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    Adsense/Programmi di affiliazione/DonazionePaypal

    Salve a tutti!:gthi:

    Sono nuova da queste parti e per questo ringrazio fin da subito chi avrà la pazienza di rispondermi.
    Prima di aprire qui una discussione, ho ?studiato? un po? l?argomento online per cercare di capirne il più possibile.

    Condizione: un sito web con relativo blog ed in entrambi, o solo nel blog, inserire pubblicità (tema alimentazione) per cercare di guadagnare qualcosa (per poter sostenere almeno una piccola parte dei costi del servizio che erogo gratuitamente) senza dover aprire partita iva, ma sviluppando tutto in maniera legale. Un problema di molti...

    Consultando varie fonti online (mi è capitato però di leggere anche alcuni pareri di commercialisti non coerenti tra di loro) ho capito che

    1. Adsense, che è il più usato, ha una giurisdizione in Italia non ancora completa. Comunque non esiste alcuna norma che sancisca la non imponibilità dei redditi da Adsense. Con questo programma però, per essere in regola, occorre Partita Iva in quanto Google non fa ritenuta d?acconto. In alternativa, e se gli introiti sono saltuari e di poco conto (non devono superare i 5000 euro), la dichiarazione può avvenire nella sezione ?Redditi diversi? . Chi può spiegarmi se ciò è vero e come, in pratica, si può gestire questa cosa?

    2. Ci sono dei servizi di pubblicità online simili ad Adsense che si possono utilizzare e che pagano con ritenuta d?acconto? Heyos ad esempio?

    3. Programmi di affiliazione: possono essere una valida alternativa? Alcuni nomi che ho visto: Sprintrade e Clickpoint. Qualcuno li conosce ed usa? Sono seri? Con questi programmi non si va a guadagnare con la ?visibilità? di pubblicità, ma con le azioni degli utenti, è corretto? In questo caso per utilizzare questi servizi come ci si regola in materia fiscale? Come avvengono i pagamenti e come ci si può mettere in regola dichiarandoli?

    In tema invece di?
    4) donazioni attraverso Paypal. Come si regolamentano? Bisogna dichiararle e come?

    Se col passare dei mesi dovessi avere riscontri positivi e magari la possibilità di qualche inserzione a pagamento da parte aziende interessate, ho letto qui sul forum una discussione dove un utente rispondeva riguardo un particolare regime in attivo dal 2015, cito

    ?Dal 1 Gennaio 2015 sara attivo il nuovo regime forfettario dove paga tutte le imposte a % sul reddito compreso inps dunque puo aderire,
    Paghera il 15% sull'utile (ma per i primi 3 anni c'è la riduzione di 1/3) niente iva, niente irap, niente altre imposte inoltre paghera circa il 22% di inps, l'unico costo fisso sara la camera di commercio 88 euro l'anno.
    E' un regime creato apposta per chi ha redditi non elevati.
    Un Cordiale Saluto? Qualcuno può spiegarmi meglio? Perchè io ero rimasta alla possibilità di PI con regime dei minimi, tassazione 5% sul reale guadagno, la cosa che fregava erano i costi Inps di circa 3 mila euro annui.

    Spero di non aver messo troppa carne sul fuoco?.
    Ho letto da altre discussioni che il tema (più che altro di Adsense) è stato trattato in riferimento alla necessità di avere partita Iva, ma mi piacerebbe capire se la questione dei 5000 euro è vera e come trovare una valida alternativa?

    Vi ringrazio per l?attenzione!:D


  • User

    Per il nuovo regime forfettario stiamo ancora parlando di un disegno di legge che potrebbe subire variazioni.
    Sul mio sito ho scritto un articolo sul nuovo regime, sulla valutazione di convenienza rispetto al regime dei minimi.
    Per quanto riguarda il limite dei 5000 €, tale limite si riferisce alla gestione separata inps e non ha niente a che vedere con l'obbligo di avere partita iva, obbligatoria quando si svolge abitualmente e professionalmente un'attività economica...


  • User

    @StudioVirecci said:

    Per il nuovo regime forfettario stiamo ancora parlando di un disegno di legge che potrebbe subire variazioni.
    Sul mio sito ho scritto un articolo sul nuovo regime, sulla valutazione di convenienza rispetto al regime dei minimi.
    Per quanto riguarda il limite dei 5000 ?, tale limite si riferisce alla gestione separata inps e non ha niente a che vedere con l'obbligo di avere partita iva, obbligatoria quando si svolge abitualmente e professionalmente un'attività economica...

    Anzitutto grazie per la risposta!
    Ho letto il suo articolo "Nuovo regime forfettario: opportunità per chi lavora con le affiliazioni". Ho un dubbio: come mai ha calcolato la necessità di contributi fissi INPS gestione commercianti: ? 3.466,00 (per il 2014) e non ha optato per il profilo di professionista che come tale non ha inps fissa, ma gestione separata al 27,7%? Mi sfugge qualcosa?

    Cito: "Se i guadagni si mantengono bassi si potrebbe pensare di indicarli nel modello UNICO come redditi diversi, anche se non è propriamente corretto": in che caso lo consiglia? Intendo dire con che soglia di ricavi?

    Penso ad una persona che crede di avere un rientro minimo annuo con la pubblicità o vendita banner ad aziende proprio perchè agli inizi dell'attività, parliamo davvero di pochi euri visto il lavoro che occorre dedicarci, ipotizziamo 3000 netti. Meglio scegliere il regime dei minimi attuali o quello forfettario con le indicazioni che attualmente ci sono o la dichiarazione nel Modello Unico? Che ne pensa? Il difficile è rendersi conto dei parametri, il guadagno entro una certa fascia, per poter scegliere l'opzione migliore...

    Grazie!


  • User

    Chi lavora con le affiliazioni non è inquadrabile come professionista ma come impresa commerciale e come tale soggetto a versare i contributi minimi Inps gestione commercianti.


  • User

    😞 In questa logica capisco allora la convenienza del regime forfettario... grazie!