• Community Manager

    Google e la rivoluzione nella ricerca che sta passando inosservata

    Salve ragazzi 🙂

    Da qualche tempo sto cercando di diffondere sempre di più la rivoluzione che Google sta mettendo in atto. Da quando ha lanciato Social Search (2009) ho sempre seguito molto da vicino questo motore di ricerca verticale perchè ho avuto la sensazione che quella fosse la ricerca del futuro.

    Mi sono sempre chiesto perchè Google non avesse messo al pari degli altri motori di ricerca (come immagini, video, ect) questo motore.

    All'ultimo Convegno gt avevo parlato anche di questo come l'anno della novità.

    Per me sta cambiando tutto.

    E oggi mi do una risposta: non stanno dando molta visibilità al tutto per prendere vantaggio su possibili competitors.

    Ma stanno rivoluzionando la ricerca.

    Per chi mi segue costantemente non è una grande novità questa, più volte mi avete sentito parlare del funzionamento della Social Search con articoli, eventi, una parte di SEO Power.

    Abbiamo approfondito anche a livello algoritmo il funzionamento di Google Plus e +1 nella Social Search e nella ricerca normale (domande di Deborah sul funzionamento di Google Plus, mini-intervista di Matteo su Google+, +1, SEO e Motori di ricerca).

    Ieri ho poi lanciato una discussione su Google Plus coinvolgendo Enrico Altavilla (l'indirizzo è questo vi consiglio di leggere tutta la discussione😞

    @Giorgiotave su Google Plus said:

    Mi ricordo...una volta mi dicevi: quando smetto di postare sul Forum gt la mia visibilità cala e per i nuovi non sono più nessuno. Devo riprendere a postare.

    Oggi il web invece sta dando sempre più importanza ai singoli capaci, molto più di un tempo, di canalizzare una propria community attraverso i vari strumenti sociali.

    @Enrico Altavilla su Google Plus said:

    Anche sull'incentrare tutto attorno all'utente, sono d'accordo. Da qualche altra parte parlavo di "PageRank sociale" e prima o poi scriverò un post su come nel corso degli anni l'algoritmica del web e l'IR si siano trasformate da studio di soli oggetti a studio di oggetti e soggetti.

    La rivoluzione che è iniziata mesi fa e sta passando in sordina rivoluziona molto il concetto della ricerca e del SEO ovviamente.

    Gli autori, le persone, oggi hanno strumenti sempre più importanti per creare una propria comunità, un proprio mondo da cui partire.

    E Google li studia tutti, attribuendo loro un punteggio.

    Non ne parla quasi nessuno, eppure sono anni che Google ci lavora, agli autori.

    Per chi non lo ha fatto, secondo me è ora di ri-pensare al proprio posizionamento sul web, alla propria immagine, alla propria persona.

    Io per fortuna ho fatto questa scelta nel momento stesso in cui ho avuto accesso al web 😄

    Tra qualche anno ci verrà da ridere perchè dovremmo rispondere a domande tipo: ma come, questo sito non ha tanti link, come si è posizionato?

    E la risposta sarà: andiamo a vedere quali persone hanno condiviso questa risorsa, magari c'è stato un autore importante che l'ha segnalato o lo ha inserito come proprio articolo.

    Accetto come sempre i pomodori eh 🙂

    :ciauz:

    ...rumore di Giorgiotave che si allontana dalla sedia per evitare l'imponente lancio di ortaggi 😄


  • Super User

    Ciao Giorgio,

    Il tuo ragionamento è logico e concordo con il tuo pensiero.

    Credo che questa cosa sarà più rilevante nel caso dell'autore di un articolo ad esempio.
    Se l'articolo viene scritto da un autore che per determinati fattori viene considerato "in trust" per quell'argomento sarà considerato rilevante indifferentemente dal blog su cui viene pubblicato (anche se il trust del sito avrà comunque una buona incidenza IMHO).

    Per quanto riguarda le condivisioni la cosa sarà simile ma mi spiego meglio: se un articolo sul SEO viene condiviso da 30 persone rilevanti per il settore SEO sarà considerato importante, ma se lo stesso articolo viene condiviso da 30 persone altrettanti importanti ma per il settore cucina, quelle condivisioni non saranno ritenute più importanti della norma.

    Lo so le cose che ho detto sono veramente banali ma volevo dire la mia ;).


  • User Attivo

    L'importanza di avere un forte ruolo come "influencer" nel Web...
    Internet si allinea, secondo i propri criteri, tempi e modi, alla condotta da sempre tenuta nel mondo "reale" all'interno dei circoli di sviluppo socio-culturale afferenti ad una miriade di settori: letteratura, musica, televisione, politica, ecc. Manifestare la capacità di essere influenti all'interno di una comunità muovendo ed indirizzando le masse attraverso il peso delle proprie opinioni, generando seguito, ascolto e partecipazione.
    Il Web, che oggi è sintesi e massima espressione dell'apertura al sociale (si spera in modo equo e democratico), diventa il palcoscenico per i nuovi attori della comunicazione ipermediale: autori, recensori, opinionisti, critici, ecc. che dal pulpito di un blog o armati di tweet, video e quant'altro, pubblicano e condividono risorse influenti in favore di una sterminata platea che ringrazia con like, retweet e +1.
    Google capisce tutto questo e lo chiama Social Search.


  • User Attivo

    I motori hanno bisogno di trovare nuove metriche per valutare l'autorevolezza e la qualità di un contenuto visto che ogni giorno vengono prodotte milioni di nuove informazioni e i motori forse non sempre riescono a tenere il passo ( e se così fosse non credo lo ammetterebbero mai). Con le informazioni cresce anche lo spam e il contenuto di bassa qualità. L'uscita di algoritmi a cui viene data particolare importanza (v.Panda) servono secondo me a prevenire che la situazione degeneri ulteriormente.
    La scelta delle metriche è secondo me abbastanza obbligata: quelle scelte sono necessariamente quelle più difficili da riprodurre artificialmente, e quindi quelle dove un seo ha più difficoltà a mettere le mani... E' difficile o per lo meno non alla portata di tutti creare un network di follower o amici che retweeta e fa lo share di contenuti interagendo al tempo stesso con persone reali..

    I motori quindi stanno favorendo la trasformazione del web in un web sempre più semantico (prima i microformati poi html5 e di recente schema.org) principalmente per loro stessi ( facilitandosi quindi la vita riuscendo a classificare più facilmente le informazioni) che per rendere il web un posto migliore e cercano d'incentivarlo fornendo vantaggi (ade esempio) con i rich snippet. Se ad esempio, google non mostrasse la foto dell'autore in serp grazie al rel='author' credo che l'utilizzo del tag sarebbe minore...

    A me piacciono i treni :D[/OT]


  • Moderatore

    Quindi per far prima si affidano al "giudizio" delle altre persone che condividono?


  • User Attivo

    A questo punto ho una domanda da porvi.
    Come fa Google a capire che l'articolo è stato scritto da una persona autorevole?

    Ipotizziamo, Giorgio è il guru del posizionamento, ha il suo bel forum a tema il suo bel profilo su Google Plus. Pensate che il forum e il suo account G+ possano essere d'aiuto per dimostrare a Google che Giorgio è una personale autorevole ?
    Il suo forum e il suo profilo saranno sicuramente linkati da altre persone, ma a questo punto mi domando "è necessario seguire ed aggiornare gli altri canali di comunicazione profilo facebook, profilo twitter, profilo linkedin, blog personale, ecc ecc "
    E' assurdo pensare di poter continuare aggiornare tutti i profili con contenuti freschi e differenti...

    Spero di aver reso l'idea 🙂


  • Community Manager

    Ciao Seven,

    ma infatti non c'è bisogno di seguirli tutti, ma indicare solo quelli che si seguono.

    Ovviamente lo studio che gli algoritmi di Google fanno è approfondito, non si fermano ai semplici numeri quantitativi che un utente genera.

    🙂


  • User

    Sebbene mi fido dei vostri ragionamenti, c'è un dettaglio capace di fare la differenza.
    *Supponiamo di essere estremamente autorevoli su googleWorld per una particolare nicchia(ovvero tutta la sfera di servizi made by google); per esempio, sono bravissimo a fare la pizza margherita.
    Nel frattempo, su facebook, twitter, bing e yahoo, sono pari a zero: secondo questi, la mia capacità di fare la pizza margherita è nulla.
    In questo scenario ho due evoluzioni possibili:

    • la mia conoscenza, la mia autorevolezza by google, "straripa" e quindi ho un effetto domino.
    • per mia incompetenza, o interesse, non riesco a farmi riconoscere come esperto.*

    La mia domanda è molto semplice: su un fronte di 360°gradi, quanti consulenti "esperti" nelle loro nicchie, lo sono realmente al di fuori di esse?
    Il mondo non è solo Google/Yahoo/Bing &co.
    Secondo me ci sono dei limiti, capaci di filtrare i bagagli culturali: sul mio blog potrò anche scrivere quanto quel determinato ristorante abbia guadagno grazie a me, ma da 1 a 100, quanto è credibile?


  • Community Manager

    Ciao MasterTheBest,

    il tuo ragionamento fila, ma in questa discussione parliamo di Google e Google si basa su tutti i profili che gli indichi su Google Plus.

    🙂


  • User

    C'hai ragione anche tu :smile5:!!!
    In quesi giorni ho riflettuto e mi son chiesto: collegando la mia figura di esperto attraverso il profilo di googleplus, quanto peso ottengo?
    Cioè, fornendo nei link consigliati, una lista dei miei account di super-esperto in ciabatte, il mio profilo di gplus, cresce???


  • User

    dopo aver letto questo messaggio del grande Giorgio Tave ho le idee più chiare. Sono entrato per chiedervi se google è peggiorato. Ho visto che ora riporta risultati imprecisi. Siti che hanno molte condivisioni su fb, perché usano foto carine e gli utenti condividono o che creano piccole comunità, sono più in alto di siti che affrontano l'argomento meglio, utilizzano un titolo più appropriato e descrittivo etc. E questo messaggio di Giorgio Tave conferma che ormai Google è impegnato a inseguire il social e non la qualità del sito in sè stesso (contenuti e struttura). Un sito che ha una struttura demenziale ma ha foto che catturano click va meglio di un sito ben strutturato, così come un sito che ha contenuti facilmente comprensibili dalla massa è preferito ad un sito serio e documentato.. entro certi limiti, ovvio, ma mi pare che la tendenza sia questa.. sono uscito fuori tema? spero di no e buon lavoro a tutti..


  • Community Manager

    @MasterTheBest said:

    C'hai ragione anche tu :smile5:!!!
    In quesi giorni ho riflettuto e mi son chiesto: collegando la mia figura di esperto attraverso il profilo di googleplus, quanto peso ottengo?
    Cioè, fornendo nei link consigliati, una lista dei miei account di super-esperto in ciabatte, il mio profilo di gplus, cresce???

    Si, cresce, per il tuo target ovviamente 😉

    @navi said:

    dopo aver letto questo messaggio del grande Giorgio Tave ho le idee più chiare. Sono entrato per chiedervi se google è peggiorato. Ho visto che ora riporta risultati imprecisi. Siti che hanno molte condivisioni su fb, perché usano foto carine e gli utenti condividono o che creano piccole comunità, sono più in alto di siti che affrontano l'argomento meglio, utilizzano un titolo più appropriato e descrittivo etc. E questo messaggio di Giorgio Tave conferma che ormai Google è impegnato a inseguire il social e non la qualità del sito in sè stesso (contenuti e struttura). Un sito che ha una struttura demenziale ma ha foto che catturano click va meglio di un sito ben strutturato, così come un sito che ha contenuti facilmente comprensibili dalla massa è preferito ad un sito serio e documentato.. entro certi limiti, ovvio, ma mi pare che la tendenza sia questa.. sono uscito fuori tema? spero di no e buon lavoro a tutti..

    Google è impegnato anche a inseguire il Social, ma non ha abbandonato la qualità del sito stesso, anzi, sta cercando di andare sempre di più al sodo 😉

    Sui Social c'è molto da innovare ancora e Google si è buttato per trovare una strada. Non è facile ragazzi. E' un mondo nuovo e in movimento.

    Secondo me con Google Plus, tra le tante cose, potrebbe esserci proprio l'obiettivo di pulire le SERP dai tanti account social raccogliendoli in una scheda sola.

    La Social Search o Plus, Search Your World è una funzionalità che si può disattivare con un click in alto a destra (ora su Google.com).

    Può far comodo in alcune ricerca. Se Google abitua gli utenti ad utilizzare sempre più funzioni di ricerca...avremo sempre più utenti preparati 😉

    :ciauz:


  • User

    Grazie Giorgio. Però, il tuo ragionamento, mi sembra ottimistico, cioè rivolto solo ai lati positivi, perchè sembra un po' la storia della coperta.. se la tiri da una parte rischi di trovarti scoperto dall'altra.
    Prima google ti chiedeva di fare un sito con contenuti ottimi e ben strutturato. Oggi ti chiede di più? Ti chiede altro?
    E' possibile che un sito che abbia contenuti peggiori (meno ricchi e scritti peggio) e organizzato male, ma un grande lavoro social (+1, fb, etc), sia preferito da google ad altri siti di vecchio stampo che non hanno elementi social e quindi non vengono facilmente condivisi sui social network?
    Come fa google dare lo stesso punteggio alla qualità/struttura del sito, se dà punteggi anche a come viene percepito nel social network? E' un po' come la democrazia.. è bella, ma poi il risultato è che vincono le elezioni persone non qualificate.. ma ben sponsorizzate.. perdonatemi il paragone forzato, però mi pare che l'intervento "social" di google sia in questo senso.. prima era il motore che cercava di capire il sito migliore (anche in base alle reazioni dell'utente) oggi mi pare che google sia portato a fare decidere democraticamente all'utente di massa qual è il migliore.. ma la massa è in grado di decidere la qualità? E' solo la mia impressione? Un salutone a tutti e buon lavoro.


  • User

    Innanzitutto navi, i tuoi commenti mi hanno realmente colpito. Utilizzerò solo il secondo, inglobando alcune riflessioni che ho avuto leggendo il primo commento.
    @navi said:

    Grazie Giorgio. Però, il tuo ragionamento, mi sembra ottimistico, cioè rivolto solo ai lati positivi, perchè sembra un po' la storia della coperta.. se la tiri da una parte rischi di trovarti scoperto dall'altra.
    Prima google ti chiedeva di fare un sito con contenuti ottimi e ben strutturato. Oggi ti chiede di più? Ti chiede altro?

    Hai ragione, cosa vuole google? Ora, che si vocifera una penalizzazione per "troppo seo"; bigG porterà sull'orlo della crisi isterica, webmaster perchè dolvranno mantenere il giusto equilibrio su tutte le pagine.
    Devo ripescare i bilancini: due link con nofollow pesano più o meno di 4 senza index? Per dire....
    @navi said:

    E' possibile che un sito che abbia contenuti peggiori (meno ricchi e scritti peggio) e organizzato male, ma un grande lavoro social (+1, fb, etc), sia preferito da google ad altri siti di vecchio stampo che non hanno elementi social e quindi non vengono facilmente condivisi sui social network?

    Spesso, mi cimento in viaggi mentali, nei meandri di scenari web-seo particolari. Poi, ad un tratto mi domando: ma è possibile tutto ciò? Se i miei contenuti sono validi, e comincio a condividerli su gb e g+ con rel author, perchè non dovrei acquisire notorietà. Un passo alla volta, la strada è quella. Siti vecchio stampo, probabilmente vuol dire per intenderci, vecchio contenuto. Quanto può interessarmi l'installazione di linux sulla vecchia xbox?
    @navi said:

    Come fa google dare lo stesso punteggio alla qualità/struttura del sito, se dà punteggi anche a come viene percepito nel social network? E' un po' come la democrazia.. è bella, ma poi il risultato è che vincono le elezioni persone non qualificate.. ma ben sponsorizzate.. perdonatemi il paragone forzato, però mi pare che l'intervento "social" di google sia in questo senso.. prima era il motore che cercava di capire il sito migliore (anche in base alle reazioni dell'utente) oggi mi pare che google sia portato a fare decidere democraticamente all'utente di massa qual è il migliore.. ma la massa è in grado di decidere la qualità? E' solo la mia impressione? Un salutone a tutti e buon lavoro.
    Condivido pienamente: la massa è un animale, non una persona. Purtroppo, se conoscessimo la risposta, credo, avremmo tra le mani informazioni sensibili sul motore di google. Comunque sia, l'unica è continuare l'opera di "profetizzazione" del buon uso del web. Saper valutare contenuto ed estetica e saper usare tutti gli strumenti.

    Se da una parte chiediamo a google maggior qualità, dall'altra dobbiamo aiutarlo a trovare contenuti validi, sia secondo le sue regole, sia secondo la logica umana


  • Community Manager

    @navi said:

    Grazie Giorgio. Però, il tuo ragionamento, mi sembra ottimistico, cioè rivolto solo ai lati positivi, perchè sembra un po' la storia della coperta.. se la tiri da una parte rischi di trovarti scoperto dall'altra.
    Prima google ti chiedeva di fare un sito con contenuti ottimi e ben strutturato. Oggi ti chiede di più? Ti chiede altro?

    Interessanti considerazioni 🙂

    Si, il mio ragionamento è senza dubbio ottimistico.

    Credo che nel primo periodo vedremo una presenza e influenza social davvero notevole che andrà a dare più ragione a te che a me.

    Nel senso che forzeranno molto il loro social per dare molta visibilità e poi piano piano ridurranno questa presenza cercando di renderla normale.

    Tipo una scheda che raccoglie tutti i risultati social ufficiali e non più di X risultati provenienti da Social Search.

    @navi said:

    E' possibile che un sito che abbia contenuti peggiori (meno ricchi e scritti peggio) e organizzato male, ma un grande lavoro social (+1, fb, etc), sia preferito da google ad altri siti di vecchio stampo che non hanno elementi social e quindi non vengono facilmente condivisi sui social network?
    Come fa google dare lo stesso punteggio alla qualità/struttura del sito, se dà punteggi anche a come viene percepito nel social network?

    Già prima di social search, per me la domanda "ma questo sito ha pochi link, come fa a stare in questa posizione" ha smesso di avere senso.

    Se togliamo le personalizzazioni più conosciute, oggi ci sono algoritmi che danno un grande peso alla freschezza e anche alla categorizzazione della query/utente. Quindi va già oltre social search.

    Rispondo così alle tue domande che ho quotato:

    1. Si. Ma dentro Social Search che prendono solo una parte dei risultati di ricerca. Fuori, nei risultati classici, saranno eccezioni 😉

    2. Io credo che il punteggio social non sia così influente. A Google non sono stupidi, stanno facendo molti test, i Social sono un ambiente da studiare che cambia in fretta, gli altri parametri li studiano da una vita e sono affidabili.

    Io non sono così preoccupato, il meccanismo che è dietro Google è molto molto complesso.

    Però capisco la preoccupazione e, più di tutto, so che questa volta potrei sbagliarmi 🙂

    :ciauz:


  • User

    @Giorgiotave said:

    1. Si. Ma dentro Social Search che prendono solo una parte dei risultati di ricerca. Fuori, nei risultati classici, saranno eccezioni 😉

    2. Io credo che il punteggio social non sia così influente. A Google non sono stupidi, stanno facendo molti test, i Social sono un ambiente da studiare che cambia in fretta, gli altri parametri li studiano da una vita e sono affidabili.

    Grazie anche a Masterthebest per le risposte!
    Mi rincuora, soprattutto quello che dice Giorgio sui numerosi test in atto. In effetti, vedo che ultimamente i risultati delle ricerche variano più di prima. So che Google sa quello che fa, però le voci girano e questo stesso 3d conferma l'invisibile "rivoluzione social" anche nelle ricerche. La mia paura è che a decidere le posizioni nei risultati sia la logica di massa (quella del mi piace o del +1). Perché se la rivoluzione portasse a quel punto, il SEO, per essere competitivo, dovrebbe diventare anche un vero markettaro.. preoccuparsi di cosa piace e non piace piuttosto che della qualità (che aimeh spesso NON coincide con ciò che piace).