• User

    Dilemma Morale

    Salve a tutti! Sono di nuovo in questi lidi, sperando che mi possiate aiutare a risolvere un dilemma morale che mi attanaglia da un po'.

    Ho recentemente acquisito un nuovo cliente che mi ha chiesto di proporgli un piano social che comprendesse Facebook. Così, come al mio solito, ho dato un'occhiata al settore del cliente per vedere un po' cosa facevano i concorrenti e per avere un'idea precisa di cosa potessi proporgli in particolare.
    Ebbene, i concorrenti su Facebook c'erano, ma il problema è che quasi tutti (a parte un paio e quando dico "Un paio" intendo dire 5 di numero su una 50ina di risultati) aveva il profilo privato invece di avere la pagina pubblica.

    Devo ammettere che non è la prima volta che mi capita di cercare qualcosa su Facebook, sia per lavoro che per "piacere", e trovarmi di fronte a profili privati invece che a pagine pubbliche.

    La cosa mi infastidisce parecchio.

    E qui nasce il mio dilemma morale, perché mi viene voglia di segnalare tutti i profili privati che funzionano come pagine.
    I motivi della segnalazione sono molteplici

    1. Chi si fa un profilo privato lo fa per avere più utenti: le pagine non possono chiedere il like, ma il profilo privato può richiedere l'amicizia.
    2. Chi si fa un profilo privato non conosce Facebook, ma crede di sapere fare il mestiere di Social Media Manager (cioè, non so voi, ma la gente ancora ha difficoltà a capire a cosa servo e perché mi si dovrebbe pagare per fare ciò che faccio).
    3. Questo fenomeno si sta diffondendo sempre di più e sono molte i profili su Google Plus che in realtà dovrebbero essere pagine.

    Comunque la morale della favola, alla fine mi sento un po' cattiva a segnalare e quindi non lo faccio.
    Capite il mio dubbio morale?

    Però d'altra parte questo mi mette anche in difficoltà, perché è difficile spiegare al cliente certe cose.

    Sappiamo bene che nell'ultimo periodo ci sono persone che si comprano fans e followers. Sappiamo altrettanto bene, come Social Media Manager e Community Manager, che i fans comprati non valgono un fico secco. Ma è difficile spiegare il concetto al cliente.

    Ecco, ora provate a spiegare ai clienti che aprire una pagina e creare una community è un processo lungo, ci vuole tempo e dedizione... ecco, spiegateglielo, mentre il loro concorrente diretto si è aperto un profilo privato e ha raccattato 800 amici nel giro di una giornata e scrive cose tipo "Forza Juve" e che con queste trovate si ritrova anche un sacco di LIKE... (comunque Forza Sampdoria!).

    Ecco.
    Cioè capite cosa voglio dire? Mi sento un po' così, ecco. :dull:

    Social: Facebook


  • Super User

    E se invece di segnalare le pagine sleali, abbandonassi il cliente?
    🙂

    Sì, lo so, la mia è una domanda provocatoria, in verità hai tutta la mia empatia e comprensione, perché i casi del genere sono spesso i più frequenti, e non è questo il periodo storico migliore per scartare i clienti.

    Ci sono situazioni testone in cui è definitivamente meglio sbarazzarsi di un certo tipo di cliente che non riesce ad accogliere il modo di lavorare -la retta via - che tu giustamente gli indichi, ma con un lungo lavoro di social media psicologia prima che management a volte si riesce anche a mostrargli la luce.

    Non vorrei andare off topic, ma di solito la prospettiva di vedere chiuso il proprio profilo è una buona scossa per farli ragionare.

    Detto ciò, poi, io non sono sicura che i profili sleali verranno mai chiusi, o, perlomeno, la maggior parte camperà ancora per molto nel marasma di Facebook... quindi anche la tua segnalazione (e la mia, che io farei senza rimorsi) sembra un po' una goccia nell'oceano, una battaglia contro i mulini a vento.

    Morale della favola, capisco il tuo senso di colpa, ma uno mica si può accollare i dolori di tutte le pagine e profili e brand e compagniabella del mondo?

    (fuor di invettiva, in casi disperati...perché non ti giochi la carta sopresa facendo sentire il cliente un pioniere e facendolo approdare sui lidi di G+ dove è ancora tutto da scoprire? 😉 )


  • User

    @valijolie said:

    E se invece di segnalare le pagine sleali, abbandonassi il cliente?
    Sì, lo so, la mia è una domanda provocatoria, in verità hai tutta la mia empatia e comprensione, perché i casi del genere sono spesso i più frequenti, e non è questo il periodo storico migliore per scartare i clienti.
    Ci sono situazioni testone in cui è definitivamente meglio sbarazzarsi di un certo tipo di cliente che non riesce ad accogliere il modo di lavorare -la retta via - che tu giustamente gli indichi, ma con un lungo lavoro di social media psicologia prima che management a volte si riesce anche a mostrargli la luce.

    Ma il cliente non ha torto in questo caso. Il cliente sta facendo le cose giuste, sono gli altri a sbagliare. Solo che in questo caso (e come spesso succede) chi fa le cose giuste alla fine si ritrova penalizzato.
    Le lamentele del cliente per me sono giuste.
    Sinceramente non è solo un problema del cliente, è anche un problema mio. E' semplicemente ingiusto dal mio punto di vista.

    Morale della favola, capisco il tuo senso di colpa, ma uno mica si può accollare i dolori di tutte le pagine e profili e brand e compagniabella del mondo?

    Ovviamente no, ma forse sarebbe il caso di segnalare e segnalare molto. Forse le cose cambierebbero.

    fuor di invettiva, in casi disperati...perché non ti giochi la carta sopresa facendo sentire il cliente un pioniere e facendolo approdare sui lidi di G+ dove è ancora tutto da scoprire? 😉

    Questa cosa, come ho scritto, succede ANCHE su Google+. Ogni tanto questo fenomeno lo riesco a vedere persino su Twitter.
    Inoltre continuo ad essere molto poco convinta delle reali possibilità di Google+: io devo portare le persone dove c'è della clientela, su G+ ci sono le balle di fieno che rotolano. Eh sì, potrebbe cambiare (cosa che vedo dura), ma per il momento certi settori non sono fatti per stare su Google+


  • User Attivo

    Secondo me non dovresti vedere tutto questo come un ingiustizia.
    Una pagina piccola, ma creata con buon senso e dedizione da più frutti di un profilo privato con migliaia di amici che pubblica messaggi per niente inerenti al proprio business.

    Creando una pagina risulti più professionale della concorrenza, pur cominciando da pochissimi follower. Pochi ma buoni, con più prospettive di guadagno.

    Provocazione: se davvero hai paura della concorrenza che realizza campagne su Facebook creando profili privati, perchè non lo fai anche tu?!
    Ammettilo: non è questione di linee guida di Facebook o di etica. Il fatto è che un profilo pubblico è la giusta via per portare un brand su Facebook.


  • User Attivo

    FB è diventato come la vita semplicemente c'è troppa gente su.
    Vi ricordate la pagina per salvare Wikipedia italiana? Ora manda link virali ma nessuno la chiude, io l'ho segnalata ma pare che su FB gli interessa solo chiudere il porno anche presunto tale, va bé so' ammericani.
    Moralità a parte la pubblicità serve a farsi vedere come dice @andrefranz è meglio una paginetta fatta bene e curata assiduamente, cosa che il cliente (o chi ne fa le veci) spessi dimentica o peggio demanda ad altri di fare, comunque, secondo me è meglio che tentare la sorte della truffa (lasciatemelo dire) per poi vedersi chiudere tutto.
    A me tutta questa storia (quella delle pagine private sia chiaro) sembra quella dei fantomatici SEO sempre in prima posizione su ogni motore di ricerca, paga!


  • User Newbie

    Segnalare chi fa un uso sbagliato dei social network non lo faccio di solito, per mancanza di tempo. Se mi rompono le scatole è un altro discorso.
    Quanto al fatto che il cliente vede concorrenti con numeroni di fan, non è un grosso problema. Se sono stati ottenuti con pagine private, basta educare il cliente, a cose che ovviamente non è tenuto a sapere.
    Come consulente gli devo spiegare e consigliare come funzionano le cose.
    Io preferisco avere sempre un rapporto di trasparenza e chiarezza con il cliente. Cosa che comporta alcune volte a suggerire cose meno costose, ma di maggiore efficacia. Magari sul breve si guadagna di meno, però sulla lunga distanza pagano alla grande. Ho persone che mi ricontattano dopo anni.
    La serietà è egoisticamente la cosa più conveniente. 🙂