• User Newbie

    Aiuto Riassegnazione di dominio per me ingiusta

    Salve ho scoperto solo ora questa bellissima comunita e con il mio primo post faccio subito una richiesta di aiuto
    Vengo subito al dunque nel 2000 ho registrato un nome a dominio con l'intento di aprire un portale per il commercio di gioielli.
    Non essendo andato in porto il progetto visto che non ha trovato interesse da parte delle numerose aziende contattate ho messo a disposizione il sito a mio zio Sergio, famoso televenditore di gioielli continuando a curarne la parte tecnica.
    A luglio di questanno un azienda la cui denominazione sociale corrisponde al nome a dominio contestatomi e che ha anche registrato la stessa frase come marchio mi ha intimato di cederglielo e poi ha attivato la procedura di riassegnazione.
    Ho risposto con una repplica dettagliata come da regolamento del nic alla loro richiesta di riassegnazione ma le mie motivazioni sono state tutte respinte ed il sito e' riassegnato.
    Adesso ho solo pochi giorni di tempo per un eventuale ricorso alla magistratura ma sono indeciso su cosa fare....
    Prima di rispondere all'ente incaricato della riassegnazione avevo contattato un legale amico di famiglia che leggendo le mie motivazioni e le loro mi aveva detto di star tranquillo, consigliandomi addirittura di difendermi da solo senza spendere soldi in avvocati in quanto a suo parere non c'e' nera nemmeno bisogno essendo per lui validissime le mie argomantazioni.
    Invece la "sentenza" mi e' stata sfavorevole.
    Quello che mi lascia piu' basito sono pero' le modalita con le quali sono state liquidate tutte le mie argomentazioni di difesa, con un giudizio che mi sembra fin troppo di parte.
    In particolare in base al regolamento di riassegnazione mi pareva di capire che l'aver utilizzato il sito per la proposta di beni e servizi ben prima, si parla del 2000-2001, della conoscenza del ricorso sia motivo sufficiente perche' venga riconosciuto un interesse legittimo al dominio.
    In tal caso l'arbitro avrebbe dovuto al limite rimandare la decisione ad un eventuale ricorso alla magistratura.
    Inoltre a parere di piu' di un amico studente in legge il marchio registrato della ricorrente e' nullo essendo espressamente viate le registrazioni di termini identificativi di intere categorie di prodotti nonche di quelli richiamanti semplici origini geografiche.
    Semplicemnte ridicola poi ad esempio l'affermazione dell'arbitro in base alla quale a causa della mia registrazione del dominio.it nel 2000 la ricorrente per le sue attivita in rete abbia dovuto utilizzare il dominio.com che la stessa dichiara pero' di aver registrato sin dal 99 ben un anno prima della mia registrazione, se avesse avuto interesse nel .it avrebbe quindi potuto registrarlo all'ora.
    Per la cronaca il domino in questione nonche marchio registrato e ragione sociale dell'azienda ricorrente e' (eliminando le x) gioxiellixdixvaxlenxzax
    Scrivo cosi per evitare che la discussione compaia nei motori di ricerca arrivando cosi agli occhi della controparte.
    A chi voglia darmi consiglio posso anche inviare via mail o mp i documenti


  • Super User

    Ciao Celi,
    sposto per competenza in Leggi sul web. Caso interessante: sentiamo un pò gli interventi. Ciao


  • User Newbie

    Nessuno ha qualche bel consiglio da darmi?
    Anche solo qualche idea o esperienza personale....
    Se poi ci fosse qualche avvocato che la sa lunga.....
    Ciao


  • Super User

    Ciao Cely, in difetto di nuovi interventi, soccorro io.
    Vi è la giurisdizione arbitrale o del Giudice Ordinario?
    In questo momento hai un termine per ricorrere dopo la decisione del NIC??
    Se si, quando scade?
    Si è già tenuto un arbitrato?

    Perdona le domande, ma dal tuo racconto si rilevano delle ambiguità e/o contraddizioni che non permettono di prendere immediatamente posizione. Ciao

    P.S. I diritti da loro rivendicati, ad una disanima a volo d'uccello, non mi sembrano per nulla da trascurare. Bisogna approfondire con attenzione.


  • User Newbie

    grazie del soccorso....
    Al momento vi e' stata "solo" la decisione da parte di un saggio incaricato da parte di un prsd, ovvero la procedura di riassegnazione piu' semplice.
    Da quello che ho capito dal regolamento di assegnazione e di quello per la risoluzione delle dispute a questo punto se non faccio nulla il nic provvedera a passare alla ricorrente il dominio in oggetto.
    Mi sembra di capire che a questo punto per fermare la procedura dovrei ricorrere al giudice, ed inviare al nic entro 15 giorni dalla decisione la comunicazione di ricorso alla giustizia ordinaria seguita poi da copia della istanza di notifica del procedimento.
    La mia difesa e il motivo per cui ritengo di avere ragione e' che seppur effettivamente il dominio corrisponde con un marchio da loro registrato e con la loro ragione sociale i termini in questione sono di tipo assolutamente generico e quindi privi di carattere distintivo ed in base al codice di proprieta industriale appunto non idonei ad essere registrati come marchio.
    Stesso discorso per la ragione sociale, se scelgo come ragione sociale un nome o come in questo caso una frase di utilizzo assolutamente comune non posso poi pretenderne l'utilizzo esclusivo.
    E' come se ad esempio Milano fosse famosa nel mondo da sempre per la produzione di biscotti e buona parte dei suoi abitanti fossero dediti alla produzione degli stessi con centinaia di piccole aziende familiari ed una singola azienda registrasse poi "biscotti di milano" come marchio e come propria ragione sociale e poi pretendesse di averne l'escusiva.
    La legge sui marchi prevede certe tutele e vieta espressamente pena la nullita la registrazione di nomi indicanti la descrizione generica dei beni o la loro provenienza geografica, eccenzion fatta solo per i marchi comuni registrabili solo da enti o associazioni che poi devono mettere a disposizione il marchio a chi, soddisfando alcuni requisiti, ne faccia richiesta, es.Parmigianoreggiano e simili.
    La cosa che a me lascia comunque piu' basito e' il fatto che il "saggio" non si sia limitato ad un interpretazione letterale del regolamento ma abbia fatto dei veri e propri ragionamenti ed emesso dei giudizi, sostituendosi di fatto al giudice.
    Dichiarando fra l'altro come esempio di mia malafede nella registrazione del domio l'aver costretto all'utilizzo del dominio .com la ricorrente che (nostante io l'abbia smentito nella mia replica) dichiara comuque di possedere da prima che io registrassi il .it
    Lo stesso saggio non prende neanche in considerazione il fatto che il sito sia stato utilizzato per anni per la vendita al pubblico in merito alla mia difesa riguardo il punto .b del regolamento di riassegnazione ma lo fa notare invece come ulteriore esempio di malafede.
    In ogni caso visto che comunque il mio interesse per il sito non e' vitale e non ho voglia di sobbarcarmi le spese di una procedura giudiziaria preferirei lasciar perdere e lasciare il sito alla ricorrente a patto che questa mi garantisca di non aver altro a che pretendere, diversamente visto che ritengo di aver assolutamente ragione (e me lo ha confermato piu' di un legale)farei ricorso soprattutto per tutelarmi da eventuali loro richieste future....


  • Super User

    La tua registrazione è antecedente alla loro??
    Ciao


  • User Newbie

    Io ho registrato il mio dominio nel 2000 loro dichiarano di aver registrato lo stesso dominio .com nel 99 e nella decisione della riassegnazione come esempio della mia malafede viene dichiarato che li ho "costretti" ad utilizzare un sito .com invece che .it.
    La loro azienda invece esiste effettivamente da ben prima che registrassi il sito.
    Ma ripeto sia il nome del sito che dell'azienda sono termini utilizzati abitualmente da tutti gli artigiani del settore.
    Addirittura nelle tabaccherie della citta' vendono cartellini prestampati con lo stessa dicitura....
    Ciao