• User

    Cessione diritti d'autore x pubblicazione testi: formalità e dichiarazioni

    Salve,

    siamo degli editori elettronici.

    Un autore scrive dei "pezzi" per un nostro sito e riceve un compenso per la cessione dei diritti d'autore. Volevo una conferma sugli adempimenti fiscali/contabili:

    Il compenso, da quello che mi consta, dovrebbe essere:

    1. Fuori campo IVA (quindi niente necessità fattura).
    2. Soggetto a ritenuta d'acconto nella misura del 20% sul 75% del compenso (il 25% dovrebbero essere costi forfettari che l'autore può dedursi).

    Quindi ad es:
    Compenso cessione d.d.a 5000
    -RA 20% su 3750 euro 750


    Netto a percepire 4250

    Giusto?

    Non mi è chiaro però che tipo di documento mi devo far rilasciare dall'autore... una sorta di ricevuta tipo quelle delle collaborazioni occasionali?
    Oppure deve emettere una vera e propria fattura/parcella se è un professionista (dubito fortemente, visto non credo vada nel suo reddito da professione)?

    Per quanto riguarda invece l'aspetto previdenziale non ho trovato niente... ne deduco che la cessione di d.d.a. non vi è soggetta e non vi sono i problemi di soglia delle collaborazioni?

    Dal lato dell'azienda immagino invece che la deducibilità integrale del costo sia pacifica, vista l'inerenza con l'attività e la stretta correlazione con i ricavi... (però non si sa mai :-)) ).

    Grazie 1.000!


  • User

    Innanzitutto, bisogna chiarire un aspetto importante, ovvero, se l'autore è un soggetto passivo Iva (quindi titolare di numero di p.i.);

    In presenza di tale condizione, l'art. 3, comma 2, n.2., del dpr 633/72 considera imponibili ai fini Iva:
    a) cessioni di disegni ed opere dell'architettura o opere dell'arte ciniematografica (muta o sonora);
    b) tutte le cessioni di opere di qualsiasi genere (letterarie, scientifiche, musicali, etc.) ad imprese che poi le utilizzano per pubblicità commerciale.
    In entrambi i casi, l'autore dovrà emettere regolare fattura Iva con assoggettamento anche a r.a. nel caso lo stesso fosse un libero professionista.
    Salvi i casi di cui alle lettere sub a e sub b, l'autore dovrà invece emettere fattura esclusa dal campo Iva.
    Se, infine, l'autore non è soggetto Iva, l'operazione andrebbe inquadrata nell'ambito del lavoro occasionale, a meno che non si voglia instaurare tra le parti un rapporto di co.co.pro.


  • User

    Salve, grazie della risposta.. ma credo che siamo un po'fuori dal ns. caso.

    Per l'IVA:
    Il caso b) del comma (che giustamente citi), prevede poi l'uso dei diritti ceduti per pubblicità commerciale (slogan, testi promo di autori pubblicitari, cartellonistica, etc.) -qui lo scopo è quello più generale della pubblicazione editoriale/scientifica.
    quindi a prescindere che l'autore sia privato o professionista, sembrerebbe tutto fuori campo IVA (senza fattura, quindi... ma cosa si deve ricevere?).

    Per l'IRPEF, invece l'inquadramento mi constava quello ex art.50 c.8 TUIR per l'utilizzazione delle opere dell'ingegno, per il quale vige una detrazione a forfait del 25% a titolo di costi, e da inserire nella sez.II del quadro RE di unico.

    Mi piacerebbe anche sentire Paolo sul punto della documentazione da ricevere/emettere ... 🙂


  • User

    questa guida dell'Agenzia delle Entrate (Direzione Regionale della Toscana) in tema di "diritti d'autore" potrà sicuramente esservi utile:
    http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebcf124a0ef1e14/diritto%20autore%20web.pdf


  • User

    Grazie mille del link!
    Esaustivo, anche se un po' duro da digerire per me (ho fatto ragioneria e mi occupo di amministrazione, cercando di tenermi informato .... anche se non è il mio target ideale - sono informatico).

    Da una scorsa veloce ho cercato di estrapolare i punti di interesse per l'attività in questione (professionista / docente che scrive un articolo per una rivista e riceve un compenso per la cessione del d.d.a. e l'autorizzazione alla pubblicazione ed allo sfruttamento dell'opera).

    Un punto chiave della questione è se il reddito viene percepito "nell'esercizio di impresa commerciale".

    Quesito
    il commercialista che pubblica un articolo a pagamento su Giorgiotave.it e riceve un compenso di euro 1000, ha percepito tale reddito nell'"esercizio di impresa comm.le" oppure no (il professionista è un impresa comm.le??) ?

    Se la risposta è no, sembra che si ricada in redditi diversi (ded.25%), fuori campo iva, con ritenuta d'acconto, esclusa irap. Senza fattura

    Se la risposta è si, mi pare di capire invece che c'è IVA+IRAP+IRPEF+RA + fattura (reddito d'impresa).

    Ma qual'è la risposta giusta :-))) ?


  • User

    Il libero professionista svolge attività di lavoro autonomo di cui all'art.53 del TUIR (dpr 917/86) e non d'impresa (art.55).
    Se si tratta di redditi da utilizzazione, cessione o concessione di opere dell'ingegno da parte dell'autore o inventore (e non conseguiti nell'ambito do imprese commerciali), allora siamo in presenza di redditi da lavoro autonomo di cui all'art.53 comma 2 del tuir (con deduzione forfetaria del 25%).
    Se, invece, l'opera dell'ingegno è utilizzata da altri soggetti (cessionari, eredi), il reddito è qualificato quale "reddito diverso" (art.67 comma 1 lett. g).


  • User

    Ok. Ora mi quadra. Riepilogo...
    nel caso ipotizzato il commercialista che scrive un articolo fiscale per una rivista, cedendo all'editore i diritti per la pubblicazione:

    • è autore e quindi il reddito è da qualificarsi da lav.aut. ex. art.53 c.2; nella sua dichiarazione dei redditi il comm.sta si applicherà la detrazione forfaitaria del 25%;
    • riceve il compenso al netto della R.A. del 20% sul 75% del compenso (che il sostituto verserà);
    • l'operazione è fuori campo IVA, e nessuna fattura viene emessa;
    • rilascia una ricevuta nella quale dichiara la somma percepita e gli estremi di legge (in bollo?).

    Spero di non aver capito male..


  • User

    la marca da bollo di ? 1,81 va messa se il compenso supera ? 77,47...


  • User

    Ok per il bollo.
    Se posso, un'ultima questione: come contabilizza l'azienda il costo sostenuto per acquisire tali diritti?
    NB: Il dubbio è legato al fatto che la pubblicazione avviene con cadenza mensile, per cui all'atto pratico il "ricavo" riconducibile a tali diritti si manifesta totalmente nello stesso periodo nel quale si è sostenuto il costo (a differenza, ad esempio di un libro, un film, etc.)

    • Immobilizzazioni Immateriali (con relativo ammortamento fiscale in 3 anni?)
    • Costo ricollegabile alla produzione ed imputabile interamente all'esercizio?

    Grazie ancora


  • User

    ammortamento!


  • User

    Thnx!

    Un'ultima cosa... vi risulta che l'ammortamento sia salito al 50%??
    Ho notizie che a giugno in Manovra Bis ci sia stata una modifica ma non capisco se ci rientrino anche questi diritti....


  • User Newbie

    Mi permetto di riportare in auge la discussione per chiedere alcuni chiarimenti.

    Riassumento:

    1. faccio firmare un "contratto" in cui l'autore cede i diritti di sfruttamento delle sue opere ( in questo caso un articolo per la mia rivista online ) dietro compenso.
      Questo contratto può essere cumulativo, ed indicare ad esempio " tutti gli articoli pubblicati a nome di "pinco pallino" su Everyeye.it dal gennaio 2005 al gennaio 2006. Oppure devo fare un contratto di cessione dei diritti per ogni articolo ?
      Sarebbe un casino, pubblichiamo 120 articoli al mese.

    2. l'autore, che non è una società ( non ha partita iva ) produce un documento di ritenuta d'acconto ( o rilascia una ricevuta ) così composto

    Netto da pagare
    Iva al 20% calcolata però sul 75% dell'imponibile

    Ecco le domande: sono io come società che devo fare il versamento dell'iva per l'autore? ( sarebbe meglio, sono quasi tutti ragazzi di 20-25 anni, non molto esperti di queste cose )

    I miei costi, in questo caso l'acquisto dei diritti d'autore, sono considerati, se non ho capito male "Immobilizzazioni Immateriali" per cui posso detrarli il 33% all'anno, in tre anni.

    Esatto?

    La domanda è questa: quando pago l'audio di alcuni spot tv che realizzo, io lo contabilizzo come un costo di produzione, e di solito lo ammortizzo tutto in un anno: questo è un errore, o le due questioni non sono "simili" ?


  • User Attivo

    @gfxmanEye said:

    Mi permetto di riportare in auge la discussione per chiedere alcuni chiarimenti.
    omissis...
    La domanda è questa: quando pago l'audio di alcuni spot tv che realizzo, io lo contabilizzo come un costo di produzione, e di solito lo ammortizzo tutto in un anno: questo è un errore, o le due questioni non sono "simili" ?

    L'ammortamento è un processo economico e tecnico che si applica solo ed unicamente quando un bene (materiale o immateriale) offre la sua utilità per più di un esercizio economico ...
    Per quanto riguarda il fisco è la stessa cosa, solo che il fisco semplifica (o complica) le cose applicando le tabelle.
    La domanda ora è questa, il costo da te sostenuto per l'audio produce effetti economici per più esercizi d'imposta oppure questi terminano con il lavoro svolto ?
    Saluti


  • User Newbie

    Salve a tutti,
    scrivo per una domanda sul punto esenzione o meno marca da bollo su notule di pagamento per lavori in cessione di diritti d'autore,
    mi risulta diversamente da quanto detto sopra,
    sono un traduttore nel settore videoludico e alcune traduzioni in questo campo sono assimilate a opere nel campo dell'editoria, di conseguenza a volte utilizzo questa formula per il pagamento,
    che "conviene" sia a me che ai clienti,
    ora però mi risulta che le notule di pagamento siano del tutto esenti da marche da bollo, cito come fonte questo link all'SNS:

    www traduttorisns it / FAQ htm

    dove viene indicato che sia per ricevute di prestazione occasionale (di cui mi sono servito fino all'apertura di P.IVA), sia per le notule di pag. per lavori di questo tipo, non è necessaria marca da bollo.

    Se ho sbagliato qualcosa, fate luce!

    Grazie,
    Fabio