• User

    Dare dell'infelice a qualcuno è ingiuria?

    Buon giorno, secondo Lei, al di là che sia stato depenalizzato, integra ingiuria un sms di questo tenore: " La vita ti ha reso già infelice e per questo sei solo un poveraccio ". Grazie, attendo risposte


  • User Attivo

    Premesso che parlo da profano... può darsi, non tanto per l'infelice quanto per il "sei solo un poveraccio", ma comunque stiamo parlando di bagatelle. Con l'abolitio criminis è competenza - credo - del giudice di pace civile se ritieni che il danno subito sia inferiore ai 5.000€ (del tribunale ordinario se sopra, ma ne dubito), al massimo può comminare una piccola multa amministrativa e disporre un risarcimento ugualmente contenuto. Il vero costo sarebbero le spese legali, visto che chi perde paga per sé, per la controparte e per il giudice. Non dici se l'insulto l'hai ricevuto o, in un momento d'ira, inviato, comunque nel primo caso direi di valutare se è il caso di soprassedere (ma ovviamente solo tu conosci la storia che c'è dietro, se ci sono stati altri insulti, eccetera) e nel secondo di non preoccuparsi eccessivamente, al massimo ci sarà da sganciare un po' di denaro... non fa mai piacere ma, tant'è, se è successo, è successo.


  • User

    Intanto grazie DBD. Il messaggio l'ho ricevuto. Ovviamente so dell'abolitio criminis avvenuta due anni fa, come so che è di competenza del Giudice di Pace. Volevo solo dire che, almeno fino ad alcuni anni fa, a Roma ma penso in tutta Italia, con il termine "INFELICE " veniva definito chiunque apparisse con qualche menomazione pisichica e fisica, termine che è stato sostituito, nell'era del politically correct, prima con handicappato, poi con portatore di handicap fino all'attuale diversamente abile. E' chiaro, quindi, a parer mio, che chi usa il termine INFELICE rivolto ad altr,i vuole insultarlo ed ingiuriarlo. Mentre mi permetto di ripetere se con il termine INFELICE e POVERACCIO si configuri un animus iniurandi, aggiungo che nello stesso contesto ho ricevuto accuse ancor più gravi.


  • User Attivo

    Non è competenza del giudice di pace di per sé, ma solo se ritieni di aver subito un danno inferiore ai 5.000 euro, altrimenti per cifre maggiori puoi rivolgerti al tribunale ordinario ma con tempi decisamente biblici... Sì, sentirsi dare del "poveraccio" non è certamente piacevole... comunque assolutamente tuo diritto assumere un avvocato che provvederà ad una citazione per danni di fronte al giudice di pace; chiaramente le spese sono tutte a tuo carico fino a sentenza, qualora il giudice ti dia ragione, nel qual caso dovranno essere rifuse dal soccombente. Tra l'altro il giudice di pace ha funzione conciliatoria, un altro esito probabile è un accordo transattivo extragiudiziale fra te e il convenuto... Io però valuterei con un avvocato onesto quale possa essere la cifra massima ottenibile come risarcimento, trattandosi di una fattispecie piuttosto modesta, e se non sia piuttosto più conveniente una diffida per "mettere in riga" il maleducato.

    Naturalmente le "accuse ancor più gravi" a cui accenni andrebbero esaminate nel dettaglio, considera che l'azione civile si può attivare per cinque anni se non vado errato. Perciò se vuoi far esaminare la questione complessiva da un legale in carne ed ossa, probabilmente può dirti meglio di chiunque online.


  • User Attivo

    Gentile Utente

    Lasci perdere e non ci pensi.
    Saluti
    Titotito


  • User

    Caro Titotito, ma Lei crede che io sia tanto ingenuo e sprovveduto da avventurarmi in un'azione legale solo in base alle espressioni di cui al mio primo post? Io ho già intrapreso una causa legale di fronte al Giudice di Pace per accuse molto più gravi e ben determinate contenute nello stesso sms. Avevo chiesto soltanto un parere legale ad un avvocato del forum per sapere se quelle espressioni da me riportate nel post rafforzassero ed aggravassero ancor di più l'animus iniurandi e la valenza offensiva da parte di chi ha mi ha inviato l'sms.


  • User Attivo

    @Pok said:

    Caro Titotito, ma Lei crede che io sia tanto ingenuo e sprovveduto da avventurarmi in un'azione legale solo in base alle espressioni di cui al mio primo post? Io ho già intrapreso una causa legale di fronte al Giudice di Pace per accuse molto più gravi e ben determinate contenute nello stesso sms. Avevo chiesto soltanto un parere legale ad un avvocato del forum per sapere se quelle espressioni da me riportate nel post rafforzassero ed aggravassero ancor di più l'animus iniurandi e la valenza offensiva da parte di chi ha mi ha inviato l'sms.

    Scusa, se hai già avviato una causa suppongo che avrai già un legale che ti segue. Chiedi a lui o lei, no? Sicuramente avrai una risposta molto più affidabile che affidarsi al web, dove per ovvie ragioni non è possibile esporre tutto il caso.


  • Dal vocabolario Treccani:
    Infelice agg. [dal lat. infelix -icis, propr. «infecondo», comp. di in-2 e felix (v. felice)]. ? 1. a.In senso soggettivo, di persona che non si sente felice, che ha lo spirito profondamente rattristato, tormentato da dolori, afflitto da sventure o da preoccupazioni gravi ben determinate e concrete (e in questo caso la sua infelicità può essere solo temporanea), o che soffre per natura di uno stato abituale di insoddisfazione, di irrequietezza, che la rende incapace di cogliere e assaporare gli aspetti lieti e gradevoli della vita: essere, sentirsi i.; un uomo, una donna i. (e analogam., anima, cuore, spirito i.); bambino i., triste e taciturno, o solo e abbandonato; madre, padre i., per es., per la perdita di un figlio; amanti i., per l?impossibilità di realizzare il loro amore (al sing., amante i., che non si vede corrisposto, o che ha perduto la donna amata). b. In senso più oggettivo (che esprime per lo più la commiserazione da parte di chi pronuncia la parola), di persona avversata, occasionalmente o permanentemente, dalla sorte, che vive in tristi condizioni materiali o morali, che è stata colpita dalla sventura, o dalla malattia, o anche da morte (spec. se improvvisa); affine quindi a sventurato, disgraziato. Con questi sign. è spesso sostantivato: avere, mostrare pietà per gli i.; povero i.!; stava l?i.,* immoto* (Manzoni, parlando di don Rodrigo malato di peste nel lazzaretto); colpito dal proiettile, l?i. cadde senza una parola; è un i., non è altro che un i., di persona che conduca vita misera, o moralmente degradante, anche senza sua colpa. Talora, di chi ha una grave imperfezione o deformità fisica, o anche una minorazione mentale, dalla nascita o contratta successivamente: in seguito a quell?incidente restò i. per tutta la vita. 2. Riferito a cose: a. Che è causa d?infelicità o l?ha in sé; che è accompagnato o seguito o caratterizzato da sventure, dolori e sim.: avere avuto una vita i., un?infanzia i., un?i. sorte; essere in i. stato; un amore i., perché contrastato, o conclusosi tragicamente; nell?i. esilio; eventi i.; tempi i., nella storia di un popolo, epoche di calamità o di decadenza morale e civile. b. Più genericam., di tutto ciò che è contrario ai desiderî, o che per qualche ragione è motivo di dispiacere, di insoddisfazione, di malessere (anche collettivo): esito, risultato i.; le i. condizioni dell?economia di una nazione. c. Che ha avuto esito dannoso o funesto, o in genere che non ha sortito l?effetto voluto e sperato o ne ha avuti altri diversi e spiacevoli: impresa, guerra i.; un tentativo i.; fu un matrimonio i.; idea, scelta, decisione i.; riferito alla persona: essere stato i. nella scelta, nella decisione. d. Di azione o parole, inopportuno, inadatto al momento o all?ambiente, che provoca o poteva provocare inconvenienti: il suo gesto fu veramente i.; disse una frase i.; uscì con una battuta, con una trovata i.; della persona: sei stato veramente i. con quella frase. Con sign. più tenue, locuzione i., che non esprime adeguatamente il pensiero, o linguisticamente impropria. e. Mal fatto, mal riuscito, brutto: ha un fisico i., un corpo mal formato, di struttura disarmonica; versi i.; quadro, disegno, lavoro i.; una traduzione i.; e riferito alla persona, all?autore dell?opera: in questi versi, in questo disegno, in questa versione, il poeta, il pittore, il traduttore è stato i. (ma più comunem. si usa la litote poco felice). Con sign. simile: una casa, un locale i., ambienti i., scomodi, angusti, o architettonicamente imperfetti. f. Talora si contrappone più direttamente a buono oppure a fortunato, favorevole: avere un carattere, un temperamento i.; regione con clima i.; il paese sorge in posizione i.; la casa ha un?esposizione infelice. ◆ Avv. infeliceménte, in modo infelice, misero, doloroso: vivere infelicemente; in modo sfortunato: il tentativo si concluse infelicemente; inopportunamente: intervenendo infelicemente, ha complicato le cose.

    Un difensore anche solo poco poco abile assegnerebbe il significato 1) alla frase.


  • User

    Intanto grazie, Criceto. Con tutto il rispetto degli altri intervenuti, che comunque ringrazio, tu hai centrato in pieno il senso del mio quesito. Il termine "infelice" ha mille sfaccettature semantiche ma è il contesto in cui viene utilizzato che connota il significato particolare. Io, caro Criceto, la penso ( e non può essere diversamnte stando all'ampia pagina del dizionario riportata ) esattamente come te: volevo solo fugare qualche dubbio sulla valenza offensiva del termine che va notevolmente ad aggravare il contesto in cui il mittente del messaggio mi ha attribuito un fatto determinato che va a configurare l' INGIURIA AGGRAVATA. Di nuovo, grazie a tutti.