• Community Manager

    Il 48% delle ricerche tramite Assistenti Vocali è...UNA BUFALA!

    Su Search Engine Land arriva l'ennesimo studio sulle ricerche vocali firmato Adobe.

    In risalto tanti dati, quello che colpisce di più CHI FA NOTIZIE, che lo EVIDENZA PERCHÈ così ci clicchiamo, è che quasi il 50% è per fare ricerche generiche.

    Ecco gli usi:

    • Directions while driving — 52%
    • Making a phone call — 51%
    • Sending a text — 50%
    • Checking the weather — 49%
    • Playing music — 49%
    • General web searches — 48%
    • Setting alarms — 41%
    • Checking the news — 27%
    • Sending email — 17%
    • Shopping — 16%

    Sondaggio fatto da Adobe su 1.000 persone in USA. Sondaggio multiplo? A crocette?

    Si sente il rumore delle risate da dove state leggendo sì?

    Ora, il problema è il seguente. Sebbene nel nostro settore sono per fortuna pochi quelli che fanno articoli spinti dalle visualizzazioni, qualcuno c'è ancora. E così girano informazioni sbagliate. E noi ci convinciamo di queste informazioni sbagliate.

    Entro il 2020 le ricerche vocali saranno il 50% di tutte le ricerche. Search Engine Land linka la notizia sbufalata qui.

    Ma non c'è bisogno di andare in America.

    Marco Loguercio su Linkedin ci aveva avvisati tutti, a Marzo: Le statistiche su ricerche vocali e nuove ricerche quotidiane nei motori? Prendile sempre con le pinze.

    Nelle due frasi chiave lui dice:

    Per le ricerche vocali:

    Come ebbi già modo di scrivere, l'affermazione che entro il 2020 il 50% delle ricerche sarà vocale è una lettura parziale e adattata al proprio uso e consumo di una affermazione del 2014 di Andrew NG, secondo il quale "entro 5 anni il 50% delle ricerche potrebbe avvenire via immagini o voce". Quando c'era il boom della visual search, qualche anno fa, tutti a profetizzare che il 50% delle ricerche sarebbe avvenuto via immagini (non è ancora successo). Ora che è la ricerca vocale al centro, la dichiarazione è stata ovviamente adattata al contesto vocale.

    Ma c'è qualcuno che si è preso la briga di verificare se questo stia realmente avvenendo? E, se sta avvenendo, come?
    

    Per le ricerche nuove

    Premesso che NON si tratta di un dato relativo all'Italia ma mondiale, e che non ho trovato statistiche che supportino il 30% (ne ho trovate alcune del 2017 in cui Google afferma che le nuove query quotidiane siano il 15% del totale), anche qui non è corretto applicare questa statistica in maniera indiscriminata a ogni settore in ogni momento. Ci sono settori dove la percentuale di query mai registrate prima è altissimo (le news, ad esempio: Lady Gaga che ha vinto l'Oscar ha generato una serie di ricerche su questo tema che non erano ovviamente mai state registrate prima); altri invece dove, generalmente, la percentuale di nuove query quotidiane è veramente infinitesimale. Un esempio (lo cito perchè lo conosco bene)? Le assicurazioni auto

    Oltre a concordare con Marco suggerisco infine di approfondire le classiche ricerche su "Perché le persone cercano e poi non cliccano sui risultati di ricerca? "

    Ogni anno esce sempre il dato nuovo, il dato che qualcosa cala, ma sono solo dati letti e sparati per fare traffico e brand. Al sodo della faccenda ci vanno in pochi.

    Il settore della Voice Search, degli Assistenti Vocali, ci sta portando in un altro mondo. Bellissimo e affascinante. È sempre in crescita, sarà meraviglioso per le applicazioni che può avere. E che ancora non riusciamo a vedere perché siamo focalizzati su quel cavolo di dito invece che guardare la Luna.

    Ma fate attenzione a cosa leggete in giro.

    Anzi, se avete analisi serie su queste cose, segnalatele. Ma solo quelle serie.

    :ciauz:


  • Moderatore

    Riporto una parte dello scambio che ho avuto proprio la settimana scorsa con Marco.

    Sono d'accordo sul fatto che legarci a numeri derivanti da distorsioni di dichiarazioni prese "un po' qua, un po' là" sia sbagliato. È chiaro che sono azioni messe in atto per infiammare i clic.

    Però credo che l'osservazione di quello che ci accade intorno sia un buon indice per capire che il comportamento degli utenti, in determinati momenti, sta cambiando. Vedo persone "insospettabili" (ed esempio mia mamma) che utilizzano la voce per interagire con la rete ed utilizzare applicazioni vocali 🙂

    E poi abbiamo i brand che stanno sperimentando in ambito voice technology e podcasting, stanno uscendo i primi articoli su Audio Advertising e Programmatic Audio, ci sono delle app vocali davvero efficienti.

    Ad esempio quella di TIM, di Banca Sella, di Eni Gas e Luce.. Questi in particolare, secondo me, hanno capito come estendere la brand experience mettendo a disposizione dei touchpoint davvero utili e funzionali.

    Comunque vedremo come si evolve il settore 🙂


  • Moderatore

    Ciao
    la ricerca vocale è veramente troppo acerba per essere usata, probabilmente i comandi dati sono sempre gli stessi (quelli che funzionano) come "Imposta la Sveglia per le ore 7:00"... ecc. ecc. e il resto sono di chi fa test.


  • Moderatore

    Mi scuso, ma sento il sapore di frasi "pre confezionate" di chi usa poco questa tecnologia.

    Chi la usa da quando esiste potrà confermare i passi da gigante fatti in un tempo ristrettissimo.

    Un periodo iniziale in cui la UX non è il massimo, secondo me, è normale quando si iniziano ad esplorare nuove tecnologie.

    Ci ricordiamo le prime esperienze di navigazione da mobile?
    [/OT]
    Ma oggi siamo a buoni livelli. Consiglio di guardare le presentazioni di Google I/O 2019 per capire lo stato dell'arte (purtroppo non posso inserire link nel messaggio).

    Google attualmente sta rimpiazzando la ricerca vocale con l'avvio diretto di Assistant.

    Sono acerbe alcune applicazioni vocali, non la tecnologia. Anche un sito web fatto male è acerbo rispetto alla UX.
    Ma da un'applicazione ben fatta ed utile non torni più indietro.

    Poi è chiaro che un utente esperto mette in crisi qualunque sistema 🙂


  • Moderatore

    @alepom said:

    Mi scuso, ma sento il sapore di frasi "pre confezionate" di chi usa poco questa tecnologia.
    Poi è chiaro che un utente esperto mette in crisi qualunque sistema 

    Ciao Alessio,
    se ti riferivi a me :), ho 3 Google Home in casa collegate a un impianto di domotica che uso tutti i giorni. Le presentazioni fatte all'"Google I/O 2019" o simili sono "preconfezionate" così come le pubblicità fatte in Tv, anche se rendono bene l'idea delle potenzialità. Vedo che con l'ultima frase hai capito cosa intendevo.

    P.s.
    Ovvio che io guardo le cose da utilizzatore mentre tu, con tutta l'esperienza che hai guardi le cose da Programmatore.


  • Community Manager

    Mi ricorda tanto un'intervista all'advanced seo tool dove ci sono alcune domande sulla voice search https://www.facebook.com/AdvancedSEOTool/videos/1093957074137553/

    Sicuramente acerba, ma i passi che stanno facendo sono impressionanti.

    La cosa che in molti non hanno capito è la seguente: il tempo che passerà tra l'essere acerba ed essere matura potrebbe essere molto breve. Visto i passi sull'AI e vista la quantità di dati.

    Talmente breve che se pensi che sia acerba te lo perderai.

    Tutto qui 😄


  • Community Manager

    Faccio presente questo https://ai.googleblog.com/2019/07/robust-neural-machine-translation.html

    Audio e voce stanno andando quasi di pari passo 🙂


  • Moderatore

    Se qualcuno non avesse visto gli interventi di Google I/O 2019 inerenti all'argomento, ecco il video di cui parlavo in precedenza che mostra alcuni highlights interessanti.


    (da desktop è attivabile la traduzione automatica dei sottotitoli in italiano)

    È chiaro che gli interventi sono preparati.. e sfido qualunque sano di mente a improvvisare ad un evento di questa portata 🙂
    Ma quello che trasmettono sono le potenzialità di sistemi di questo tipo. Alcuni passaggi che sembrano banali, tecnicamente non lo sono affatto.

    Se l'anno scorso gli assistenti potevano essere associati ad un "giochino per divertire i nerd", oggi non è più così.
    Siamo di fronte ad un software che fa risparmiare tempo e soprattutto è UTILE alle persone.

    Oltre a quello che ha sottolineato Giorgio, secondo me, sfugge anche un altro concetto. E questo l'ho realizzato anche rispondendo ad alcune domande dopo l'intervento al Web Marketing Festival.
    La voice technology non mira a "conquistare il mondo", né stiamo dicendoo che spazzerà via tutte le leve di marketing 🙂
    Stiamo parlando di un nuovo mezzo per mettere a contatto le persone con i brand in determinati momenti.

    P.S. A proposito di melarketing vocale, sembra che Amazon stia testando l'audio advertising per Alexa usando annunci che permettono il dialogo con l'utente :yuppi:
    Insomma, il fermento aumenta 🙂