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    Redirect 301 e penalità ranking

    Buongiorno,

    sto testando un sito appena realizzato su PageSpeed Insights e mi esce questo avviso:

    "La tua pagina ha 2 reindirizzamenti. I reindirizzamenti causano ulteriori ritardi nel caricamento della pagina".

    Sto utilizzando un redirect 301 dal file .htaccess per fare il redirect da http a https (il sito è nato direttamente con https).

    Due considerazioni:

    • il sito ha https perchè ho letto che ha effetti positivi sul ranking, per il resto è un sito statico quindi non ci sono motivi legati alla sicurezza per usare https
    • il sito non utilizza alcun CMS (come dicevo sopra è statico)

    Ora mi chiedo: se non avere https mi da penalità ma avere https comporta un reindirizzamento 301 il quale mi da penilità cosa devo fare? quale il minore dei mali? O più probabilmente sto sbagliando qualcosa?

    Grazie


  • User

    Sì stai sbagliando a fare i test sul sito in versione http infatti il reindirizzamento e quindi la "penalità" li trovi esclusivamente sulla versione del sito in http.

    Grazie al 301 tu otterrai l'indicizzazione del sito in versione https il quale NON ha penalizzazioni per reindirizzamenti in quanto questi ultimi sono assenti.

    Dal punto di vista SEO devi considerarli come se fossero due domini diversi!


  • Moderatore

    Ciao ci confermi che stavi scansionando la versione http?


  • Moderatore

    Ciao Arrenvs,

    @Arrenvs said:

    • il sito ha https perchè ho letto che ha effetti positivi sul ranking, per il resto è un sito statico quindi non ci sono motivi legati alla sicurezza per usare https
      Dimentica questo concetto. Nel 2018 HTTPS non è più una necessità solo per gli e-commerce, è un obiettivo da porsi per qualsiasi risorsa raggiungible tramite protocollo HTTP.

    Google è stato molto chiaro nel tempo: vogliono rendere il web più sicuro, e "penalizzeranno" (nel senso che tenderanno - anzi, già lo fanno - a premiare di meno) le risorse non sicure.

    Sullo stesso vagone sono i produttori di browser, che ormai segnalano come "non sicure" le pagine senza HTTPS.

    E grazie ai produttori di browser, ormai anche gli utenti normali stanno sviluppando in larga misura un'aspettativa verso HTTPS.

    Inutile opporvisi. D'altronde ormai i certificati SSL/TLS non hanno più costi proibitivi, il protocollo non comporta più significativi oneri di prestazioni, e anzi la presenza di HTTPS apre le porte all'adozione di HTTP/2 che permette miglioramenti generali di performance rispetto a HTTP/1.1

    @Arrenvs said:

    Ora mi chiedo: se non avere https mi da penalità ma avere https comporta un reindirizzamento 301 il quale mi da penilità cosa devo fare? quale il minore dei mali? O più probabilmente sto sbagliando qualcosa?
    2018 e Sermatica ti hanno già dato l'imbeccata. Quanto scrivo è per carcare di chiare un'eventuale confusione.

    Due reindirizzamenti sono abbastanza tipici: uno da http a https, uno da non-www a www (o viceversa).
    Meglio sarebbe risolvere con una regola unica per ottenere un solo reindirizzamento, ma se non si riesce per qualche motivo non è il caso di fasciarsi la testa.
    Googlebot per la cronaca segue proprio per questo fino a un massimo di 5 redirect, così che nel caso peggiore può seguire i due comuni già citati, e avere una riserva abbondante di altri tre per gestire oltre a essi anche ridirect di pagina dedicati.

    Vero, ogni redirect è una richiesta HTTP in più e comporta un piccolo ritardo e una potenziale peggiore esperenza utente, specie per chi non ha connessioni buone. Va però tenuto presente che i 301 sono "cachable redirect", ossia i browser se li ricordano: la volta successiva è presentato loro il vecchio URL, se ne ricordano e chiederanno direttamente l'URL alla fine della catena di 301.
    Non sto qui avvocando di ignorare problemi di redict: è bene tenere quelli necessari (i casi generici citati, meglio se risolti con un redirect unico), eliminare le altre catene di redirect inutili, e correggere tutti i link interni che puntino a risorse redirezionate (talvolta indicati - anche da me - come "link rotti", anche se tale notazione è più corretta per i link che portano a pagine non esistenti; chiamamoli "link non aggiornati").

    Spero d'esserti stato utile.