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    Limiti dell?amministratore di sostegno

    Mio padre è affetto da demenza, sofferenza cerebrovascolare, è anosognosico , ed è stato vittima di ictus (ed altre patologie), che lo porta ad alternare momenti di lucidità e serenità ad episodi di profonda confusione ed aggressività, che rappresentano un rischio sia per lui che per altri. Attualmente è ricoverato in una struttura con regime di retta agevolata, dove si sono verificati episodi incresciosi (su tutte colluttazioni con fratture, allontanamenti e la presunta estorsione di un testamento da parte di un membro dello staff della quale mio padre si è infatuato) e dove il personale responsabile ha tentato più volte di nascondere, minimizzare e negare l’accaduto.

    In qualità di figlio ed amministratore di sostegno con delega sulla salute, ho concordato un trasferimento presso un’altra struttura, ma mio padre (in virtù del malsano rapporto di cui sopra, ed inconsapevole dalla gravità della situazione), rifiuta di acconsentire. In presenza di un simile conflitto (mi è stato spiegato), è necessario presentare una istanza presso il giudice tutelare che valuterà il da farsi – ma le tempistiche sono indicativamente di sei mesi o oltre.

    Quando a mio padre è stata diagnosticata la malattia, è stato lui stesso a chiedere che divenissi suo amministratore di sostegno (soluzione che ci fu suggerita come la giusta soluzione), così che potessi seguirlo ed aiutarlo nel corso della malattia. Ora tuttavia non posso intervenire se non seguendo l’iter dell’istanza ed attendendo i tempi della burocrazia.

    La domanda che mi pongo ora è: se l’amministrazione di sostegno con delega sulla salute, non mi autorizza ad agire nel suo interesse (senza attendere tempi biblici in presenza di un conflitto con l’interessato), cosa può farlo? L’interdizione? Se sì, quali sono i suoi presupposti? È applicabile ad una persona che è in grado di esprimere una propria volontà (per quanto condizionata da eventi e terzi)?

    Grazie


  • Moderatore

    Ciao Ceres,
    Nell'amministrazione di sostegno è sempre necessario vedere cosa è scritto nel decreto di nomina.


  • Caro Ceres,
    lo spostamento da una struttura ad un'altra di una persona amministrata dovrebbe comunque richiedere un'istanza al giudice tutelare.
    In ogni caso, presentarla è molto semplice e i tempi di cui Le hanno parlato mi sembrano eccessivi.
    Se fossi in Lei procederei con il preparare subito un'istanza (che contenga brevemente le Sue motivazioni) e con il presentarla alla Cancelleria competente (volontaria giurisdizione) chiedendo i tempi e facendo presente l'urgenza.
    Potrebbe anche farsi dire se il Giudice è in Tribunale e attenderlo fuori dalla sua aula per spiegare il problema.
    Attenzione a spostare la residenza del beneficiario al di fuori della circoscrizione del Tribunale perché non sarebbe più competente.
    Infine, se ce ne fossero gli estremi, potrebbe presentare denuncia-querela entro 90 giorni dall'accaduto nei confronti dei responsabili dei fatti che ha descritto.
    I migliori auguri.
    Avv. Lucia Marinoni