• User Attivo

    Considerazioni sul cpc di Adsense

    Leggo spesso su questo e altri forum che molta gente, giustamente, si lamenta per l'importo molto basso, spesso 1 cent, per i clic sugli annunci adsense.

    Volevo raccontarvi la mia esperienza visto che sono un cliente Adwords, per i miei siti aziendali, e anche utilizzatore di Adsense con un sito personale.

    Con adword, nel settore dei miei siti, si pagano importi molto alti per i singoli clic. Con adsense, come molti di voi, ho degli alti e bassi.

    Causalmente in queste ultime settimane mi sono ritrovato a fare alcune campagne adwords per un sito nel settore "tempo libero" e "giochi" e ho scoperto una cosa interessante.

    Ottimizzando un minimo gli annunci sono riuscito a pagare cifre che vanno da 2 a 4 cents a clic con campagne da centinaia di clic e con parole chiavi neanche troppo strane o particolari.

    Morale ... spesso gli importi cpc di adsense sono così bassi non solo per smart pricing o simili ma perchè google chiede ai sui clienti importi molto bassi.

    C'è un abisso tra il costo a clic in qualsiasi settore "aziendale" e tutto il resto delle ricerche. Sono in pochi che investo grosse cifre su campagne "generiche" rivolte al cliente finale.

    Quindi diventa difficile sperare in importi alti di cpc se il sito non è in settori remunerativi.


  • User Attivo

    Tutto tristemente vero....ci sono siti che fanno ancora massicce campagne AdWords nella rete di contenuti "solo" per raccogliere traffico...tipo il sito Ask.com: ho visto loro annunci con qualsiasi parola chiave.

    Ovviamente poi se si va sul loro sito si trovano altri annunci (credo di Yahoo PN)...ma è chiaro che per questi click paghino pochissimo altrimenti non converrebbe a loro.


  • User

    Concordo: tutto sta a individuare i settori renumerativi.
    D'altra parte la politica di incrementare il traffico è una politica consentita da Adsense, proprio perchè il senso è quello.
    Casomai avrei qualche dubbio sul fatto che si prende a fare con Adword queste campagne pagando pochissimo i click e ci si trova in una "nicchia" renumerativa ...quel traffico può generare un guadagno a sua volta con Adsense.
    Insomma un cane che si morde la coda. Forse ho detto una sciocchezza ma è un ipotesi penso non molto fantascientifica.:?


  • Super User

    @Phate said:

    Tutto tristemente vero....ci sono siti che fanno ancora massicce campagne AdWords nella rete di contenuti "solo" per raccogliere traffico...tipo il sito Ask.com: ho visto loro annunci con qualsiasi parola chiave.

    Ovviamente poi se si va sul loro sito si trovano altri annunci (credo di Yahoo PN)...ma è chiaro che per questi click paghino pochissimo altrimenti non converrebbe a loro.

    Sì, in USA è una prassi abbastanza normale usare Adwords per siti che hanno banner Yahoo. Yahoo è più remunerativa con i publisher, mentre Adwords è più economica per gli inserzionisti. In Italia non so come sia :mmm:


  • User Attivo

    Però Google ci vuole bene e oggi ha mandato una mail a tutti gli inserzionisti AdWords (o almeno...a me è arrivata) promuovendo la rete di contenuti di Google (cioè noi publisher).

    L'oggetto della mail era "Aumenta le vendite e i contatti con la Rete di contenuti di Google e Adwords".

    Grazie Google, troppo buono... :lipssealed:


  • User Attivo

    Un'altra cosa che influisce negativamente sul valore dei clic degli annunci sulla rete di contenuti è la percentuale bassa delle conversioni (per la mia esperienza).

    Da cliente di Adword, nel mio settore, vedo una grande differenza tra gli annunci che passano sul motore di ricerca rispetto a quelli che vengono visualizzati sui siti.

    Nel settore aziendale un clic non è sempre un clic utile. Chi clicca mentre cerca su google ha un bisogno immediato e ha un quindi un grande valore per me. Chi clicca su un annuncio su un sito ha probabilmente un interesse ma non così forte ed impellente.

    Pensate a un'inserzione di un hotel di roma. Se io ci clicco mentre guardo un sito di viaggi non è la stessa cosa se clicco mentre cerco "hotel roma" su google.

    Questo Google lo sa. Infatti permette di differenziare l'offerta tra i due sistemi, a sfavore della rete di contenuti, e inoltre fa campagne come quella segnalata da Phate.

    Non voglio sparare su Adsense, che io uso con soddisfazione, ma raccontare a chi non conosce adwords come funzionano gli annunci.

    Come dicevo nel mio primo post non è sempre "colpa" di google se il cpc è basso. Esistono anche dei validi motivi di "mercato".


  • Sì il punto è proprio questo: la rete di contenuti.
    E' chiaro che se per questa Google consente clic a costi irrisori, senza che alcun publisher venga mai consultato su quanto è disposto a vendere ciascun clic, tutto è facile.
    Noi praticamente siamo il cestino della spazzatura di Google AdWords, quello che permette a Google di avere un'offerta di realizzo per la pubblicità, ovviamente sulla nostra pelle, dato che le keywords in SERP continuano comunque ad avere costi davvero alti in cpc (sto lavorando in questi giorni su una campagna su un sito in lingua inglese, in un settore ad alta competizione, e per essere tra i primi 5-6 annunci con keywords nemmeno di primo piano, bisogna arrivare a spendere almeno 1 euro, con landing pages ottimizzate a 8/10 o 9/10).

    Per un inserzionista la rete di contenuti può essere interessante per portare traffico, ma difficilmente avrà un ROI interessante, quindi è proprio un incentivo a delinquere 🙂 contro di noi.

    Sinceramente io trovo assurdo che la controparte, ovvero il publisher, non possa avere alcuna voce in capitolo; del resto Google dovrebbe fare da intermediario, invece noi non contiamo proprio nulla; gli unici che possono permettersi credo di contrattare qualcosa sono i publisher premium, che se non sbaglio in Italia sono poche decine (se non meno).


  • User

    Quello che dice Archeoita l'ho pensato anch'io spesso.
    Però, forse perchè ho la mentalità da "controllo di gestione" io aggiungerei due considerazioni.
    Per alcune parole chiavi, come ben diceva lo stesso Archeoita, per essere tra i primi risultati occorrono cifre anche di un euro a click, e magari per il "popolo" dei contenuti invece bastano pochi centesimi. D'accordissimo.
    D'accordo anche che noi siamo il "polmone" (il "cestino" mi suona male 😄 ) di Google.
    Ma ho detto polmone proprio perchè in moltissimi casi è vero il contrario.
    Faccio un esempio pratico con la key "auto". Per questa keyword c'è un mare magnum di inserzionisti che comunque, va ricordato, a fronte di un investimento si aspettano un "ritorno" in termini di accessi.
    Se ci sono grossi investor , disposti a pagare anche 1 euro per le prime posizioni, probabilmente questi altri inserzionisti dovranno attendere parecchio prima che possano godere dei frutti della loro campagna se non sono disposti a pagare almeno 1 euro.
    Dunque i contenuti vengono in aiuto, come ripeigo vero, si paga di meno e si hanno risultati, ma se non ci fosse Google perderebbe di sicuro.
    La seconda considerazione è riguardo la qualità dei click.
    Escludendo quelli che usano Google per ricerche tipo pagine gialle (ho bisogno di un albergo in Roma e lo cerco su Google anzichè sulle pagine gialle) che non credono siano in tanti ad usarlo in questo modo , da quella che è la mia esperienza, chi fa ricerche su Google lo fa per trovare informazioni utili all'argomento di interesse.
    Mi spiego : se cerco informazioni sulla Fiat Punto sarò interessato a quelle specifiche informazioni, magari di tipo tecnico, oppure sulle ultime novità.
    Quindi la rete dei contenuti è l'ideale ed è privilegiata, anche perchè so che quegli annunci che compaiono a destra sono commerciali e quasi sempre non mi propongono contenuti. Trovati i contenuti allora è ipotizzabile che io visiti qualche link commerciale magari per conoscere i prezzi, le occasioni, le disponibilità.
    E io credo che Google questo lo sa bene: forse dovremmo convincerci, noi publisher prima di tutti, che Google è un veicolo. I contenuti non sono su Google e la gente cerca su Google come arrivare alle informazioni di cui ha bisogno.
    E quelle informazioni le fornisce la rete dei contenuti: dico una pazzia adesso.
    Proviamo a immaginare se tutti insieme i webmaster decidessero di mettere su tutte le proprie pagine un bel noindex, meglio ancora se una legge federale imponesse a Google (come anche agli altri motori) di dover chiedere l'autorizzazione a ogni singolo webmaster prima di prelevare le loro pagine (ihihihi) : ecco Google si impoverirebbe di colpo in modo traumatico e chi pagherebbe più la pubblicità?
    E questo Google lo sa bene.

    Giusto dice Archeoita quando sottolinea che il publisher non viene assolutamente interpellato, anzi credo che questo abbia sicuramente impatto legale, come , a mio avviso lo hanno i Ban senza che ti venga prodotta una documentazione valida sull'eventuale fraudolenza dei click.
    Ma allo stesso modo io direi : scusate ma a Google chi l'ha autorizzato a prelevare le mie pagine e portarle sui suoi server? Noncredo abbia mai chiesto il permesso a nessuno.
    Chiedo scusa in anticipo se magari ho detto qualche sciocchezza.


  • User Attivo

    Sono d'accordo con archeoita che i publisher dovrebbero essere più tutelati con un importo minimo accettabile garantito per i clic.

    Però meno male che non esistono i millesimi altrimenti il minimo attuale sarebbe ancora più basso!

    Rimane il fatto che il ritorno dell'investimento sulla rete dei contenuti è molto bassa, troppo bassa. Devo essere sincero, io come cliente adwords, la disattivo.

    Il mio scopo è vendere dei prodotti (software) e non aumentare il traffico del sito.

    In merito a quanto detto da predire non sono d'accordo su una cosa.

    In questo momento, in base alla mia esperienza, Google viene usata tantissimo come "pagine gialle". Negli uffici acquisti delle aziende cercano i nuovi fornitori solo tramite google. Le pagine gialle non le usa più nessuno.
    Per questo che gli annunci sul motore di ricerca sono così cari ed ambiti.


  • User

    L'esempio di robj mi consente di fare un altra considerazione: credo che la quasi assoluta maggioranza dei siti commerciali ha come scopo quello della commercializzazione di un prodotto o un servizio.
    Cercare di aumentare il trafico sul proprio sito è funzionale alla vendita dei prodotti o dei servizi, ossia è finalizzato a quello.
    Che ora si tratti di "ottimizzare" questo traffico in modo che sia un traffico di qualità, questo, a mio modesto avviso, è un altra questione.
    Io posso avere traffico, proveniente dalla pubblicità diretta sul motore, che non si monetizza e viceversa avere quello dalla rete dei contenuti che si monetizza.
    Credo che molto incida le pagine che io offro ai clienti.
    E tuttavia, scusatemi se vi sembrerò di coccio, io credo che un traffico di "qualità" per chi vogia fare veramente business sul web provenga proprio dalla rete dei contenuti.
    L'esempio del software calza a pennello : se sono su dei siti che parlano di software perchè cerco la soluzione a un mio problema sono tenato di valutare le offerte comemrciali, ma fondamentalmente sono uan persona già "preparata", che mira diretto a quello che voglio.
    Se invece cerco la parola software sul motore, noto la pubblicità e clicco il primo (che paga parecchio per essere in quella posizione!) niente mi assicura che io trovi quello che cerco e inoltre ci arrivo impreparato perchè magari sto facendo solo un giro per farmi un idea.
    Quante volte ho cercato ad esempio dei template per wordpress e cliccando la pubblicita su Google mi sono trovato su siti che offrivano al 95 % template pe runa marea di cose e solo 7 o 8 per Wordpress.
    Mica li ho presi o comprati su quel sito, inoltre ho accumulato l'esperienza che quella pubblicità sta li perchè il fornitore ha pagato di più rispetto a un altro per avere quella posizione e non perchè ha la soluzione al mio problema.

    Rigaurdo il problema del'uso di Gogle a mo di pagine gialle non ho nessuna statistica sotto mano ma solo esperienza personale e di colleghi.
    E penso alle milioni di query che riguardano donna, moda, bellezza, calcio, auto, news, gossip, cartomanzia, oroscopo, ecc. ecc.
    Chi usa Google come pagine gialle posso solo ipotizzare che sia una nicchia talemente piccola da essere trascurabile rispetto alla mole di query che Google riceve ogni giorno.


  • mah, io sinceramente predire ne ho viste di cotte e di crude. La maggior parte dei miei clienti, parlo di quelli che decidono, sanno a mala pena accendere un PC, e quando utilizzano internet, usano Google per tutto, anche per digitare il sito di un indirizzo che conoscono (cosa che mi fa sempre sorridere quando la vedo... il bello è che non riesci nemmeno a convincerli, sono proprio convinti che bisogna fare così! 🙂 ).
    Io personalmente quando voglio acquistare un prodotto, quasi mai seguo i links all'interno dei siti, ma se vedo un ads pertinente e in tema nella SERP clicco direttamente quello.
    E questo direi che è un discorso (quando io so esattamente che cosa voglio), poi secondo me l'advertising classico, quello del cpc o del cpm con i tradizionali banner testuali o grafici è destinato pian piano a perdere importanza; ora si investe sempre di più nel buzz marketing, nel viral marketing o in altre belle cosine, ancora più subdole.
    Però da publisher, ripeto, non mi sta bene che Google possa vendere sul mio sito cpc a 1-2-3 centesimi, spesso usando come pretesto lo smart pricing, dato che la trasparenza da questo punto di vista non esiste proprio (si alza il traffico perché qualcuno ha parlato di te, ed ecco arrivare per settimane come per magia cpc a 1-2-3 centesimi... altro che smart pricing!).
    Comunque... il fatto è che lamentarsi non serve a nulla, bisognerebbe uscire da AdSense, ma ho l'impressione che Google giochi molto sul fatto che non esista alcuna concorrenza, e quindi può permettersi tranquillamente di ignorare ogni lamentela, e di rispondere con messaggi automatizzati alle domande.


  • User Attivo

    Concordo con archeoita. Nei clienti aziendali tutto passa attraverso a google e difficilmente usano siti con le pubblicità anche per motivi di tempo.
    Se uno cerca, esempio a caso, "carrelli elevatori torino" google è l'ideale.
    Ho provato adesso per curiosità e da risultati molto pertinenti e numerosi annunci a pagamento.
    Non nascondo che anche io uso google per tutto. Se devo andare su questo forum scrivo "tave" su google e faccio prima.
    Come dicevo prima, come cliente adwords, la differenza fondamentale tra motore di ricerca e rete di contenuti è il "bisogno" di acquisto in quel momento. Nell'esempio che ho fatto se cerco i carrelli su google vuol dire che devo contattare un nuovo fornitore, subito!

    Tutti i discorsi che fai, predire, sono corretti ma riferiti a tutti gli utenti di internet compresi gli utenti casalinghi. I navigatori delle aziende si comportano in maniera diversa anche perchè non dovrebbero passare troppo tempo a navigare!


  • User

    L'osservazione di Robj ha sintetizzato in parte quello che dicevo io.
    Io mi riferisco alla navigazione totale di internet da dove, un abile manager può trarre "traffico" utile da converire in ordini o quantomeno contatti.
    Per sfruttare i bisogni "urgenti" io credo sia molto più renumerativo e miglio ROI la pubblicità mirata su riviste e siti del settore.
    Certo chi vende carrelli elevatori avrà quasi nessuna possibilità di ricavare un ordine da un traffico "generico" di visitatori e quindi ovvio che debba investire sulle parole chiavi specifiche che però , guarda caso, si trova anche sulla rete dei contenuti.
    Il problema, a mio avviso, sta nel fatto che Google sa che è più conveniente prendere , ad esempio, per un click 0,50 cent con la promessa di posizionarlo tra i primi 3 nei risultati, piuttosto che prenderne 20 e dover pagare una provvigione al publisher .

    Faccio una domanda: ma se per la medesima keyword 30 concorrenti offrono la stessa cifra a click per figurare tra i primi tre risultati cosa succede?
    Io ipotizzo, ma non ne sono sicuro, che google li alternerà sulle varie query, la qual cosa si traduce immediatamente nella riduzione a un decimo di vedere il proprio annuncio tra i primi tre risultati (negli altri 27 dovrebbero ruotare i concorrenti) e quindi in "perdita" di occasioni.

    Mi sbaglierò ma io sono convinto che sia Google a spingere sull'idea che avere gli annunci sul motore anziche sulla rete di contenuti sia più renumerativo per l'investitore, per il solo fatto che così ci guadagna molto ma molto di più.

    L'altro aspetto è che la rete di contenuti spesso è fatto da una serie di siti a scarso o nessuno valore aggiunto, con poche visite , spesso con contenuti replicati e usati "per arrotondare" che offrono scarsa "specializzazione".
    Insomma per parafrase archeoita una sorte di "cestino"...ma non è tutta colpa di Google se viene ad essere "cestino".

    Dove invece mi si trova del tutto d'accordo è la poltica egemonica di Google e la mancanza di regolamentazione e leggi specifiche.
    Ho conosciuto alcune persone bannate da Google ad esempio senza una spiegazione o senza produrre un minimo di documentazione.
    Oppure nessuna pattuizione preventiva in merito ai compensi e alle regole.
    Credo che tanti casi messi insieme potrebbero reclamare un giudizio legale e promuovere opportune azioni che con il tempo, ne sono sicuro, porterebbero a più miti consigli Google.


  • ModSenior

    Complimenti a questa discussione: ci trovo molte cose interessanti.
    Vorrei aggiungere qualche spunto e considerazione personale.

    @robj said:

    Rimane il fatto che il ritorno dell'investimento sulla rete dei contenuti è molto bassa, troppo bassa. Devo essere sincero, io come cliente adwords, la disattivo.

    La rete di contenuto per certi tipi di campagne AdWords, credimi, è una manna dal cielo.

    Ecco 2 esempi banali:

    a) Non dimentichiamo che il motore di ricerca per certe nicchie è strapieno di inserzionisti. Pagheresti tu 1,30? a click per avere un curioso in più nel tuo sito che non converte ? Io no.

    Inoltre in rete dei contenuti arrivi a un bacino di utenti molto stretto o molto ampio a seconda di come setti le tue campagne. E' uno strumento molto potente.

    b) Ci sono prodotti o servizi non cercati sul motore di ricerca che invece sono cliccabilissimi se compaiono in siti ad hoc.

    @robj said:

    Google viene usata tantissimo come "pagine gialle". [...]
    Per questo che gli annunci sul motore di ricerca sono così cari ed ambiti.
    @predire said:

    Riguardo il problema del'uso di Google a mo di pagine gialle non ho nessuna statistica sotto mano ma solo esperienza personale e di colleghi.
    E penso alle milioni di query che riguardano donna, moda, bellezza, calcio, auto, news, gossip, cartomanzia, oroscopo, ecc. ecc.
    Chi usa Google come pagine gialle posso solo ipotizzare che sia una nicchia talemente piccola da essere trascurabile rispetto alla mole di query che Google riceve ogni giorno.
    @archeoita said:

    La maggior parte dei miei clienti [...] sanno a mala pena accendere un PC, e quando utilizzano internet, usano Google per tutto [...] sono proprio convinti che bisogna fare così!.

    Quindi riepiloghiamo... Utenza privata e business non fa differenza. Il punto è un altro secondo me: voglia di sapere e conoscere gli strumenti giusti sempre più limitata e sempre più "massificata".

    E' un pò il paragone tra la Internet di 15 anni fa dove si usavano gopher, telnet e altri protocolli e quella era Internet. Oggi pensi a Internet come navigazione (www) e posta elettronica (pop, smtp). Poi per carità social, feed rss e tutto quello che volete... però sempre riducibile a un www o un qualcosa via mail.[/OT]

    Ritornando in tema gli stessi motori di ricerca distinguono tipi diversi di query (di informazione, transazionali ...). Quante volte avete visto una persona digitare su google la keyword yahoo per trovare il sito di yahoo.com o simili ? :wink3:

    @predire said:

    Cercare di aumentare il traffico sul proprio sito è funzionale alla vendita dei prodotti o dei servizi
    [...]
    io credo che un traffico di "qualità" per chi voglia fare veramente business sul web provenga proprio dalla rete dei contenuti.

    Darei un 50 e 50. La rete di contenuti può portare davvero "un botto in più" di traffico. Traffico che può essere realmente interessato o traffico incuriosito verso le tue pagine. Ma questo dipende da altre variabili che mi sembra più adeguato discutere nella sezione dedicata a AdWords o al webmarketing.

    @predire said:

    Se invece cerco la parola software sul motore, noto la pubblicità e clicco il primo (che paga parecchio per essere in quella posizione!) niente mi assicura che io trovi quello che cerco e inoltre ci arrivo impreparato perchè magari sto facendo solo un giro per farmi un idea.

    Anche qui dipende dal livello di preparazione e "educazione allo strumento AdWords" che ha l'inserzionista.

    @archeoita said:

    Però da publisher, ripeto, non mi sta bene che Google possa vendere sul mio sito cpc a 1-2-3 centesimi, spesso usando come pretesto lo smart pricing, dato che la trasparenza da questo punto di vista non esiste proprio (si alza il traffico perché qualcuno ha parlato di te, ed ecco arrivare per settimane come per magia cpc a 1-2-3 centesimi... altro che smart pricing!).

    Io la penso in parte diversamente.
    Partiamo dal punto di vista di chi fa AdWords. Ci sono almeno 6 tecniche diverse tra loro più e meno note per fare una campagna in rete di contenuto.

    Ogni tecnica ha i suoi pro e i suoi contro, comprese certe considerazioni sul modello di pricing (CPC o CPM).

    Questo ha inevitabilmente ripercussioni sui guadagni dei publisher.
    Ad esempio ce n'è una "cattivissima" con cui puoi arrivare a pagare (guarda caso) i tuoi click 0,02? cent.

    @predire said:

    Faccio una domanda: ma se per la medesima keyword 30 concorrenti offrono la stessa cifra a click per figurare tra i primi tre risultati cosa succede?

    Per questo esiste il quality score di AdWords 🙂

    @predire said:

    Mi sbaglierò ma io sono convinto che sia Google a spingere sull'idea che avere gli annunci sul motore anziche sulla rete di contenuti sia più renumerativo per l'investitore, per il solo fatto che così ci guadagna molto ma molto di più.

    Sorry ma la pertinenza nel motore di ricerca è fortissima. E il fattore "urgenza" (cerco una cosa ora, e la voglio subito) non è da sottovalutare per niente.

    @predire said:

    L'altro aspetto è che la rete di contenuti spesso è fatto da una serie di siti a scarso o nessuno valore aggiunto, con poche visite , spesso con contenuti replicati e usati "per arrotondare" che offrono scarsa "specializzazione".
    Insomma per parafrase archeoita una sorte di "cestino"...ma non è tutta colpa di Google se viene ad essere "cestino".

    • siti generalisti
    • siti per arrotondare
    • siti con contenuti replicati
      ... Lo vogliamo approfondire questo discorso ?

  • @mister.jinx said:

    Darei un 50 e 50. La rete di contenuti può portare davvero "un botto in più" di traffico. Traffico che può essere realmente interessato o traffico incuriosito verso le tue pagine. Ma questo dipende da altre variabili che mi sembra più adeguato discutere nella sezione dedicata a AdWords o al webmarketing.

    Sì concordo, come ho scritto più sopra la rete di contenuti è un ottimo strumento per portare traffico (e gli esempi di applicazioni pratiche possono essere tanti), ma dimostra i suoi limiti quando si parla di conversioni-azioni-vendite, ovviamente non è il caso di generalizzare, però secondo me la tendenza è quella.
    Se io vendo un prodotto specifico estremamente targetizzato, dove anche solo poche vendite (di prodotti o servizi) possono fare la differenza, per quella che è la mia esperienza, non c'è nulla di meglio degli ads in SERP, anche se ad un costo molto alto, l'alternativa può essere in alcuni casi il CPM su determinati domini.

    L'utente medio, che non possiede una reale cultura informatica, spesso non è nemmeno in grado di distinguere nelle SERP gli annunci dai siti veri e propri, e poiché spesso gli annunci sono perfettamente in target con le keywords, vengono cliccati quelli.

    Del resto io mi sono sempre domandato questo.
    Si parlava di siti MFA, o addirittura di cloni di altri siti, o siti spam; io ho segnalato decine e decine di questi siti a Google, per violazione del copyright (ogni settimana trovo qualche blog o sito che ripubblica senza autorizzazione i miei articoli), ma non ho mai visto la rimozione di alcun sito.

    Perché Google non opera alcuna selezione reale dei siti all'interno del suo circuito? Secondo me Google gioca molto sulla quantità della sua offerta, senza valorizzare la qualità (io non credo più allo smart pricing in AdSense), potendo contare sul mito dei soldi facili in rete che ogni giorno attira migliaia di utenti della rete.
    La cosa secondo me è evidente quando si nota che piccoli siti ricevono di solito CPC insolitamente elevati, che poi andranno a crollare in modo esponenziale all'aumento del traffico. Quindi Google secondo me indirettamente sostiene questa pratica, che poi spesso si traduce nel fenomeno del MFA.
    Con una base di publisher pressoché infinita può permettersi di vendere clic a 2-3 centesimi, e lucrare su un traffico che poi sostanzialmente è inutile (non è proprio così) per gli inserzionisti.

    La mia paura è che in questo momento di crisi, in realtà Google voglia proprio spingere su questo aspetto, ovvero sulla quantità a bassissimo costo.
    Anche io uso spesso la rete di contenuti per spingere nuovi siti, e del resto... come rinunciarci quando vedi che riesci ad ottenere visite a prezzi irrisori? Questo però nel medio-lungo periodo potrebbe portare a delle conseguenze nella realtà dei publisher.

    Io personalmente sto ragionando molto su possibili alternative che mi permettano di sganciarmi dall'intermediazione pubblicitaria; tra l'altro non mi piace quello che si comincia a prospettare, ovvero la manipolazione dei contenuti per piegarli alla necessità dell'advertising. Non ho intenzione di rinunciare alla mia "dignità" e alla fiducia dei miei utenti per qualche briciola di euro in più; sarò forse antiquato, ma dato che siamo NOI che creiamo il web dovremmo cominciare a porci dei limiti, altrimenti a forza di concedere spazi sempre più ampi, finiremo ben presto nudi (e non è lo spettacolo che vorrei dare di me 😄 ).


  • User Attivo

    @archeoita said:

    Se io vendo un prodotto specifico estremamente targetizzato, dove anche solo poche vendite (di prodotti o servizi) possono fare la differenza, per quella che è la mia esperienza, non c'è nulla di meglio degli ads in SERP, anche se ad un costo molto alto, l'alternativa può essere in alcuni casi il CPM su determinati domini.

    L'utente medio, che non possiede una reale cultura informatica, spesso non è nemmeno in grado di distinguere nelle SERP gli annunci dai siti veri e propri, e poiché spesso gli annunci sono perfettamente in target con le keywords, vengono cliccati quelli.

    Parole sante archeoita, hai descritto benissimo la situazione degli ads nel settore aziendale! Comincia a venirmi il dubbio che vendi dei prodotti dei miei concorrenti! 😉 Per confermare il discorso delle serp, io nonostante abbia i siti molto ben posizionati (dalla 1 alla 3 pos.) ricevo meno clic rispetto agli ads! Tanti non distinguono gli annunci dai risultati della ricerca. Per quanto riguarda il costo a clic degli annunci, vendendo prodotti "cari" preferisco pagare un pò di più a costo di qualche curioso.

    Come dicevo a predire, queste considerazioni però valgono maggiormente nel settore aziendale di basso profilo informatico ma considero importante che un publisher adsense conosca queste situazioni.

    Tornando al discorso di adsense e del cpc, volevo fare alcune considerazioni in base alla mia esperienza.

    A mio parere Google non riesce a valorizzare nella giusta maniera i siti di qualità e targettizzati in cui merita mettere gli annunci. Ci sono migliaia di siti senza contenuti ed è giusto che prendano pochissimo a clic.
    Il guaio è che anche i siti che meritano finiscono in questo grosso calderone e usati come contenitore di "spazzatura".

    Anche il tipo degli annunci è spesso sbagliato e non totalmente a tema. Io ho avuto grossi problemi per ads di siti di incontri (e peggio) sul mio sito per genitori e bambini!!

    Dovrebbe esistere un indice di qualità del sito e un sistema di catalogazione, dettagliato e affidabile, per categoria dei contenuti. Tutti indicatori "manuali" (qualcuno in google dovrà pur lavorare!) e non automatici, con una revisione periodica. Inoltre dovrebbe essere più difficile entrare nel circuito adsense.

    In questa maniera i clienti adwords potrebbero con maggiore sicurezza investire sulla rete dei contenuti anche con un cpc più alto.

    Come controparte si deve anche catalogare i siti di adwords con categorie ben definite per permettere agli utendi adsense di rifiutare alcuni tipi di annunci.

    Io non ho fatto il sito per soldi e allo scopo di speculare sui miei utenti. Non voglio assolutamente, visto il mio target, ads di incontri, suonerie ed affini. Chiedo troppo? Secondo l'assistenza adsense pare di si!