• Moderatore

    Che report inviare al cliente

    Salve a tutti, spesso un cliente non è in grado di interpretare correttamente un report di una campagna DEM, voi come vi comportate? Sarebbe bello potergli inviare un messaggio testuale, una specie di breve "diagnosi", lo fate? Avete qualche link a risorse utili in tal senso?
    Ciao,


  • User Attivo

    L'argomento penso sia molto vasto. Se il report è troppo complicato per capire quante email sono state aperte/cliccate, quante non consegnate, quali i link più cliccati, forse bisognerebbe rivedere lo strumento che crea il report in primo luogo.

    Se invece il cliente ha difficoltà ha capire 20% di aperte, 1% di cliccate allora probabilmente è bene che lui faccia delle domande specifiche: se per capire i risultati si deve fidare di te allora dovrebbe bastargli che gli confermi che sta andando tutto bene.. se non si fida del tuo giudizio deve imparare a capire cosa significa aperte e cliccate che non sono poi così complicati come concetti.

    Non so se ho risposto alla tua domanda, magari fai un esempio concreto sul quale discutere.


  • Moderatore

    Buongiorno Bago,

    grazie per le riflessioni. Nel caso specifico di cui mi sto occupando adesso si tratta di clienti medio/piccoli di un'azienda, che hanno competenza = 0 in fatto di DEM. La soluzione migliore è sicuramente quella che dici tu: parlare con il cliente è sicuramente una strada efficace. In questo caso però l'azienda, che ha numerosi clienti (e agenti non sempre competenti), vorrebbe un processo veloce che preveda l'invio di una breve e-mail testuale che descriva l'esito della campagna e magari due consigli di base. Può sembrare brutale 😉 ma l'idea sarebbe quella di creare un numero finito di casistiche, per esempio a seconda di fasce di valori di CTR e raggiungimento obiettivi, alle quali poter assegnare un dato report pre-impostato.
    Se vi sembra un errore ditelo pure, sono in fase di riflessione e mi fa piacere qualsiasi commento.


  • User Attivo

    Secondo me non esiste un CTR buono ed uno cattivo che una macchina possa valutare: dipende dal target, dal contenuto inviato, dalla call to action.
    Se invio una email ad appassionati di Rolex nella quale regalo un Rolex un CTR del 50% è negativo.
    Se invio una email a disoccupati, magari usando un DB molto vecchio e pubblicizzando un servizio di installazione piscine interrate un CTR dello 0.05% è più che positivo.

    Insomma, se non sei in grado di fare una valutazione sul tuo risultato allora non sei nemmeno in grado di decidere quale operazione fare in primo luogo: se non hai quella competenza in fase di analisi dei risultati non ce l'hai nemmeno in fase di pianificazione dell'operazione. Quindi il servizio che gli viene venduto dovrebbe comprendere entrambi i servizi (pianificazione + analisi risultati) oppure nessuno dei due.

    Nel caso che descrivi tu, se un cliente compra una DEM dovrebbe avere un certo scopo, alla fine poco importa l'open rate o il CTR ma importa quanto è costata l'operazione e che ritorno ha avuto: se non ti organizzi per misurare il ritorno (e non dovrebbe limitarsi ai clic sulla newsletter ma arrivare a vedere che compiano l'operazione sperata sul sito) allora il cliente sta spendendo soldi a caso, poco importa dargli risultati comprensibili.

    Se ho speso 1000€ per inviare 10 email e ho un CTR del 100% su una email che pubblicizza un servizio da 10€ allora il CTR sarà sempre troppo poco rispetto a quanto ho speso.
    In altri casi potrebbe non interessarmi il CTR ma voler solo far vedere il mio logo ai destinatari (brand awarness) e in quel caso potrei essere felice di avere un CTR dello 0% se però chi ha visto la DEM ha associato il mio marchio a qualcosa di qualità (o altro che mi fossi prefissato).

    Scusami se sembro molto "categorico" ma semplificare ciò che non è semplificabile è un errore. Ci sono tante cose che facciamo noi umani e che i computer farebbero molte meglio, ma non è ancora il momento di rimpiazzare gli esperti di marketing con algoritmi.


  • Moderatore

    @bago said:

    Scusami se sembro molto "categorico" ma semplificare ciò che non è semplificabile è un errore. Ci sono tante cose che facciamo noi umani e che i computer farebbero molte meglio, ma non è ancora il momento di rimpiazzare gli esperti di marketing con algoritmi.
    Non solo ti scuso, ma apprezzo molto quanto scrivi.. lavoriamo tutti e due online da molto tempo e il fatto che una macchina non ci possa ancora sostituire è consolante ;-). Forse è possibile trovare un mezzo rimedio per il caso a cui sto lavorando: avevo pensato ad un glossario da inviare ai clienti almeno per far capire cosa sono quei parametri, ma forse ancora meglio sarebbe spiegare quello che dici tu, che i dati non sono positivi o negativi in assoluto.. ma che è necessaria un'attenta analisi professionale dei risultati della campagna.

    Ciao e grazie ancora,


  • User Newbie

    D'accordo in tutto e per tutto con Bago.

    Quello che faccio io quando presento rapporti ai vari stakeholders che non hanno un grande affinita' con la materia, e' aggiungere in coda al rapporto sia un glossario, che degli industry standards per il tipo di email inviate (Silverpop pubblica una buona raccolta di benchmarks, e credo lo faccia anche mailchimp). Questo puoi farlo anche preparando una miniguida che puoi girare a tutti i clienti, o linkare nei rapporti.

    Poi dipende anche dal tipo di relazione che hai con il cliente e dal tipo di servizi che offri, io ogni uno, tre o sei mesi preparo una disanima piu' dettagliata, con un breve sommario (cosa e come puoi migliorare, cosa e' andato meglio e cosa decisamente non ha funzionato) e magari una roadmap per andare avanti..


  • Moderatore

    Grazie Mailixir, ottimi punti!