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Ogni cinguettio dei dipendenti di Google diventa news: la morte della notizia!
Nell'ultima puntata di FastForward in modo molto provocatorio ho chiesto di non condividere più alcun articolo di Barry Schwartz, oramai troppo Lercizzato.
Il problema è che ogni cinguettio dei dipendenti di Google diventa news non per offrire un aggiornamento alle persone, ma per creare una notizia con titoli anche fuorvianti al fine di ottenere click.
L'informazione nel nostro settore già è penosa perché Google annuncia quello che gli fa più comodo, perché non c'è un reparto che fa solo questo, perché in tanti provano a seguire la notizia solo per saltare sul carrozzone, ora anche chi è del settore ci specula.
Enzo Biagi diceva
Considero il giornale un servizio pubblico come i trasporti pubblici e l'acquedotto. Non manderò nelle vostre case acqua inquinata.
Ora, mi spiace per averlo citato in un contesto del genere, quella di Barry ed altri è acqua inquinata.
Ecco anche The SEM post ci casca.
Questa moda è arrivata pure nel nostro settore a quanto pare, con tutti i danni che comporta. La notizia non esiste più se continueremo a far diventare ogni cosa una notizia. Questa è la morte della notizia in quanto tale.
Questa morte della notizia la conosciamo bene perché è già avvenuta per quanto riguarda i giornali e siccome nel nostro settore la visibilità è molto più importante che in altri ho paura che questo andazzo non finirà presto.
La sensazione è che così facendo diventa centrale attirare l'attenzione e non creare un articolo che possa dare qualcosa di utile a chi lo legge.
Cosa si può fare?
Niente.
Ognuno di noi deve semplicemente esserne consapevole e agire di conseguenza. Io non condividerò più nessun articolo del genere.
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Io sono stanco.
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Io non condividerò più nessun articolo del genere.
Ma l'hai appena fatto!!
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Si dai, il senso si è capito