• User Newbie

    Procacciatore d'affari online: lavoro autonomo o impresa?

    Buonasera a tutti,

    mi presento: sono Davide, un giovane studente universitario che vorrebbe provare ad utilizzare qualche sistema di affiliazione online.
    Prima di tutto vorrei però capire come muovermi dal punto di vista fiscale e legale e valutare la fattibilità della cosa.
    Nei giorni scorsi ho usato internet per cercare svariate informazioni. Mi son fatto un po' un'idea di come stanno le cose, anche utilizzando questo forum. Concordo con chi sostiene che le attività di affiliazione online pay per click/pay per view siano inquadrabili come attività di pubblicità, mentre i pay per lead/pay per sale siano riconducibili ad un'attività di procacciamento d'affari. C'è un punto però che non mi è ancora chiaro: leggendo all'interno di questo forum ho notato che qualcuno sostiene che l'attività di procacciamento sia un'attività di impresa.
    Premetto che non me ne intendo di fiscalità e simili quindi non mi permetto di contestare affermazioni fatte da chi sicuramente ha più esperienza in merito, vorrei solo capirne le motivazioni.
    Io, da non esperto, la identificherei come un'attività di lavoro autonomo "abituale".
    Riporto dal sito dell'INPS:

    " l’attività di lavoro autonomo si caratterizza per la personalità della prestazione e per la prevalenza del fattore “lavoro” sul capitale, mentre nell’attività condotta sotto forma di impresa prevale il fattore “organizzazione” delle risorse produttive (beni, servizi e risorse umane). Si consideri comunque che ai fini fiscali (e quindi anche previdenziali) non si considera esercizio di arte e professione lo svolgimento delle attività elencate nell’art. 55 del TUIR (ex art. 51 – Redditi d’impresa). Viceversa sono sicuramente da inquadrare nel lavoro autonomo le attività protette da appositi albi professionali o che comunque richiedono un titolo abilitante per il loro esercizio;"

    Leggendo queste righe penserei che l'attività in questione non sia un'attività di impresa.
    Non mi pare che ci sia una vera e propria "organizzazione di risorse produttive" o che prevalga il fattore capitale.
    Mi sembra un'attività simile a quella che fanno i "promoter" di alcune associazioni Onlus che fermano i passanti nelle piazze e cercano adesioni alle loro campagne, solitamente facendo compilare un modulo di addebito bancario automatico. Per quel che so io, vengono pagati a provvigione (penso in aggiunta ad un compenso fisso di base) in base alle adesioni che riescono a raccogliere. E non penso che un'attività di questo tipo sia vista come un'attività d'impresa!
    Mi pare un'attività molto simile a quella delle affiliazioni pay per lead/sales, con la differenza che nel caso delle affiliazioni online sarebbe appunto tutto online.
    Probabilmente la risposta sta in quell'articolo 55 che viene citato nel sito dell'INPS ma che non riesco bene a comprendere.
    Spero qualcuno di voi possa aiutarmi a risolvere questo dubbio.

    Grazie!

    Davide


  • User Attivo

    Salve Davidedavi, posto che io ritengo l'affiliazione un'attività di servizi pubblicitari e non attività di procacciamento affari, in ogni caso l'attività del procacciatore (quando abituale) non può essere considerata attività di lavoro autonomo ma attività d'impresa ( così viene considerata dall'INPS e dalla CCIAA, o quanto meno da quelle con cui ho avuto a che fare). Saluti


  • Moderatore

    Il procacciatore d'affari è sempre impresa.
    Concordo con Studio_Emmi a proposito del considerare le affiliazioni come servizi pubblicitari per "affitto spazi pubblicitari su propri siti web" per i quali si percepisce un compenso, in ogni modo quantificato e parametrato.