• User Attivo

    Che tipo di società per Adsense e per vendere direttamente spazi pubblicitari

    Salve.

    Credo di aver letto tutte le discussione di questa e altra sezione del forum - se non è quella giusta chiedo di spostare -, fatto un giro sul web ingolfandomi di informazioni incomplete, alcune astruse ed, in sintesi, tante supposizioni.

    Allora... ricapitolo la mia situazione.

    Sono un dipendente per un agenzia privata, opero per otto ore al giorno per tale agenzia e ho intenzione di aprire una società per non incorrere in accertamenti fiscali e multe inutili dovute alla non chiarezza delle leggi italiane in materia.
    Al momento ho disattivato i pagamenti di adsense e nei siti più visibili ho addirittura tolto i banner.

    Scrivo per avere un consiglio sulla mia posizione... sul codice attività da utilizzare, sul tipo si società (ditta individuale, Srl,, emm... spa) da aprire e su quali siano i vantaggi/svantaggi.
    Ho letto dei "minimi" ma non ho capito granchè.

    Parlando con tre commercialisti, tutti hanno detto cose diverse. Opinioni contrastanti che partono dal "non aprire nulla" a fai una società di capitali perchè farai fatture per l'estero.

    Bhoo.. chi mi illumina? Approposito, per completezza... il mio account non supera i 4000 euro l'anno.

    Grazie anticipatamente a chi mi da un pò di chiarezza.


  • User Attivo

    Ciao Taolo,

    per una resa così bassa effettivamente non è consigliabile aprire partita iva: per ora ti conviene tenere i pagamenti bloccati.

    In futuro, augurandoti di incrementare i ricavi, ti consiglio di aprire la partita iva nel "regime fiscale agevolato per nuove iniziative imprenditoriali". Hai il grande vantaggio di non far comulo con il reddito da dipendente, e di pagare solo il 10% di IRPEF. Inoltre essendo lavoratore dipendente, non devi neanche pagare l'INPS, pagandola già per l'attività che ti occupa per più tempo.

    Questo regime dura però solo 3 anni. Successivamente, se continuerai ad essere lavoratore dipendente, ti conviene invece optare per il "regime dei contribuenti minimi", sempre con tassazione separata dal reddito, che però diventa il 20%.

    I due regimi sono molto diversi l'uno dall'altro, il primo con molta più burocrazia del secondo, ma più economico. Diciamo che con il regime dei minimi non serve assolutamente a nulla avere il commercialista. Con il regime agevolato per nuove iniziative imprenditoriali, puoi farti seguire direttamente dall'agenzia delle entrate... ma ci vuole molta fortuna a trovare qualcuno competente, e poi ci sono tante rotture burocratiche.


  • User Attivo

    Grazie dirioz

    Ovviamente mi consigli una ditta individuale. no?


  • User Attivo

    Sì, esatto.