• User Newbie

    Info Querela Pagine FB

    Buon giorno.
    Gestisco una pagina facebook satirica.
    Recentemente ci sono stati degli scontri con un utente facebook. Su un gruppo pubblico questo utente ha pubblicato una sua foto citandoci nel testo del post, alludendo alla nostra 'bassa morale' (senza però insultarci direttamente).
    Noi in risposta abbiamo pubblicato la sua foto dove compare insieme ad altre persone. Abbiamo censurato tutti i volti delle persone, e anche il suo. Nel suo caso però l'abbiamo censurata con la faccia di una scimmia. In ogni caso lui resta irriconoscibile. Nel post non abbiamo scritto insulti di sorta, ma abbiamo semplicemente risposto in maniera ironica ad un utente che continua a disprezzare il nostro lavoro. Tutto senza insulti.
    Questo utente ci ha inviato una foto della sua presunta querela, ovviamente fatta verso ignoti in quanto la nostra identità è segreta.
    Parla di diffamazione, quando il nostro post (che tra l'altro abbiamo già rimosso) è stato ritenuto in linea con i termini della piattaforma Facebook, e sopratutto non contiene insulti ne il soggetto è riconoscibile.
    A questo punto vorrei sapere: rischiamo davvero qualcosa? Dovremmo muoverci in qualche modo?
    Grazie della risposta.


  • User Attivo

    È impossibile dare una risposta diversa da: rivolgetevi immediatamente ad un avvocato, perché in queste vicende sono i dettagli a fare la differenza e per ovvie ragioni non hai potuto condividere nessun particolare nel tuo post. Perciò qualsiasi risposta sarà sempre sulle generali e mai affidabile. Il consiglio è quello di far vedere tutto il materiale ad un legale il prima possibile.

    Sicuramente mettere alla berlina qualcuno paragonandolo ad una scimmia non è certo rispettoso nei suoi confronti, tanto più se viene fatto pubblicamente con un post di una pagina Facebook che viene visto da centinaia se non migliaia di persone. Né il fatto che abbiate già rimosso il post, né che è stato ritenuto ok da Facebook, né il fatto che il soggetto non sia immediatamente identificato sono scriminanti (avete comunque usato una sua foto e lui può facilmente dimostrarlo, tra l'altro se la foto era privata sono altri guai). Aggiungo che se la persona è di colore, o comunque straniera, può darsi che scatti l'aggravante dell'odio razziale. Io concluderei che il reato ci sia stato, purtroppo. Ma ripeto: non fidatevi delle mie parole, non sono un legale e anche se lo fossi è impossibile dare pareri qualificati online, al massimo si possono dare spunti e opinioni in libertà. Però in un'Italia in cui la giustizia funzioni alla perfezione tenderei a dire che verreste chiamati ad assumervi le vostre responsabilità nelle sedi adeguate. Può anche essere che mi sbagli, del resto è impossibile dirlo senza conoscere più a fondo la questione.

    Il problema è che in Italia la giustizia non funziona affatto. Non tutte le querele sono perseguite, tutt'altro, specialmente per questioni inerenti al web. È molto importante rivolgervi ad un avvocato affinché valuti la questione, legga la querela (dato che l'offeso dal reato molto gentilmente ve ne ha inviato copia, fornendovi un discreto assist) e vi dica se ci sono possibilità che sia perseguita oppure se è troppo incompleta e non contiene gli elementi sufficienti per far muovere un PM. Come detto, buona parte di queste querele finisce archiviata o nel dimenticatoio, anche di fronte all'evidenza. Se si dovesse procedere (il che come detto non è affatto scontato) la polizia postale acquisirà l'IP da cui è stata caricata la foto e da lì individuerà chi è stato, dopodiché questa persona verrà iscritta nel registro degli indagati e, eventualmente, rinviata a giudizio per diffamazione. Oppure dopo l'identificazione del responsabile, se il PM ritenga che il danno causato sia stato di lieve entità, archivierà comunque tutto per tenuità del fatto. La tempistica è impronosticabile, l'indagine verso ignoti può durare max 18 mesi (6 mesi + 6 mesi di proroga + 6 mesi di proroga) prima che si debba archiviare, quando il nome viene iscritto nel registro partono altri 18 mesi con la stessa scansione. Naturalmente non voglio dire che l'intera indagine durerà obbligatoriamente 36 mesi, può durare anche solo 6, questo è solo il massimo.

    Cosa rischiate se si dovesse arrivare ad un'imputazione... sostanzialmente di dover pagare dei soldi alla persona offesa. Generalmente il primo tentativo è quello di accordarsi per una remissione di querela, cioè chi vi ha querelato ritira la querela (dietro indennizzo); se dovesse fallire questo accordo, non è la fine. In virtù della Legge Orlando, tutte queste fattispecie di reato sono state depenalizzate purché il reo sia disposto a fare mea culpa, a scusarsi e a risarcire il danno arrecato. Sarà il giudice a valutare se la vostra "condotta riparatoria" sia stata congrua e, nel caso, a prosciogliere gli imputati senza nessuna conseguenza penale. Articolo 162-ter c.p. Non c'è quindi il rischio di un processo o di una condanna, ma solo di un sostanzioso esborso e di un atto di contrizione. Ma come detto, questo è un discorso moooooolto precoce, mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta.

    Vi consiglio ancora e nuovamente di rivolgervi ad un legale immediatamente e di valutare con lui o lei le mosse da intraprendere, come scusarvi immediatamente con la persona offesa. Se ciò non dovesse accadere, ciò che il legale farà, in attesa di nuovi sviluppi, è probabilmente richiedere ad intervalli di alcuni mesi l'attestazione ex art. 335 cpp, che vi dirà se siete stati iscritti in quel registro, o meno. Questo è quanto. Mi spiace. Purtroppo i social hanno dei rischi, fatene tesoro per il futuro.

    PS: Dato che sei finito su questo forum, suppongo avrai fatto quello che tutti fanno e letto tutte le discussioni avvenute negli scorsi anni su questioni analoghe... lascia perdere, negli ultimi 3-4 anni sono intervenute un numero di riforme che rendono obsoleto gran parte di ciò che è stato scritto.


  • User Newbie

    Graz


  • User Attivo

    @Dash said:

    Grazie mille della risposta.
    Vorrei avere una delucidazione in merito al reato di diffamazione, però.
    Ho letto che per incappare in tale reato deve comparire esplicitamente il nome e il cognome del soggetto, o comunque in un'eventuale immagine deve essere riconoscibile.
    Ora, nel post incriminato non solo non compariva ne il suo nome ne il suo cognome, ma come detto non era assolutamente riconoscibile se non da se stesso, e oltre alla censura attuata con la testa di una scimmia, non compariva nessun altro fotomontaggio offensivo. Neanche il testo del post riportava insulti o simili.
    Inoltre, l'immagine è stata presa da un post pubblico (fatto in un gruppo facebook di migliaia di utenti), dove nel testo prendeva di mira la nostra pagina (testo da lui modificato in seguito forse sotto consiglio di un legale, ma comunque ancora leggibile nei log delle modifiche).
    ps: non è di colore, ne straniero. Italianissimo.

    Sì, come detto è meglio se vi rivolgete ad un avvocato. Non è necessario che compaia esplicitamente il nome e cognome del soggetto, né che appaia la foto, ma che sia riconoscibile a chi lo conosce. Senza aver visto il fotomontaggio non so dirti se è questo il caso, o meno.