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    Minaccia di denuncia per motivi generati da chi vuole denunciare

    Buonasera, vorrei se possibile uno o più pareri su una vicenda che in questi giorni potrebbe farmi arrivare un avviso di denuncia. Cerco nella spiegazione di essere chiaro quanto più posso e sintetico, scusate se sarò un po' lungo ma è meglio avere tutto chiaro.
    Metto in vendita su un noto sito di annunci un oggetto per soli uomini al costo di 250 euro. Mi contatta un utente interessato e dopo qualche scambio di mail più che altro sulle caratteristiche tecniche concludiamo e lui procede con il pagamento su paypal. Il pagamento mi arriva con formula "invia denaro ad amico o parente" quindi non si imposta come acquisto di bene o servizio, scelta che tutela maggiormente l'acquirente e sopratutto impone al venditore di pagare una commissione a paypal. Premetto che io non ho mai chiesto nelle conversazioni via mail (le uniche che ci sono state) questa scelta. Ricevuto il denaro informo l'acquirente della riuscita della transazione, prometto che avrei spedito il giorno dopo e saluto. Nel tempo di qualche ora il mio conto paypal viene limitato temporaneamente, non posso più disporre di quei soldi. Mi viene richiesta della documentazione supplementare che provvedo ad inviare e mi viene chiesto il motivo della transazione, e rispondo che si tratta di vendita, il servizio clienti vocale mi risponde che serviranno almeno 48 lavorative per valutare, con in mezzo sabato e domenica. Con l'acquirente prendo tempo, invento una scusa e scrivo che avrei tardato di un paio di giorni. Dopo tre giorni arriva la risposta, la limitazione è definitiva ed il conto resterà bloccato per 180 giorni dopodiché mi invieranno le indicazioni per prelevare il denaro giacente, non mi è stata mai data nessuna motivazione per tutto questo. Decido di scrivere la verità all'acquirente con tanto di foto del mio conto. Risponde male ed inizia a chiedere insistentemente il rimborso. Di fatto, paypal con una mail mi spiega che anche se il conto è limitato, in caso di rimborsi per vendite posso eseguirli regolarmente, ma la transazione di questa persona effettuata come regalo non ha il pulsante rimborsa, non essendo una vendita. Tra l'altro un operatore al telefono mi da una delle spiegazioni più plausibili, avendo io dichiarato che quel denaro era per una vendita in pratica sono risultato agli occhi di paypal truffaldino rispetto alle commissioni dovute quando si effettua una transazione per la vendita di un bene. Ho dimostrato all'acquirente più volte la mia volontà di restituire il suo denaro ma l'impossibilità datami dal sito con dei video delle mie operazioni rifiutate dal sito ma non sente ragioni. Ho fornito video, foto, ho suggerito di venirmi incontro con un rimborso in 2 rate.. e nonostante sia anche un po' colpa sua mi ha accusato di truffa ed ha asserito di avermi segnalato alla polizia postale e che mi lasciava in mano loro. Ora, io non sono particolarmente preoccupato perché sostanzialmente ho la coscienza pulita, il suo denaro non è nelle mie tasche ma effettivamente quale potrebbe essere l'esito? Ho davvero per leggere l'obbligo di restituire di tasca mia questo denaro, bloccato da un servizio on line anche per una sua leggerezza? Grazie mille a chi mi risponderà.


  • User Attivo

    Sfortunatamente agli occhi di PayPal sei nel torto, dovevi rendere la somma immediatamente appena averla ricevuta come "amici e parenti".
    Quindi far ripetere l'operazione al cliente con la corretta modalità. Agli occhi del cliente e della legge adesso sei un truffatore ed è possibile che ti abbia realmente querelato.
    Il mio consiglio? Rendigli i soldi in altro modo dopo che PayPal ti avrà ulteriormente confermato che al termine dei 180 giorni potrai effettuare il prelievo dei 250€.