• Super User

    [GDS] Tested Sentences That Sell di Elmer Wheeler

    Nuove tecniche di copywriting sono sempre dietro l'angolo. O meglio, dentro a un libro!

    Questo thread indica l'apertura del Gruppo di Studio (GDS) sui libri di copywriting. Il Gruppo di Studio ha la finalità di invogliare quanti più utenti possibili alla lettura di un testo e alla condivisione e scambio di idee sul medesimo.

    Ecco le informazioni per partecipare a questo primo GDS.

    TITOLO LIBRO
    Tested Sentences That Sell di E. Wheeler.

    DOWNLOAD LIBRO
    Qui potete richiedere l'ebook gratuitamente.

    **IMPEGNO RICHIESTO
    **Lettura n. 10 pagg. a settimana.

    TEMPO STIMATO PER LA LETTURA INTEGRALE
    2 mesi circa.

    Vogliamo iniziare oggi?


  • ModSenior

    Iniziamo oggi!
    Le prime dieci pagine si concludono con il capitolo "Say it with flowers": ci starebbe bene una mazzo di fiori per Valentina, sia per l'onomastico che per l'ottima idea di aprire questo GDS.

    Già dalla presentazione del libro ho notato come alcune cose che pensavo essere scontate molto spesso non lo sono affatto: l'esempio della bistecca e del gusto della bistecca è illuminante.
    Spesso anch'io focalizzo la mia attenzione nel comunicare aspetti e tecnicismi che risultano sì interessanti ma non adatti al target perchè troppo specifici o comunque non rispondenti alle esigenze più elementari.
    Riuscire a trasmettere i benefici veri e propri, visibili e "palpabili" di un prodotto o un servizio, è effettivamente l'arma vincente. Far sì che un prodotto/servizio sia visto come soluzione ad un bisogno è spesso fondamentale!

    Ed è altrettanto importante rispondere a questo bisogno in breve tempo o in poche righe. Come ho notato anche a livello di comunicazione sul web, il messaggio deve essere forte e chiaro fin dall'inizio: pagine di testi lunghi e noiosi molto raramente vengono lette per intero, a meno che non vengano ben presentate nelle prime righe.
    Lo stesso vale a livello verbale, se in una conferenza o una presentazione non si inizia con il giusto tono e con il giusto approccio (frasi iniziali), si perde l'attenzione del pubblico in modo spesso difficilmente rimediabile.

    Per quanto riguarda la gestualità e le espressioni, per "dirlo con i fiori", per me è più semplice a livello faccia-a-faccia, personalmente non saprei come affrontarlo a livello scritto: tipo di linguaggio? formulazione dei periodi? scelta dei vocaboli? con la mia inesperienza mi sembrerebbe un buon sistema.

    Get action with action... ho detto la mia, voi cosa ne pensate? 🙂


  • Super User

    Ciao Chiara, sono felicissima tu abbia già letto le prime pagine e inserito qui le tue considerazioni.

    Una delle regole del marketing da applicare al copywriting è proprio "Sell the sizzle, not the steak" che si potrebbe equiparare a questa "Sell the benefits, not the features". E' importante, quando si presentano prodotti o servizi, non dire al lettore ciò che quel prodotto o servizio fanno (non "pulire il tappeto" - l'esempio dell'aspirapolvere è calzante) quanto piuttosto quello che possono fare per lui (es. risparmiare tempo, ridurre i dolori alla schiena, etc.).

    Mi piace molto poi il paragrafo "You-ability". Mettersi nei panni del consumatore/lettore ed esporgli i "sizzles" che riteniamo importanti più per lui che per "noi" non è così semplice. Un aiuto può essere pensare al "So-what effect". Immaginare, cioè, che a ogni nostra dichiarazione il cliente risponda con un "E allora?". Questo ci aiuterebbe a creare una comunicazione che punti a dare delle risposte prima che ci vengano poste delle domande.

    Per quello che riguarda la domanda che poni tu, Chiara, in merito al linguaggio da usare per tradurre gestualità e quotidianità di linguaggio orale a parole, credo potremmo scoprirlo andando avanti con la lettura. 😉

    PICCOLO ESERCIZIO...
    Invece proporrei a te e agli altri che si uniranno, un piccolo esercizio. Troviamo i "sizzle" della penna Replay (quella con inchiostro cancellabile). Vi va?


  • ModSenior

    Bello l'esercizio, io mi impegno... però mi servirà un po' di aiuto!
    ESERCIZIO Penna Replay
    ad esempio: "se sbagli a scrivere non è un problema, basta un colpo di gomma"?


  • Super User

    Certo, Chiara. Questo è il beneficio più evidente.
    Prova a scavare...troviamo altri sizzles.

    Per esempio: se puoi cancellare quello che scrivi cosa ne deriva a livello pratico?


  • ModSenior

    Che non avrò più paura di sbagliare e di essere sgridato dalla maestra.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    Anche, Vale. Proviamo a trovare dei benefici che possano catturare l'attenzione delle mamme...


  • ModSenior

    Difficile (forse non ci sono abituata)... ma interessante!

    ESERCIZIO Penna Replay:

    • se sbagli a scrivere non è un problema, basta un colpo di gomma;
    • non occorre più versare litri di bianchetto;
    • puoi scrivere e riscrivere sullo stesso foglio di carta più volte;
    • puoi rileggere e correggere quello che hai scritto anche a fine stesura;
    • puoi anche disegnare, come se avessi una matita;
    • basta un foglio di carta e la penna Replay, hai già tutto per scrivere per cancellare e per riscrivere...

  • Super User

    @chiarastorti said:

    • se sbagli a scrivere non è un problema, basta un colpo di gomma;

    E ok, questo è il beneficio più evidente del prodotto. Ma dovremmo scavare, cercare cose collegate, benefici che lo supportino. Per esercizi come questo, le mappe mentali di cui parlerò nel libro sul seo copywriting sono utilissime.

    @chiarastorti said:

    • non occorre più versare litri di bianchetto

    Questo lo avevo segnato anche io ma l'ho visto dal punto di vista del risparmio (benefit per le mamme).

    @chiarastorti said:

    • puoi scrivere e riscrivere sullo stesso foglio di carta più volte;
    • puoi rileggere e correggere quello che hai scritto anche a fine stesura;
    • puoi anche disegnare, come se avessi una matita;
    • basta un foglio di carta e la penna Replay, hai già tutto per scrivere per cancellare e per riscrivere...

    Queste sono per lo più varianti del punto 1.

    Credo ci siano almeno un altro paio di punti più profondi di cui 2 di appeal per le mamme e uno per i bambini. Ma è solo una mia idea, ovviamente.


  • ModSenior

    Altro beneficio: ce l'hanno tutti i miei compagni.

    Premetto che sono serio qui come nel precedente, sto solo cercando di ricordare i motivi per cui in 4° elementare volevo una Replay e per un ragazzino di quell'età l'appartenenza al gruppo è un beneficio fortissimo.

    P.S.
    Sulla mamma non aveva nessun appeal perché era troppo cara.

    Valerio Notarfrancesco


  • ModSenior

    ESERCIZIO Penna Replay:
    Per la mamma potrebbe essere comoda, perchè i quaderni dei bambini sarebbero più ordinati e puliti utilizzando una penna cancellabile.


  • Super User

    Giusto. E sarebbero puliti anche i bambini stessi perché a penna con un inchiosto come Replay viene via più facilmente sia dalle mani che dai vestiti. Ma su questo ci sarebbe da informarsi meglio...

    Comunque vedi Chiara, stiamo scavando piano piano... funziona, no? 🙂


  • ModSenior

    ESERCIZIO Penna Replay: si funziona, ma faccio fatica a trovare punti di forza di un prodotto che non ho mai usato e che non mi piace.

    Per chi è mancino l'inchiostro è troppo "gommoso", ti si incolla sulla mano e poi finisce impiastricciato su tutta la pagina. 😛


  • Super User

    Chiara, ho scelto questo prodotto proprio perché non piace nemmeno a me.


  • ModSenior

    Non è un problema che il prodotto piaccia oppure no, come non è un problema il poter o non poter usare un prodotto.
    Penso che bisogna pensare ai benefici per chi decide di acquistare il prodotto e non per chi lo compra.

    Valerio Notarfrancesco


  • ModSenior

    Giustissima considerazione Valerio, è qui che viene il bello: saper "vendere bene" anche un prodotto che non si usa o che non piace. Perchè effettivamente non è detto che ciò che non piace o non è utile a noi non lo possa essere per i nostri clienti.
    E' un po' più difficile magari trovare i lati positivi in questo caso o saper essere convincenti, ma con l'esercizio di Valentina ed un po' di impegno si riescono a trovare e trasmettere gli sizzles giusti!


  • ModSenior

    Per mia colpa all'inizio non avevo espresso questo concetto, scusate, ho dato per scontato una cosa che era solo nella mia testa.

    I miei esempi dell'infanzia rientravano in questa strategia, ovvero penso che il decision maker sia il bambino o la bambina (ma penso che il target sia più maschile) e che la mamma o il papà sia solo quello che tira fuori il bancomat stressato dalle richieste della dolce prole.

    Bisogna tornare bambini, ragionare come loro, sentire i loro desideri e i loro timori.

    P.S.
    In effetti quel inchiostro macchia tutto il foglio, anche se si scrive con la destra. Da amante degli strumenti per scrivere non è tra i miei preferiti.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    Ragazzi, avrei potuto scegliere come prodotto anche un computer Mac. Qui non si tratta di tirar fuori i benefits di una merce che apprezziamo, ma dell'articolo che, idealmente, dovremmo vendere. Non è così?

    In merito alla tua prospettiva di analisi, Valerio, concordo sul fatto che il decision maker sia il bambino. Credo però che "l'ultima" spetti sempre al genitore. Per questo, forse, non lo si dovrebbe considerare, almeno a parer mio, un mero portafogli ambulante...

    Detto questo, non vorrei andare troppo fuori tema. Vogliamo provare a fare un esercizio su un altro prodotto? Suggerite voi ragazzi stavolta... La mia idea della penna era volutamente "difficile" 😉


  • ModSenior

    Mi sono espresso nuovamente male Vale, dovrò proprio andare a ripetizioni, scusa.
    Mi piace molto l'esempio che hai fatto, suggerisco e incito di continuare su quello per il semplice motivo che non possiamo scegliere che tipo di prodotto deve vendere il nostro cliente.

    E poi è un interessante caso didattico per il quale abbiamo vedute diverse, quindi l'ipotetico lavoro conclusivo non potrà che risultare più ricco; non vorrei perdere questa opportunità.

    Quindi continuiamo a trovare cosa rende speciale e unico il prodotto, quali sono i reali benefici che fanno scattare la molla d'acquisto.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    Bene, allora andiamo avanti con la nostra cara amica penna.

    Allora, troviamo i benefits per i bambini e quelli che potrebbero spingere invece, non il bambino direttamente, ma il genitore all'acquisto. Vi va?