tempo indeterminato presso un'altra azienda, con il vincolo di non collaborazione contemporanea con altri soggetti, stavo valutando la possibilità di chiudere PIVA e accettare.
    L'articolo 2237 cc dice che "Il prestatore d'opera può recedere dal contratto per giusta causa." quindi a quanto pare non avrei facoltà di recedere unilateralmente.
    Nella mia intenzione ci sarebbe quella di proporre all'azienda committente un periodo per il passaggio delle consegne ad un soggetto da individuare nella loro struttura, per poi procedere di comune accordo alla chiusura del contratto, ma esiste la possibilità che comunque possano rifiutare.
    In tal caso, che cosa rischierei se interrompessi la mia attività presso di loro e contemporaneamente chiudessi PIVA?

    Grazie in anticipo chiunque volesse darmi un parere!


  • Secondo me in caso di chiusura dell'attività non dovrebbero esserci problemi, bisognerebbe però dare una occhiatina alle scartoffie che riguardano il contratto.


  • User

    Grazie criceto! Sul contratto non è riportato nulla riguardo alla mia possibilità di recesso, né termini di preavviso né penali, viceversa sono riportate le condizioni per le quali il committente si riserva facoltà di recedere.


  • User

    Spulciando un po' su internet ho trovato il riferimento ad una sentenza della cassazione che nelle motivazioni contiene questi passaggi:

    "[...] ove la giusta causa di recesso non fosse sussistente, non potendosi certamente imporre coattivamente l'esercizio dell'attività professionale, la manifestazione della volontà di recesso produce egualmente l'effetto estintivo del rapporto, e, dunque, la risoluzione o lo scioglimento del contratto d'opera."

    Sarà ovvio, ma sempre meglio esserne certi :D.
    La sentenza poi prosegue con:

    "[...] il recesso del professionista, senza giusta causa, comporterà il diritto del cliente ad ottenere il risarcimento del danno subito, sempre che l'esistenza di un danno risarcibile sia provata."

    Quindi il committente dovrebbe provare di aver ricevuto un danno risarcibile derivante dal mio recesso. Ipotizzando che il committente non incorra in sanzioni per scadenze da lui non rispettate (che comunque dovrebbe dimostrare di non aver rispettato a causa mia), dando per scontato che col recesso rinuncio al compenso che avrei maturato nel periodo successivo allo scioglimento, nel mio specifico caso è difficile che si possa dimostrare un danno risarcibile, quindi dovrei essere abbastanza tranquillo.

    Ammetto però di essere abbastanza ignorante in materia legale per cui è possibile che abbia preso un abbaglio e sia giunto ad una conclusione non corretta. Se qualcuno avesse qualcosa da aggiungere o volesse confermare/smentire la mia tesi gliene sarei grato!


  • Nel tuo caso non parlerei di "recesso".
    Non é che decidi di non servirlo più ... decidi di smettere di servire tutti dato che chiudi la tua attività.
    Quindi la giusta causa é indiscutibile.
    Avverti il cliente con un congruo anticipo però ... non sarebbe strettamente necessario ma mi pare buona educazione e cortesia verso il cliente.
    Parere personale si intende.


  • User

    Ah ok, non vedevo la cessazione dell'attività considerabile come giusta causa, grazie per il suggerimento.
    Sicuramente cercherò di avvertirli con un congruo anticipo, anche se temo già che quello che ritengo congruo io possa non esserlo per loro...


  • User

    Pensavo di impostare la raccomandata in questo modo:

    La presente per avvisarVi che a partire dal xxxxx terminerò l'attività di libero professionista e procederò alla chiusura della partita iva, pertanto successivamente a detta scadenza cesserò di fornire la mia attività di consulenza.
    Mi dichiaro disponibile fino a tale data a prestare la mia opera con le consuete modalità, e se lo riterrete necessario, ad agevolare il passaggio di consegne ad altro soggetto da Voi indicatomi.
    Mi impegno inoltre a non pretendere altro compenso se non quello maturato pro rata temporis fino al xxxxx.

    Potrebbe andare?


  • A me pare possa andar bene.


  • User

    Grazie mille criceto!
    Nel frattempo ho ottenuto le risposte di due diversi legali a cui avevo girato il contratto per chiedere un'opinione ed ho ottenuto due risposte differenti. Uno dice quello che ipotizzavi anche tu, mentre l'altro mi risponde che secondo lui la situazione si configura comunque come recesso senza giusta causa, quindi sarei esposto ad una richiesta di risarcimento... Non so più che pesci pigliare 😢😢😢 .

    Se avesse ragione il secondo, non mi resterebbe che contare, in assenza di penali, sulla difficoltà di dimostrare e quantificare un danno risarcibile ❌x:x .