• User Newbie

    Spese da affrontare per aprire un e-commerce

    Buongiorno a tutti. 🙂
    Mi presento: sono un lavoratore dipendente a contratto indeterminato di 50 anni e vorrei aprire una partita IVA per iniziare un'attività di e-commerce in dropship.
    Stavo quindi facendo due conti per capire quanto verrà a costare il tutto.
    Per ora ho individuato queste spese:

    1. Apertura partita IVA: non ho capito se è completamente gratuito o bisogna pagare qualcosa (diciamo 100?)
    2. Iscrizione alla camera di commercio come ditta individuale (circa 200?)
    3. ho i requisiti per al regime dei minimi e quindi dovrò pagare un 5% sul reddito
    4. l' INPS non dovrei più pagarla in quanto la pago già come lavoratore dipendente giusto?
    5. il commercialista (diciamo 1000? annuali) è veramente indispensabile? Non è possibile fare tutte le pratiche da solo evitando così questa spesa?

    Le spese sembrano quindi aggirarsi attorno ai 300? + il 5% + l'eventuale commercialista, ho dimenticato qualcosa?

    Solo più una domanda: con il regime dei minimi è possibile detrarre qualcosa?

    Grazie per le risposte, buona domenica.


  • User Attivo

    Hai dimenticato la costruzione del sito ecommerce, che se fai da te costa 0 (più € 30-100 per l'hosting annuo), se lo fai fare a un professionista diciamo indicativamente da € 1000-1500 fino a € 5000 e oltre


  • User Attivo
    1. il commercialista (diciamo 1000€ annuali) è veramente indispensabile? Non è possibile fare tutte le pratiche da solo evitando così questa spesa?
      Considerate le domande 1,2,3 e 4 direi che l'aiuto di un consulente, almeno in fase di avvio, ti sarebbe molto utile.
      Il tuo lavoro da dipendente e' come ragioniere? Oppure hai conoscenze di contabilita'? Perche' altrimenti fare tutto da solo non credo sia una buona idea, anche perche' serve qualcuno che ti aggiorni costantemente sulle modifiche normative che oramai sono all'ordine del giorno.
      Magari potresti partire il primo e secondo anno con un commercialista, e poi valuti successivamente, una volta che hai capito quale e quanto lavoro fa, se puoi farne a meno.
      Considera che se la tua attivita' in dropship dovesse partire bene, come ti auguro, 1000 euro all'anno (che poi sono meno di 100 euro al mese) non sarebbero poi tanti, soprattutto considerato il tempo che un commercialista ti fa risparmiare.

  • User Attivo

    @UtenteForum said:

    1. l' INPS non dovrei più pagarla in quanto la pago già come lavoratore dipendente giusto?

    Sbagliato: ti devi iscrivere alla cassa commercianti e versare i relativi contributi.
    Che è la mazzata più grossa: perchè l'INPS se ne frega se tu fatturi 5000 in un anno, e pretenderà il versamento di quello che (con un non tanto vago sapore di beffa) chiamano "contributo minimale": circa 3200 euro/anno.


  • User Attivo

    @Archimede2007 said:

    Sbagliato: ti devi iscrivere alla cassa commercianti e versare i relativi contributi.
    Che è la mazzata più grossa: perchè l'INPS se ne frega se tu fatturi 5000 in un anno, e pretenderà il versamento di quello che (con un non tanto vago sapore di beffa) chiamano "contributo minimale": circa 3200 euro/anno.

    che entro i prossimi 2 anni andrà sempre ad aumentare.....credo che già dal 2013 il contributo minimale inps sia di circa 3350-3400 per poi arrivare ad oltre 3500 nel 2014 (l'aumenti sono previsti dalla riforma di monti, ed è già legge approvata qualche mese fa!)


  • User Attivo

    Allora, le riordino un pò le idee perchè sono un pò confuse.

    L' apertura partita IVA gratuita ma siccome la sua attività va iscritta alla CCIAA, dovrà avviare un'unico modello (ComUnica) con cui:

    • Apre la partita IVA
    • Si iscrive alla CCIAA
    • Si iscrive all'INPS

    Per quanto riguarda i costi, le assicuro che è fuori strada. Nel senso:
    Apertura IVA/iscrizione CCIAA/ iscrizione INPS, complessivamente non superano i 150 euro (come ditta individuale)
    Il costo del commercialista...beh, dipende da chi si rivolge. Non tutti sono cosi costosi.


  • User Attivo

    @info_tributi said:

    Per quanto riguarda i costi, le assicuro che è fuori strada. Nel senso:
    Apertura IVA/iscrizione CCIAA/ iscrizione INPS, complessivamente non superano i 150 euro (come ditta individuale)
    Il costo del commercialista...beh, dipende da chi si rivolge. Non tutti sono cosi costosi.

    Considerato che il solo canone annuo di iscrizione alla CCIAA per una ditta individuale sono 200 euro, mi sa tanto che ad avere le idee confuse sei tu...

    Si, certo, all'iscrizione ed apertura non spendi quasi nulla... i 150 euro sono anche esagerati.
    E' nei 12 mesi successivi che ti arrivano i salassi: compresi i 200 euro di diritto annuo CCIAA, ed il minimale contributivo INPS (3000 e passa euro - vedi sopra)


  • User Attivo

    @Archimede2007 said:

    Considerato che il solo canone annuo di iscrizione alla CCIAA per una ditta individuale sono 200 euro, mi sa tanto che ad avere le idee confuse sei tu...

    Si, certo, all'iscrizione ed apertura non spendi quasi nulla... i 150 euro sono anche esagerati.
    E' nei 12 mesi successivi che ti arrivano i salassi: compresi i 200 euro di diritto annuo CCIAA, ed il minimale contributivo INPS (3000 e passa euro - vedi sopra)

    Archimede, non so che fai nella vita ma io mi occupo proprio di questo essendo un commercialista.
    Purtroppo dovrò ribadire il concetto di "confusione" e a quanto pare si tratta di "confusione generale". 😉
    Tu probabilmente ti stai confondendo con le ditte individuali iscritte nella sezione ordinaria (per intenderci i "non piccoli" imprenditori).
    L'attività di ecommerce è iscrivibile nella sezione speciale versando quindi un diritto annuo pari a 88,00 euro.

    Ora torniamo ai 150 euro di cui ho parlato nel post precedente. Se fai la somma del diritto annuale, dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria (88 + 17,50 + 18,00) più il costo dell'invio della pratica (con Fedra, CGN o altri) vedrai che arrivi all'importo di circa 150 euro da non confondere con il compenso al commercialista. Questi sono i soli costi di invio della pratica.

    Saluti.


  • User

    Non sono un commercialista, ma mi pare proprio che chi ha un regolare stipendio non paghi, nel caso dell'e-commerce ed iscrizione alla CC - l'INPS purché il lavoro stipendiato sia prevalente in termini di tempo e di introiti. O no ?


  • User Attivo

    @venividi said:

    Non sono un commercialista, ma mi pare proprio che chi ha un regolare stipendio non paghi, nel caso dell'e-commerce ed iscrizione alla CC - l'INPS purché il lavoro stipendiato sia prevalente in termini di tempo e di introiti. O no ?

    esatto, una causa di non iscrivibilità è proprio lo svolgimento di attività da lavoro dipendente a tempo pieno. In questo modo si evita la "doppia contribuzione".


  • User Newbie

    Salve,
    scusate l'intrusione volevo chiedervi come fare per aprire un negozio di e-commerce per prodotti cosmetici
    1- devo andare prima al comune presso il suap e poi con il loro protocollo posso allegarlo a Comunica? o devo prima aprire la posizione con Comunica?
    2- per prodotti cosmetici sapete dirmi se ci sono le stesse problematiche dei prodotti alimentari?
    3- i prodotti dovrei stanziarli in un magazzino, devo trovare un magazzino appositamente adibito alla tipologia dei prodotti?

    Cordiali saluti


  • User Attivo

    @ANDREAPA82 said:

    Salve,
    scusate l'intrusione volevo chiedervi come fare per aprire un negozio di e-commerce per prodotti cosmetici
    1- devo andare prima al comune presso il suap e poi con il loro protocollo posso allegarlo a Comunica? o devo prima aprire la posizione con Comunica?
    2- per prodotti cosmetici sapete dirmi se ci sono le stesse problematiche dei prodotti alimentari?
    3- i prodotti dovrei stanziarli in un magazzino, devo trovare un magazzino appositamente adibito alla tipologia dei prodotti?

    Cordiali saluti

    Come tutti gli ecommerce devi recarti prima al Comune per la SCIA (oppure puoi fare tutto telematicamente con ComUnica se il tuo Comune lo prevede. Attenzione però, per inviare la pratica con ComUnica dovrai avere la smart card, il lettore e un'OTTIMA CONOSCENZA in materia al fine di evitare errori che potrebbero causare inutili esborsi di denaro in futuro).
    Per quanto riguarda i requisiti/attestati per la vendita di cosmetici sinceramente non saprei dirti. Io ricordo che c'è bisogno di un certificato di vendita (ma solo se vuoi vendere i prodotti in un paese dell'UE). Per questo dovresti chiedere alla tua CCIAA.
    Se i prodotti non sono soggetti a deperimento o se non hanno bisogno di un luogo di "conservazione" adatto non ci dovrebbero essere problemi. Consiglio comunque di sentire il Ministero della Salute. Vai sul loro sito, c'è una parte che si occupa proprio di prodotti cosmetici. Ho provato a metterti il sito ma mi vieta di inserire il link. Comunque, con un pò di pazienza, ci puoi arrivare. Altrimenti mandami un messaggio e te lo invio.


  • User Newbie

    ciao a tutti, mi sono appena iscritto.
    Sono uno studente universitario, mi piacerebe avviare un'attività di e-commerce per vendere dei manufatti in legno da me prodotti, oggetti per nulla ingombranti e dal basso costo, diciamo attorno ai 15-20 euro cadauno. Per farli uso semplicemente un seghetto alternativo e il dremel, tutte cose che ho già... si tratterebbe solo di cominciare a "provare" con la vendita. Ho sicuramente anche io i requisiti per il regime dei minimi... Ho letto con molto interesse questa discussione, ma non ho capito ancora un particolare.... va bene le spese burocratiche, le spese inerenti all'apertura del portale e del commercialista.... ma mi sfugge ancora la cosa più importante che alla fine è decisiva se si è consapevoli che soprattutto all'inizio la nuova attività renderà probabilmente poco.... quindi la mia domanda è: questi maledetti € 3200 (che poi aumenteranno) all'inps... li devo pagare o no? quella è la chiave di tutto, perchè se li devo pagare, forse non mi conviene neppure iniziare. In rete ognuno dice la sua, qualcuno dice che si pagano, qualcuno dice di no, i commercialisti che ho sentito dal vivo non sono preparati sull' e-commerce, quindi chiedo qui.


  • User Attivo

    Li dovrai pagare al 100%, in quanto la tua è considerata attività imprenditoriale e quindi soggetta a contributi minimali fissi INPS.


  • User Newbie

    @flanders said:

    Li dovrai pagare al 100%, in quanto la tua è considerata attività imprenditoriale e quindi soggetta a contributi minimali fissi INPS.

    Passi la mia intenzione di vendere on-line.... però con questo sistema si impedisce soprattutto ai giovani di avviare una propria attività, è inutile che il Mago Mario (Monti) si vanti di aver snellito la burocrazia, ma chissenefrega della burocrazia, preferirei fare duemila giri tra uffici vari, piuttosto che pagare tutte queste tasse assurde.
    Mio cognato aveva la possibilità di fare il giardiniere, poichè alcuni clienti del padre gli avevano proposto i loro giardini, lui è pratico del mestiere poichè per anni ha lavorato con un giardiniere professionista. All'inizio il guadagno lordo non sarebbe stato tanto, era sotto i diecimila, ma uno comincia così poi si fa conoscere, si fa un nome, e altri clienti. Lui è giovane, poteva avere tutto il tempo di ingranare..... e se arrivi ad avere un buon giro con il giardinaggio si guadagna abbastanza bene. Ha rinunciato a causa soprattutto dei 3000 e passa da dare all'inps, che aggiunti alle altre tasse rendevano il suo guadagno netto praticamente nullo, e lui non poteva permettersi di vivere d'aria per uno o due anni aspettando di avere altri clienti. Ma fai pagare non più di mille euro a uno che sta avviando un'attività..... perchè devi impedirgli di nascere? Poteva diventare un valido professionista, un artigiano che avrebbe contribuito all'economia del paese con i suoi guadagni, le sue tasse, le sue spese. Uno per mettersi in proprio deve partire già con un volume d'affari di 25000 euro l'anno giusto se vuole mangiare, ammesso che mangi poco e non abbia famiglia a carico. Se mancano gli imprenditori e gli artigiani manca tutto, perchè sono loro che assumono le altre persone. Ciao Italia


  • User Attivo

    Sono molti anni che è difficile trovare lavoro come dipendenti, quindi molti tentano la fortuna di mettersi in proprio. Si apre la propria attività, e la maggior parte delle aziende muore al massimo dopo 5 anni. In questi 5 anni, si sono dovuti pagare questi contributi che al titolare non danno diritto a nulla ma che fanno aumentare le entrate della cassa Inps commercianti e/o artigiani per permettere di pagare le pensioni attuali. Loro sanno che poche aziende riusciranno a sopravvivere, mentre quelle che chiudono, sono i migliori contribuenti per le loro casse. Purtroppo ci sono cascato anch'io. Mi ritrovo senza lavoro a 44 anni con famiglia, e bloccato ad intraprendere qualsiasi attività in proprio per questo minimale. Con la crisi attuale, intraprendere qualsiasi attività è un rischio troppo enorme soprattutto con imposte fisse da pagare indipendentemente dai proventi. Mi vergogno di essere italiano !
    Ad esempio in Inghilterra se vuoi aprire una Ltd (srl italiana) non è necessario nessun notaio, fino a 73000 Sterline di fatturato non devi richiedere nessuna partita iva, e paghi il 20% di tasse sul guadagno. Questo ti fa capire come è l' Italia !
    Altro esempio di un Paese molto povero, il più povero dell'Europa: la Moldova. Mia moglie è moldava, conoscendo un pò il paese mi ero informato sulla vita economica. Anche lì per aprire una srl non è necessario il notaio, e fino ad un determinato fatturato nemmeno la partita iva. Se vuoi (pagando per i tempi accellerati) si potrebbe aprire una srl nel giro di 4 ore!!!Stiamo parlando della Moldova e non degli Usa ! Tutto questo per far capire che l'Itaglia (parola che si merita) è indietro anni luce a tutti.........
    Se potete, andate all'estero !


  • User Newbie

    Posso dire una cosa? A questo punto ripongo in Grillo la mia speranza che qualcosa cambi in meglio.

    Ho cercato inps su wikipedia, se non ho capito male l'inps è un ente che non deve rendere conto a nessuno di quanto entra e quanto esce.... chi li controlla? = (se) stanno rubando allegramente, nessuno lo potrà mai sapere, sempre che quanto scritto su wikipedia corrisponda a verità, e sempre che io lo abbia interpretato correttamente.


  • User Attivo

    L'inps è un ente statale. Tutti gli anni presenta un disavanzo enorme dovuto alle tantissime prestazioni pensionistiche (fasulle e non) che eroga. Pensa agli statali che sono andati in pensione dopo 19 anni 6 mesi e un giorno di lavoro ! Pensa alle pensioni degli ex magistrati, ex politici, ex manager statali e privati, alle fasulle pensioni di invalidità, e ti renderai conto come chiude il bilancio ogni anno. Tutto questo va alimentato.................... ed in piccolo contribuiscono anche gli imprenditori con il minimale obbligatorio. (come spiegato il topic sopra, quei pochi anni di contributi non permetteranno nessuna pensione personale ma solo a fare cassa!).
    In bocca a lupo per chi inizia qualsiasi attività !


  • User

    Hai dimenticato, flanders, le pensioni sociali elargite ai vecchietti extracomunitari che i figli e nipoti trascinano qui ad iscriversi nelle liste e poi rimandano a casa a godersi il maltolto.

    Versamenti INPS : meglio aprire le P. IVA a nome dei figli se hanno raggiunto i 18 an ni colsì avranno il tempo di poter integrare i versamenti.

    Comunque noi italiani siamo individualisti e non pensiamo invece a metterci assieme per creare, ad esempio, una cooperativa di vendita o di servizi, che è molto più efficace sia per l'immagine (si tratta di una società dopotutto) sia per le tasse, condivisione spese, e altri vantaggi.


  • User Attivo

    il problema principale della questione è che questa crisi sta uccidendo un pò tutti. Io sono del parere che i versamenti pensionistici siano obbligatori a partire da un determinato reddito imponibile e che coi tempi attuali si debbano esentare dal pagamento del minimale tutte le nuove aziende per almeno i primi 3 anni in modo di dar tempo di avviare l'attività. Questo invoglierebbe tantissimo, molti disoccupati a lavorare in proprio. Purtroppo la crisi economica non sfiora neppure da lontano nessuna famiglia dei politici, e non vivendo sulla propria pelle la cruda realtà della vita imprenditoriale se ne fregano di presentare e approvare leggi che potrebbero rilanciare in piccola parte la nostra economia. Viviamo in Italia !