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    Ex collaboratore con partita iva

    Buongiorno,
    ho prestato la mia collaborazione per uno studio privato per circa 12 anni per tutte le mattine dalle 8.30 fino alle 13.15. Tra me e il principale c'era solo un accordo verbale di tutto. Mi ha sempre pagato con assegno mensile a fronte di una mia fattura (sono ingegnere libero professionista). Ho sempre lavorato in modo continuativo e ovviamente avendo la mia partita iva svolgevo anche lavori per conto mio e per conto di altri professionisti al di fuori di quell'ufficio. Un anno prima che il principale mi mandasse via mi ha affiancato un geometra che abita vicino. Purtroppo questo mio ex collega mi ha fatto fuori perchè lavorando solo con compenso a percentuale sui lavori, a piena giornata, stando in ufficio anche fino a sera tardi e criticando come lavoravo io alle mie spalle... (tutto perchè voleva diventare socio del principale), il principale aveva dato completa fiducia a lui mettendo da parte me e facendomi comandare da lui. Quando ero ancora lì ho sopportato la cosa dicendomi tanto prima o poi le cose escono fuori e poi erano tanti anni che lavoravo lì e non c'erano mai stati problemi seri e il lavoro che c'era da fare l'ho sempre fatto.
    Lavorando come libero professionista usavo il mio cellulare perchè anche se lavoravo lì dovevo mantenere i contatti con i miei clienti. Ho sempre gestito tutto da solo e se mi capitava perdevo anche 15 minuti per fare miei lavori lì e facevo la stessa cosa anche a casa mia per lo studio quando c'era urgenza.
    Negli ultimi tempi ho visto proprio un'aria avversa e ho chiesto al principale di parlare ma lui mi ha sempre evitato come se le mie richieste erano solo bambinate. Gli ho detto che il mio collega mi rompeva, che era troppo ansioso e che invece di perdere tempo a lamentarsi, a fumare e chiacchierare poteva anche lavorare.
    Io in ufficio parlavo pochissimo perchè cercavo sempre di finire il lavoro che dovevo fare così poi ero più tranquillo.
    Una mattina il mio collega non c'era e ho stampato un mio disegno. Improvvisamente è arrivato il capo e mi ha beccato. Non gli ho detto niente perchè avevo paura che se glielo avessi detto poi magari avrebbe pensato che in ufficio mi facevo solo i fatti miei. Il capo non mi ha detto niente nonostante le mie scuse e anzi poi so che dopo quando io sono andato via dopo fine giornata si è lamentato di me con il mio collega dicendogli di controllarmi.
    Dopo però due settimane di tranquillità come se non fosse successo niente il capo ha controllato il pc dove lavoravo e ha trovato dei miei lavori che però non ho fatto lì se non per piccole sistemazioni. Ha segnato ogni pratica e poi ha ritardato di pagare tutti perchè al momento di consegnare gli assegni mi ha prima insultato dicendomi di aver violato la fedeltà del lavoratore e poi del ladro perchè ha trovato dei nomi di persone che circa dieci anni fa avevano dato dei lavori a lui. Mi ha cacciato via con quegli insulti. Non mi ha pagato circa due mesi.
    Vorrei a questo punto chiedergli i soldi dei due mesi (non sono assunto...), i danni morali perchè mi ha proprio trattato male (ho provato a spiegargli le mie motivazioni ma non mi ha neanche ascoltato e mi è sembrato solo una scusa il suo modo di comportarsi).