• User

    Invio newsletter

    Salve,

    vorrei sapere che a che servizio appoggiarmi per inviare newsletter. Nel database sono presenti circa 25000-30000 utenti, quindi adeguato a gestire questi numeri

    Grazie anticipatamente 🙂


  • User Attivo

    Sono numerosi i servizi che possono gestire quel genere di invio (se cerchi "servizio newsletter" su google ne troverai vari).

    Vuoi una piattaforma italiana o internazionale?
    Hai bisogno di funzionalità particolari oltre al "puro" invio? (ab testing, autoresponder, gestione sondaggi)
    Quanto frequentemente hai intenzione di spedire email ai tuoi contatti?


  • User

    @bago said:

    Grazie per la risposta.

    A me interessa un basilare invio di e-mail con notifiche riguardanti le attività del mio portale, che ovviamente non finisca nella casella "spam".
    La frequenza è ridotta, non oltre 2-3 volte al mese, e non mi servono funzionalità aggiuntive.
    Il problema è il costo, visto che ho trovato molti servizi ma per i volumi che devo gestire chiedono oltre 100€ al mese, e non avendo esigenze di invio quotidiane o particolari funzionalità, sono soldi sprecati per me.

    Grazie.


  • User Attivo

    L'invio 2-3 volte al mese a 30.000 persone sono circa un milione di email annuali, difficilmente troverai un servizio professionale a cifre molto inferiori.
    Non posso fare autopromozione, ma se cerchi servizi di invio newsletter italiani (basta una ricerca su google) ne puoi trovare a metà della cifra che indichi (600€/anno).

    Dici "sono soldi sprecati": oggi le spedisci in autonomia? Quanto tempo perdi dietro a problemi di consegna? Se la tua alternativa è "non spedire" allora posso capire la questione economica, ma se la tua alternativa è comunque spedire con sistemi diversi, sinceramente penso che arrangiandoti finirai per spendere molto di più (il tempo è denaro, per ognuno ha un valore diverso, ma un valore ce l'ha per tutti) o per ottenere risultati più scarsi (email non consegnate).


  • User

    Posso riferirti la mia esperienza con MailUp, che è probabilmente il servizio più diffuso (non so se sia il migliore: non ho termini di paragone).
    Buona ed efficiente la gestione degli utenti: facile iscriverli, importarli da file, esportarli, disiscriverli, suddividerli in gruppi, ecc. Visto che ne hai tanti (30.000 per me sono tanti), questo è un aspetto importante.
    Meno soddisfacente è la composizione delle email: l'editor produce un codice "sporco": cioè, se guardi la versione HTML trovi righe e righe di codice che non hanno alcuna funzione, e anche se le cancelli manualmente, poi ricompaiono misteriosamente. A volte, poi, basta fare una piccola modifica per sballare l'intero layout e poi diventi matta per ripristinarlo. Cioè, una volta stabilito l'assetto grafico, devi limitare le modifiche al solo testo.
    L'assistenza clienti è abbastanza rapida ed efficiente (il mio abbonamento è base e include solo quella via email).
    Spero di essere stata utile.


  • User Attivo

    Ciao Giulia, grazie per la recensione. Riguardo all'editor MailUp ti riferisci a quello standard HTML usando tuoi template, HTML con template MailUp (es. Fashion...) oppure al nuovo editor BEE ?


  • User

    Mi riferisco all'editor HTML standard, con template fatti da un grafico di fiducia dell'azienda. Il nuovo editor BEE - fai bene a ricordarlo - effettivamente promette di risolvere proprio i problemi da me evidenziati, ma non ho ancora avuto modo di provarlo (anche perché ciò comporterebbe modificare il layout grafico ormai consolidato e non sono autorizzata a farlo; magari con una nuova newletter...)


  • User Attivo

    Giulia,

    il problema che descrivi viene condiviso da molti (se non tutti) gli strumenti di invio newsletter. Di fatto esistono cinque tipologie di strumento di modifica newsletter:

    1. modifica diretta del codice: non hai un editor "visuale" e ti arrangi a lavorare sul codice: di fatto se non conosci bene l'HTML non puoi usarli e anche se lo conosci non è comodissimo lavorare sempre sull'HTML anche per piccole modifiche contenutistiche.
    2. editor visuali generici per html: sono quasi tutti basati su CKEditor o TinyMCE (ma ne esistono anche altri) e per problemi tecnologici (problemi dei browser) sono piuttosto delicati e, permettendo una notevole flessibilità, non sono di semplice utilizzo e spesso, come scrivi, una piccola modifica può sballare tutto il layout ed è difficile sistemare le cose.
    3. per i problemi degli strumenti #1 e #2 sono nati editor a blocchi, cosidetti "drag & drop" nei quali componi la tua newsletter usando template predefiniti e blocchi predefiniti i quali hanno un certo livello di personalizzazione prestabilito. Questo ha il grosso vantaggio di permettere la creazione di newsletter belle e "responsive" anche a chi non conosce html e in pochissimo tempo rispetto all'editor. Lo svantaggio principale consiste nella minor flessibilità offerta da questi strumenti rispetto all'editor generico di HTML. Per semplificare, in fondo, è spesso necessario rimuovere le funzionalità meno utili.
    4. alcuni editor moderni uniscono la flessibilità del punto alla semplicità e solidità del punto #3: di fatto spiegano in che modo un template html può essere "arricchito" in modo che possa essere compreso dallo strumento di editing e quindi uno sviluppatore che crea un template personalizzato può anche "estenderlo" in modo da definire la struttura del layout e poi definire in quali punti del layout deve essere possibile trascinare i blocchi (che comunque restano predefiniti nell'editor sia nella tipologia che nel modo di essere modificati)
    5. nati come alternativa degli editor al punto #4, alcuni strumenti permettono di definire propri template che non solo definiscono la struttura e le parti modificarle ma nel farlo permettono di definire anche quali siano i blocchi utilizzabili nel template, in quali punti possono essere trascinati, che tipo di personalizzazione è prevista per ciascun blocco. Questo editor di fatto è una evoluzione del 3° in quanto, se si usano template predefiniti, fornisce gli stessi strumenti. Il valore aggiunto è proprio quello di risolvere in maniera elegante casistiche come la tua, dove qualcuno esperto ha creato un template e tu vuoi solo personalizzare qualche contenuto e fare poche modifiche grafiche ogni volta che invii. Aggiunge un po' di lavoro in più in fase di creazione del template ma poi permette di lavorare molto velocemente nei limiti di ciò che ha deciso chi ha scritto il template (e non più ciò che ha deciso chi ha sviluppato l'editor).

    Chiaramente, come sempre, quandi si fanno delle "classificazioni" si fa anche dell'approssimazione: non tutti gli editor di ciascuna famiglia sono uguali, ma spesso condividono i pro e contro poichè li ereditano dall'architettura scelta.

    Fino a qualche anno fa quasi tutti gli strumenti di invio newsletter supportavano il primo o il secondo tipo mentre recentemente molti servizi hanno implementato un editor del 3° tipo. Pochi strumenti implementano editor del 4° tipo e che sono rarissimi gli editor del 5° tipo (ne conosco uno solo).

    Bee è un editor del 3° tipo, che forse potrebbe diventare del 4° tipo se decidessero di pubblicare un linguaggio di definizione del template e di caricare template personalizzati.

    Personalmente sto sviluppando proprio un editor del 5° tipo, forse con un po' di eccesso di ottimismo, e penso che nel giro di pochi anni ne vedremo comparire vari: l'editing della newsletter è un settore che proprio in questi anni sta vedendo parecchia evoluzione da parte dei fornitori (che invece prima per anni non hanno innovato molto in questo senso).

    Uno dei problemi di questo tipo di "editor" è che per le tipologie 1 e 2 esistono editor opensource da utilizzare come base ed esistono editor commerciali da poter comprare senza dover investire il tempo di crearne da zero uno tutto proprio. Editor delle tipologie 3-4 e 5, invece, non se ne trovano nel mercato open source e nemmeno in quello commerciale.

    Bee, in questo senso, è il primo editor che per lo meno mette le funzionalità a disposizione dell'utente finale gratuitamente senza forzarlo ad usare la propria piattaforma di invio e gliene va dato atto. Finalmente un po' di innovazione parte dall'italia.

    Purtroppo per l'utente/cliente, non essendosi ancora definito uno standard (o pseudo-standard), se cambia fornitore si trova un editor con logiche di funzionamento e interfacce completamente nuove che non ha mai usato prima e che richiedono tempo per essere assimilate (gli editor di 2° tipo erano invece ormai tutti molto simili tra loro).


  • User

    Bago,
    ti ringrazio davvero per le tue spiegazioni accurate ed esaurienti.
    Purtroppo al momento, come redattrice, non ho molto potere decisionale per quanto riguarda gli strumenti e sono vincolata da scelte aziendali che avvengono, diciamo così, sopra la mia testa. Ma sono sicura che le informazioni che mi hai dato mi torneranno utili in futuro!