• Consiglio Direttivo

    Rime di Michelangelo Buonarroti

    Sì ok.... Sto in fissa con Vinicio....
    Ma stavolta è l'occasione di rispolverare un po' di storia della poesia 🙂
    **

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    Chi di notte cavalca, el dì conviene
    c?alcuna volta si riposi e dorma:
    così sper?io, che dopo tante pene
    ristori ?l mie signor mie vita e forma.
    Non dura ?l mal dove non dura ?l bene,
    ma spesso l?un nell?altro si trasforma.

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    Io crederrei, se tu fussi di sasso,
    amarti con tal fede, ch?i? potrei
    farti meco venir più che di passo;
    se fussi morto, parlar ti farei,
    se fussi in ciel, ti tirerei a basso
    co? pianti, co? sospir, co? prieghi miei.
    Sendo vivo e di carne, e qui tra noi,
    chi t?ama e serve che de? creder poi?
    I? non posso altro far che seguitarti,
    e della grande impresa non mi pento.
    Tu non se? fatta com?un uom da sarti,
    che si muove di fuor, si muove drento;
    e se dalla ragion tu non ti parti,
    spero c?un dì tu mi fara? contento:
    ché ?l morso il ben servir togli? a? serpenti,
    come l?agresto quand?allega i denti.
    È non è forza contr?a l?umiltate,
    né crudeltà può star contr?a l?amore;
    ogni durezza suol vincer pietate,
    sì come l?allegrezza fa ?l dolore;
    una nuova nel mondo alta beltate
    come la tuo non ha ?ltrimenti il core;
    c?una vagina, ch?è dritta a vedella,
    non può dentro tener torte coltella.
    E non può esser pur che qualche poco
    la mie gran servitù non ti sie cara;
    pensa che non si truova in ogni loco
    la fede negli amici, che è sì rara;
    (?)
    Perché non basta a una donna bella
    goder le lode d?un amante solo,
    ché suo beltà potre? morir con ella;
    dunche, s?i? t?amo, reverisco e colo,
    al merito ?l poter poco favella;
    c?un zoppo non pareggia un lento volo,
    né gira ?l sol per un sol suo mercede,
    ma per ogni occhio san c?al mondo vede.
    I? non posso pensar come ?l cor m?ardi,
    passando a quel per gli occhi sempre molli,
    che ?l foco spegnerien non ch?e? tuo sguardi.
    Tutti e? ripari mie son corti e folli:
    se l?acqua il foco accende, ogni altro è tardi
    a camparmi dal mal ch?i? bramo e volli,
    salvo il foco medesmo. O cosa strana,
    se ?l mal del foco spesso il foco sana!

    Naturalmente anche il video, che metto in chiusura così prima passate dal testo 🙂

    ....quello che urla Vinicio all'inizio era tra i miei amici di una sera 😄


  • User Attivo

    Ciao a tutti,
    Nimue ci apre gli occhi su come l'arte non colpisca una sola disciplina.
    Michelangelo è noto a tutti per la sua capacità scultorie.
    Ma nei versi sopra citati vediamo un Michelangelo umano, che sa giostrare la penna quanto fosse uno scalpello.
    Un uomo in preda all'amore e alle passioni verticose:sbav: insomma molto simile a noi...
    Talvolta dividere l'artista dalla sua arte sembra molto difficile, spesso si ha l'idea che si sappia fare bene una sola cosa alla volta.
    Questo forse per i comuni mortali ( come me, ma devo ancora trovare quale sia :bho:) ma non per Michelangelo.
    Mi viene in mente il Mosè e un brivido mi sale lungo la sciena.
    Al vederlo dal vivo il dubbio atroce è sorto: " e se quel marmo fosse in realtà vivo?"

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    Sì come nella penna e nell'inchiostro
    è l'alto e 'l basso e 'l medre stile,
    e ne' marmi l'immagin ricca e vile,
    secondo che 'l sa trar l'ingegno nostro;
    così, signor mie car, nel petto vostro,
    quante l'orgoglio è forse ogni atto umile
    ;
    ma io sol quel c'a me propio è e simile
    ne traggo, come fuor nel viso mostro.
    *Chi semina sospir, lacrime e doglie,
    *(l'umor dal ciel terreste, schietto e solo,
    a vari semi vario si converte),
    però pianto e dolor ne miete e coglie;
    chi mira alta beltà con sì gran duolo,
    ne ritra' doglie e pene acerbe e certe.

    **
    Michelangelo in questi pochi versi è maestro, sembra volerci insegnare come vivere..
    quasi seguisse il detto " non far agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te".
    E chi crea dolore e lo semina a volontà allora ne colga il frutto più amaro.
    Un Michelangelo umile che punta l'indice contro la falsa umiltà lui che ne conosce l'origine e la porta sulle sue spalle.