• User Newbie

    Attivita' e-commerce PART-TIME...molto PART-TIME

    Ciao a tutti,
    ho una domanda da porVi:
    Sono un lavoratore dipendente e vorrei aprire una piccola attivita' commerciale su Internet (e-commerce) su cui vendere/rivendere alcuni prodotti elettronici.
    Dico vendere/rivendere perche' alcuni prodotti saranno da me costruiti "artigianalmente" e poi venduti (sono miei progetti), altri da me acquistati (alcuni in Italia, altri in EU e negli USA) e rivenduti, altri ancora saranno da me acquistati, modificati e poi venduti, infine in alcuni casi rivendero' dei kits composti da prodotti miei + prodotti rivenduti + prodotti "modificati".

    Anche se da quanto sopra esposto l' attivita' puo' apparire qualcosa "in grande" essa rendera' da zero a, nella piu' rosea delle eventualita', poche centinaia di euro mese.
    Come dovro' "trattare" i redditi da essa derivanti ?
    Come dovro' "legalizzare" l' attivita' ?

    Non ditemi che per "provare" se un' attivita' da secondo-lavoro funziona devo aprire una partita IVA, iscrivermi alla Camera di Commercio, fare "denuncia" presso il mio Comune, pagare l' IRAP e soprattutto pagare (ahime', profumatamente) un commercialista !
    Perfavore ditemi come posso fare !
    Non voglio credere e non accetto che per un' attivita' da supponiamo 1500 euro/anno se ne debbano spendere il doppio o piu' (leggo e sento parlare di 2400 Euro "fissi" all' INPS !?!?!?) !

    Spero sia possibile far capire al fisco e piu' in genere allo stato che se si sono guadagnati solo xxx euro (cifra molto piccola) non si possono pagare "fissi" superiori a xxx !

    Alcuni mi hanno suggerito di lavorare con "prestazioni occasionali" in ritenuta d' acconto perche' secondo la loro teoria (un po "tirata per i capelli") i prodotti da me rivenduti farebbero' parte di una prestazione occasionale di consulenza. Insomma il cliente mi dice "Ho biogno di un "oggetto" che faccia questo e quest' altro, che non costi piu' di tot...etc...etc...", ed io gli offo la mia consulenza nel reperiglielo, nel modificarglielo, nel mettergli insieme piu' oggetti in un cosidetto kit, nel tradurgli le istruzioni d'uso in italiano, nel fare da "intermediario" tra lui ed il produttore (intermediario non tanto commerciale quanto tecnico) e nel fornirgli tutto il "supporto" tecnico pre e post-vendita (a volte un relativamente "fitto" scambio di e-mail, documenti tecnici da me redatti e/o telefonate...).

    E' possibile una soluzione del genere magari un pochino "tirata" ma comunque nel legale ? (ribadisco che voglio operare nella legalita' !!)

    Attendo il Vs. consigli !
    Ciao e grazie !

    :mmm:


  • User Attivo

    @Googolone said:

    Sono un lavoratore dipendente

    Questa prima parte pone 2 possibilità:

    1. il tuo contratto di lavoro prevede che tu possa aprire partita iva
    2. il tuo contratto di lavoro non ti permette di aprire partita iva

    Se 1 è vero then l'inps è già parzialmente pagata dal lavoro dipendente, ma un commercialista ti potrà aiutare a quantificare "quanto parzialmente". Se l'ipotesi 2 è vera, allora resterei nel campo dell'hobbistica e non aprirei nessun e-commerce.

    @Googolone said:

    Non ditemi che per "provare" se un' attivita' da secondo-lavoro funziona devo aprire una partita IVA

    e invece te lo dico.. io almeno la vedo così.. anche se in Italia tutto è interpretabile.. però non vorrei trovarmi nei tuoi panni qualora la GdF volesse dare una Sua interpretazione del tuo sito... sai.. tendono ad essere fiscali 😄

    @Googolone said:

    e iscrivermi .. e pagare.. e denunciare.. e commercialistare.. e...

    Io che apro un e-commerce lo devo fare, e se l'affare mi va male? Dici che lo stato me li renda? "A naso" direi di no.. Quindi sospetto (utili o non utili) debba farlo anche tu. Sempre che la tua attività abbia carattere *professionale *(e sembrerebbe proprio averlo, dalla descrizione).

    @Googolone said:

    Spero sia possibile far capire al fisco e piu' in genere allo stato che ...

    Magari lo capisce, ma nell'attesa potremmo semplicemente constatare che la struttura economica di questo paese rende economicamente non convenienti alcuni settori di attività (stando sotto determinati volumi di produzione) e una volta constatato, accettarlo.

    @Googolone said:

    Alcuni mi hanno suggerito di lavorare con "prestazioni occasionali" in ritenuta d' acconto perche' secondo la loro teoria ...

    Hai mai stilato un contratto di collaborazione occasionale? Non è esattamente il tipo di contratto che un potenziale tuo cliente si aspetta di dover accettare quando riempe il carrello del tuo e-commerce.. Soprattutto se pensiamo alle paranoie che moltissimi e-commercianti si fanno per il semplice obbligo di codice fiscale nella fatturazione al privato.. 😉

    @Googolone said:

    E' possibile una soluzione del genere magari un pochino "tirata" ma comunque nel legale ? (ribadisco che voglio operare nella legalita' !!)

    Le soluzioni "un pochino tirate per i capelli" lasciale alle multinazionali che vantano, tra le loro fila, schiere di avvocati superpagati pronti a farsi in quattro per tirare, capello per capello, tutta la parrucca, tanto da far sembrare gli ZZ TOP degli sbarbatelli.. A te che stai cercando di arrotondare, la soluzione tirata, rischia di portarti tante di quelle rogne da farti pentire di averla anche solo pensata.

    Una su tutte, se nel tuo comune qualcuno si accorge del tuo sito e il comune stesso decide di "far cassa" (e di questi tempi i comuni lo desiderano spesso), ti puoi beccare una sanzione che arriva fino a 15mila euro solo per non aver presentato la richiesta in comune con i dovuti 30gg di anticipo. E da li in poi sarà tutto un susseguirsi di cose peggiori!

    FATE VOBIS!!


  • User Newbie

    ...e allora cosa faccio ?

    • lascio perdere e butto al vento l' occasione di avviare un' attivita' ?
    • continuo lavorando in nero ? no, lo escludo gia' io perche' non sono e non voglio essere un "ladro" !
    • vendo su Ebay ?...pare che li vendendo come "privato" tutto sia in piena regola !

    ...altre soluzioni ?

    Ho avviato buoni rapporti con una decina di fornitori e buttare tutto all' aria mi fa un po' incare, cosi' come mi fa' incare buttare un mucchio di soldi in tasse senza sapere se poi la cosa puo' funzionare o meno...

    Perfavore aiutatemi (e se possibile non fate troppo i disfattisti !)


  • User Attivo

    @Googolone said:

    ...e allora cosa faccio ?

    • lascio perdere e butto al vento l' occasione di avviare un' attivita' ?

    Beh, forse mi sono espresso male. Pensavo fosse chiaro che se vuoi "avviare una attività" DEVI APRIRE PARTITA IVA + COMMERCIALISTA + COMUNICAZIONE AL COMUNE + ecc.ecc.

    @Googolone said:

    Vendo su Ebay ?...pare che li vendendo come "privato" tutto sia in piena regola !

    è forse questa una sottile ironia? Per usare le tue parole posso dirti che SI, pare che su ebay vendendo da privato si possa far tutto.. ma di solito il fisco, il comune e tutti gli altri interessati, tendono a non badare a quella apparenza alla quale vuoi appoggiarti.

    @Googolone said:

    Perfavore aiutatemi (e se possibile non fate troppo i disfattisti !)

    se avviare una normale attività (dalla piadineria su furgone al negozietto di telefonia) occorrono centinaia di migliaia di euro (diverse centinaia), perchè tutti devono pensare che con quel che resta dopo aver pagato le vacanze estive ci si può avviare una impresa solo grazie all'esistenza di internet? (penso che con quest'ultima frase avvierò un thread a se)

    Questo non è "essere disfattisti": io sono un turbo ottimista di natura. A volte ottimista fino ad essere poco realista. Per questo anche io commercio su internet. Ma un briciolo di "piedi sulla terra" fanno sempre comodo!

    Doh!!!


  • User

    Ciao,

    beh, che dire: quello che vuoi fare tu, ossia avviare un'attività commerciale, ha insito un qualcosa che spesso molti si dimenticano, o fanno finta di non ricordare, e si chiama "rischio d'impresa". Sarebbe molto bello se uno potesse decidere di provare ad avviare un'attività e poi decidere dai risultati se continuare o meno senza rischiare nulla!! Purtroppo siamo nel mondo reale.....Se posso darti un consiglio, invece di incavolarti, cerca il modo di rendere profittevole la tua attività, stila un business plan in cui evidenziare punti di forza e debolezze, sfrutta i primi e supera le seconde.

    Per quanto riguarda poi i costi, considera che se mantieni il tuo posto da lavoratore dipendente, l'INPS già la paghi, per cui non sei costretto a pagarla di nuovo. Inoltre, se sussistono certe condizioni (inizio di una nuova attività che non sia una continuazione di una precedente, ammontare dei ricavi non superiore a 61.974,83 euro etc.) , ci sono delle forme di tassazione semplificata (nel caso che ti ho citato, che si chiama "regime sostitutivo delle nuove iniziative produttive", si applica per tre anni un'imposta sostitutiva del 10%, stante il mantenimento per questi tre anni delle condizioni di cui sopra).

    Consiglio: rivolgiti ad un commercialista, ne puo' valere la pena 🙂


  • User Attivo

    Puoi sempre "aprire" una SAS e continuare con il tuo lavoro dipendente no?


  • User Attivo

    @Ryo said:

    Puoi sempre "aprire" una SAS e continuare con il tuo lavoro dipendente no?

    Perchè poi dovrebbe aprire in forma societaria? Quale sarebbe il vantaggio rispetto alla impresa individuale?


  • User Attivo

    @Doh!!! said:

    Perchè poi dovrebbe aprire in forma societaria? Quale sarebbe il vantaggio rispetto alla impresa individuale?

    Perchè in questa maniera rimarrebbe una persona fisica, continuando ( o trovando ) il suo lavoro a Tempo indeterminato come qualunque dipendente.

    In tal maniera la partita IVA sarebbe della società ( e non sua ), permettendo la fatturazione sia in entrata che in uscita

    :ciauz:


  • User Attivo

    @Ryo said:

    Perchè in questa maniera rimarrebbe una persona fisica, continuando ( o trovando ) il suo lavoro a Tempo indeterminato come qualunque dipendente.

    In tal maniera la partita IVA sarebbe della società ( e non sua ), permettendo la fatturazione sia in entrata che in uscita

    :ciauz:

    Mi sembra che si stia costruendo un castello su fondamenta di cartone. Se uno non se la sente di aprire partita iva, gli proponiamo di costituire addirittura una società (con chi poi?!?!?).

    Direi che conviene tornare con i piedi per terra, e consigliare nuovamente di buttare un pò di settimane nella redazione di un business plan ben costruito. E se da questo emergono reali possibilità di successo, allora si apre con tutti i crismi del caso. Se invece non emergono numeri significativi, si lascia stare e ci si tiene il proprio lavoro.

    Come fa chiunque inizi una attività! Il fatto che questa attività abbia come vetrina un sito web, non deve far pensare che ci siano scorciatoie!


  • User Attivo

    Ovviamente concordo con te 🙂

    Ho dato per scontato che tutte le questioni che hai elencato fossero ovvie ( prima di parlare di Partita IVA ) cercando di suggerire una soluzione al problema Partita IVA + lavoro dipendente


  • User Attivo

    Scusate ma credo che ci sia un piccolo dettaglio che non state considerando.
    Se apre la partita IVA come libero professionista non potrà comunque vendere prodotti, ma solo erogare dei servizi.

    Quindi comunque dovrà creare una ditta individuale, come primo step. Su questo non ci piove.
    Per il resto delle considerazioni, ovvero che il rischio di impresa va SEMPRE considerato e che non si può avviare un qualcosa a spese 0 anche su Internet, concordo con gli altri.

    Comunque, il primo step è andare da un commercialista per una consulenza.


  • User

    @Googolone said:

    Alcuni mi hanno suggerito di lavorare con "prestazioni occasionali" in ritenuta d' acconto...

    Un contratto di lavoro occasionale ha però due vincoli:

    • durata complessiva non superiore a 30 giorni nel corso dell'anno solare con lo stesso committente
    • un compenso non superiore a cinque mila euro nello stesso anno solare e con lo stesso committente.Leggo qui che:

    Le prestazioni occasionali, a differenza di quelle di tipo accessorio, sono prestazioni lavorative di natura autonoma, erogate a favore di un soggetto senza il vincolo di subordinazione (2222 c.c.) e con il carattere dell'occasionalità.
    Al prestatore occasionale non è richiesta né l'iscrizione ad albi né l'apertura di una partita IVA, poiché il suo corrispettivo è assoggettato a ritenuta d'acconto pari al 20%. A partire dal 1 gennaio 2004 scatta per gli esercenti attività di lavoro occasionale l'obbligo di iscrizione nella gestione separata dei collaboratori se il reddito annuo derivante da tale attività è superiore ai 5.000 Euro


  • User Attivo

    Purtroppo a realtá é quella descritta, bisogna incollarsi un minimo di costi e di burocrazia. Il consiglio migliore é quelo di andare da uno e piú commercialisti per capire cosa ne pensano loro e cosa consigliano (non credo si facciano pagare al primo appuntamento, sbaglio?)

    Il rischio di impresa é una altra casa e non ha a che fare molto con il caso di questo thread. Fa ridere leggere la posizione di molti che dicono che il rischio di impresa ci deve stare, come se fosse una questione di principio e allora non esistendo nel business model specifico é lo stato a dovercelo mettere con la burocrazia.

    Chissá quante opportunitá l´Italia sta perdendo con l´e-business, se solo de-burocratizasse (p.iva, inps, ...) (e non dico detassase) tali attivitá sarebbero in molti ad entrare e molti anche ad uscire poco dopo ma qualcuno che oggi neanche si azzarda ad entrare sarebbe potuto diventare grade e portare benficio a tutta la societá

    Paragonare l´e-business al chiosco del porchettaro é del tutto fuori lugo sono due modelli del tutto diversi e per questo dovrebbero avere trattamenti ed incentivi differenti


  • User Attivo

    @centix said:

    Chissá quante opportunitá l´Italia sta perdendo con l´e-business, se solo de-burocratizasse (p.iva, inps, ...) (e non dico detassase) tali attivitá sarebbero in molti ad entrare e molti anche ad uscire poco dopo ma qualcuno che oggi neanche si azzarda ad entrare sarebbe potuto diventare grade e portare benficio a tutta la societá

    Paragonare l´e-business al chiosco del porchettaro é del tutto fuori lugo sono due modelli del tutto diversi e per questo dovrebbero avere trattamenti ed incentivi differenti

    In che senso? secondo te in che modo togliere la burocrazia gioverebbe all'ecommerce ?
    Questa storia mi ricorda un pò il primo periodo in cui sono state liberalizzate le licenze commerciali... all'inizio un mare di nuove attività ,tutti contenti un sacco di paroloni,ma di quello che è successo poi?
    Di quanta gente si è trovata nei guai fino al collo non ne parliamo?!:o
    Non voglio uscire troppo fuori tema ,e non voglio scoraggiare neanche il nostro amico,penso che con le dovute consulenze e consigli giusti ( da parte come minimo di un consulente ... ) si possa partire ,ma ovviamente come tutte le cose ci son rischi e costi, se togliamo la burocrazia ci son meno mal di testa e basta!

    :ciauz:


  • User

    Penso ***centix ***si riferisca al fatto che la burocrazia, essendo così complessa, scoraggia molte persone.
    Per esempio, molti sono quelli che si sono avvicinati al business solo grazie a internet (vedi eBay e simili) ma non hanno conoscenze burocratiche ed economiche tali da permettere loro di valutare se valga la pena di tentare il salto di qualità (ad esempio se fare la p.iva e avviare un'attività di commercio online). Senza contare che la gran parte delle persone ha già un impiego che le rende insoddisfatte e la legislazione non aiuta lo startup di nuove imprese. In questo senso io interpreto i post di quelle persone che sono lavoratori indipendenti ma hanno un piccolo giro di vendita su eBay amatoriale e vorrebbero espanderlo e mettersi in regola, oppure il classico caso dello studente che vuole fare qualche soldo senza però stravolgere il suo status (da studente mantenuto a piccolo imprenditore, le cose cambiano anche al fine del pagamento delle tasse universitarie).
    Inoltre, per chi ha un giro di soldi molto modesto (all'interno della famosa *no tax area *riportata nella finanziaria) non vale neanche la pena di mettersi in regola (tralasciando la propria coscienza).


  • User Attivo

    Giusto Pola,
    angelasss commete il comune errore di paragonare l´e-business alle attivitá tradizionali, e sí che avevo giá sottolineato di fare attenzione a non paragonare l´e-business al chiosco del porchettaro.

    @angelasss said:

    Questa storia mi ricorda un pò il primo periodo in cui sono state liberalizzate le licenze commerciali...

    La realtá é che l´Italia é il fanalino di coda nell´e-commerce europeo !!! E IMHO un colpa consistente é dovuta proprio alla burocrazia e alle barriere in entrata (che certo fanno comodo a chi giá ci é dentro, da qui molti commenti nel forum :()

    Se togliamo la burocrazia lo studente bravo in lingue potrebbe mettere su un servizio di traduzioni online e ricevere un certo guadagno. Quale migliore incentivo all´imprenditoria? Questo nostro studente potrebbe vedere che la cosa funziona e crescere, diventare un impresa che crea PIL e occupazione, fino a diventare magari in futuro un punto di riferimento a livello europeo. Se il nostro studente non é capace di coprire le necessitá del cliente e lavora male, terminerá la sua attivitá senza danno per se e con poco danno per il settore.
    Con l´attuale burocrazia il nostro pischello neanche inizia o inizia in nero e non cresce piú di tanto.

    Il nostro studente d´arte é bravo a fare disegni e grafiche che piacciano alla gente, senza burocrazia decide di mettere su un negozio di magliette online, magliette stampate che produce su ordinazione (magari ha il negozio di stampe sotto casa). Il nostro disegnatore si accorge che la cosa funziona e magari fonda Spreadshirt.net che crea occupazione e pil (in questo caso in germania). Con la burocrazia magari avrebbe pensato che non valeva la pena iniziare.

    Il nostro studente al college, decide di assemblare computer nel proprio dormitorio per ripagarsi le spese degli studi. Gli assembla solo su ordinazione e sulle specifiche del cliente, da pochi amici passa a richieste di uffici e poi di societá, la cosa funziona si mette in regola e magari fonda la Dell computers (il cui modello i business é stato copiato da tutti nell´IT e in altre industrie). Con la partita IVA e l´INPS in Italia magari non avrebbe iniziato.

    Ciao


  • User Attivo

    Beh... in effetti mi avete sottolineato alcuni aspetti su cui non avevo riflettuto... chiedo scusa e pago pegno!;)

    Con questo però credetemi che conosco bene la differenza tra un ecomerce ed un'attività tradizionale,e sono anche io stressata a mille dalla burocrazia
    ( avevo già un'attività off-line ,regolarissima eppure ho dovuto fare comunicazioni,variazioni ecc ecc :arrabbiato: ).

    :ciauz:


  • Bannato User

    @Googolone said:

    Ciao a tutti,
    ho una domanda da porVi:
    Sono un lavoratore dipendente e vorrei aprire una piccola attivita' commerciale su Internet (e-commerce) su cui vendere/rivendere alcuni prodotti elettronici.

    Attendo il Vs. consigli !
    Ciao e grazie !

    :mmm:

    Ciao Googolone, io ero più o meno nella tua situazione: lavoratrice dipendente a tempo pieno con tanta voglia di buttarmi in un'attività imprenditoriale senza volere rischiare troppo.
    In effetti io ho aspettato circa 6 mesi prima di prendere una decisione sull'apertura di un ecommerce e di quanto ne consegue proprio perchè mi "pesavano" i costi dell'INPS. Mi ero rivolta sia al comune che al commercialista e dall'alto della loro esperienza mi hanno completamente fuorviata. Poi finalmente ho preso in mano la situazione durante alcuni giorni di ferie e ho "tampinato" l'INPS. Ne sono venuta a capo e ti confermo che,


    . E questo mi è stato confermato dai funzionari stessi dell'INPS di Varese, cioè della provincia dove io risiedo.
    Quindi... ti dirò, i costi per aprire la partita iva e iscriversi alla camera di commercio sono di massimo 200/300 euro, direi che IL RISCHIO E' ASSOLUTAMENTE CALCOLATO E CIRCOSCRITTO, questo lo dico a te e a tutti coloro che come noi stavano o stanno tuttora cercando di districarsi da tanta burocrazia e gettano la spugna per colpa di personaggi incompetenti in materia.

    Spero che questa informazione ti giunga per tempo e che ti sia utile, come spero sia di utilità anche per altri lettori.

    Ciao, Mercole

    Edit by Andrez

    Ciao Mercole 🙂

    • prima di tutto, non è bello quotare completamente lunghi post precedenti; gli utenti li hanno appena letti e questo indispone... oltre che essere sconsigliato dalle Regole del forum.

    • poi, specialmente in forum molto tecnici ed importanti come questo è bene non presentare informazioni certe se non si è professionisti del settore, o al massimo davvero molto esperti.
      Postare tesi opinabili ed approssimative può rivelarsi un pessimo aiuto per l'utente del forum, oltre che irritante per gli esperti del settore, quindi sempre meglio non sostenere le nostre tesi per certe. :ciaosai:


  • User Attivo

    @Mercole said:

    io ero più o meno nella tua situazione.

    Oggi invece che situazione vivi? Intendo dire: che esperienza hai alle spalle per dire a questo indeciso che SI! è giusto investire tempo e denaro (e già perchè checchè ne pensiate, promuovere una attività on-line non costa solo tempo, costa soprattutto denaro!!) nell'attività dei suoi sogni (perchè al momento sembra che si stia parlando di sogni)?

    @Mercole said:

    Ne sono venuta a capo e ti confermo che, se sei LAVORATORE DIPENDENTE e tale attività è la tua ATTIVITA' PREVALENTE in termini di tempo, allora NON DEVI PAGARE NULLA ALL'INPS, NEMMENO UN'INTEGRAZIONE.

    Benissimo! Ora che sappiamo che dei 40, forse 50mila euro necessari per avviare una attività commerciale degna di questo nome, nessun euro verrà "sprecato" in INPS.. ora che ne abbiamo la matematica conferma cosa cambia?

    @Mercole said:

    Quindi... ti dirò, i costi per aprire la partita iva e iscriversi alla camera di commercio sono di massimo 200/300 euro, direi che IL RISCHIO E' ASSOLUTAMENTE CALCOLATO E CIRCOSCRITTO, questo lo dico a te e a tutti coloro che come noi stavano o stanno tuttora cercando di districarsi da tanta burocrazia e gettano la spugna per colpa di personaggi incompetenti in materia.

    OTTIMO!! E tutto questo dopo quanti anni di esperienza lo puoi raccontare? Si perchè, visto che gli stai consigliando di fare una cosa che lo impegnerà economicamente per alcuni anni, mi auguro che a tua volta sia già in attività da qualche anno almeno. Il tuo fatturato mensile ti permette di coprire le spese di commercialista?

    Oppure stiamo forse parlando con una delle persone che vanno ad infoltire la statistica del "2 su 3 entro un anno chiudono" (per non parlare di quanti lo fanno entro 2 anni)?

    Riassumendo: prima di consigliare ad una persona di gettare denari in una impresa, curati di conoscere i dettagli dell'attività che questa persona intende avviare. E se questa persona non è disposta ad investire poche centinaia di euro in chissà quale stramberia burocratica, forse occorre farsi altri tipi di domande tipo: "Quanto esattamente hai intenzione di investire in quella attività? Entro quanto rientreranno questi investimenti? Cosa accade al tuo conto corrente personale se non rientri entro il tempo previsto?" E via così con altre 100domande simili, che andranno a comporre anche un business plan.. Ah già.. ma probabilmente i 2 su 3 non lo compilano il business plan... Che sbadato che sono!! :nonono:

    Doh!!!


  • Bannato User

    @Doh!!! said:

    Oggi invece che situazione vivi? Intendo dire: che esperienza hai alle spalle per dire a questo indeciso che SI! è giusto investire tempo e denaro ...
    :nonono:

    Doh!!!

    Caro Doh, dal tono del tuo post ******** :arrabbiato:

    Forse non hai letto che le mie considerazioni erano sulle SPESE BUROCRATICHE INIZIALI e,


    Ciao

    *Edit by Andrez *

    eheheh 🙂
    cosa c'entra questa piazzata personale con sviluppare un concetto ed aiutare gli utenti?

    Nulla vero?

    Bene, quindi vi prego, evitate questo tipo di posizioni e ... diamo tutti un'occhiata alle Regole del forum Gt ed al suo spirito da Grande Famiglia ! :ciaosai: