• User Attivo

    quando un sito diventa testata giornalistica?

    Da tempo sto pensando alla realizzazione di un sito locale, che si interessi cioè degli aspetti della vita cittadina dei miei luoghi, ma al contempo vorrei evitare la veste di testa giornalistica, anche allo scopo di non dover ricorrere alla figura del "direttore responsabile".

    A tale scopo ho girato parecchio, ma ancora non riesco a mettere a fuoco esattamente quali sono i confini oltre i quali si diventa, appunto, testata giornalistica.

    Qualcuno ha qualche conoscenza in merito?

    Grazie


  • User Attivo

    mmhh... certo l'argomento è vasto e come ogni situazione non mirata ad un argomento preciso non è facile rispondere, ma speravo di poter avere almeno qualche idea, tanto per aprire un dialogo.

    proprio nessuno, ha alcuna esperienza in tal senso? magari qualcuno che ha già avviato una testata giornalistica on line potrebbe saperne qualcosa.....


  • Super User

    prova a dare un occhio qui: http://www.ellequadro.net/blog-e-editoria/


  • User Attivo

    Ciao gh3,
    grazie per la risposta; ho appena guardato, senza ancora aver potuto leggere tutto, e sembra proprio interessante; ti ringrazio molto.

    A buon rendere; buon lavoro!!


  • Super User

    dovere! 🙂


  • Ritorno su questa discussione perchè mi sembra interessante.
    Ho letto l'intervista all'ex sottosegretario Chiti.
    In realtà l'intervista, molto datata, non colma tutti i dubbi che sono in essere sulla questione.

    Per quanto mi riguarda rimane aperta una questione fondamentale.

    E' necessaria la registrazione solo nel caso in cui si vogliano ottenere i finanziamenti previsti dalla legge sull'editoria, o anche nel caso in cui si ricavino utili dalla gestione del proprio sito? (ad esempio ospitanto AdSense)
    Ho letto alcune voci che sembrerebbero avvalorare questa tesi (es. interlex.it)

    Il problema della periodicità in realtà è un non problema, che può essere aggirato con una formulazione del tipo - periodicità plurisettimanale - che equivarrebbe più o meno a dire: lo aggiorno quando mi pare.

    Segnalo
    http://www.civile.it/ilaw/diziovisual.asp?num=943

    Il punto è:
    se si pubblica un sito, dando informazioni (un classico portale o un blog tecnico, dove scrivono anche altre persone), inserendo pubblicità scatta l'obbligo della registrazione?

    AI


  • User Attivo

    Beh, anche io ho avuto questi dubbi quando ho letto quella intervista, e girando anche abbastanza non sono stato in grado di trovare nulla in cui si dicesse chiaramente cosa si dovrebbe fare o cosa non si dovrebbe.

    Una opinione diffusa sembra quella secondo cui se non chiedi contributi non servirebbe registrarsi, ma c'è anche chi dice il contrario; per quanto alla pubblicità non ho letto nulla di particolare, per quello che conosco si dovrà certamente avere una p.i. per fatturare, ma per il resto non si riesce a capire molto, ed anche a me interesserebbe capirci qualcosa di più. In ogni caso non ho mai letto che per fare pubblicità ci si debba registrare, e rimane la speranza che sia proprio così.

    Al contempo, per fortuna o purtroppo, non ho conoscenza di alcuna sanzione erogata a proposito, situazione che, a parte la disgrazia per il sanzionato, almeno avrebbe detto qualcosa di più in materia.

    Chissà se gh3 può darci qualche lume migliore.


  • In questo blog, ma non so che valore possa avere
    http://www.fulvialeopardi.it/index.php/2004/07/06/questo-blog-non-e-una-testata-giornalistica

    si rilancia la questione del reddito prodotto dal sito-blog
    Secondo questa versione, ed altre che ho letto in tempi diversi, per non incorrere nella registrazione della testata, sarebbe indispensabile non ricavare reddito da questa attività.

    Quindi se tizio apre un blog per esprimere la sua opinione, e senza ricavarne alcun utile, non esiste alcun obbligo di registrazione... se lo fa in modo continuativo, oltre a sussistere l'obbligo di registrazione come impresa alla CCIAA e di fatturare (questo è scontato anche ora), ci sarebbe anche quello di registrazione come testata giornalistica (e forse anche nel RoC).

    Sarebbe importante fare chiarezza una volta per tutte... che ne dite?

    Forse l'esempio del blog non è del tutto calzante... anche perchè forse verrebbe meno il requisito dell'identificazione di una testata giornalistica.
    A questo punto mi chiedo... che cos'è una testata giornalistica?

    AI


  • User

    Per quanto riguarda la mia esperienza, credo che l'obbligo di registrazione incorra quando si verificano almeno 2 presupposti:

    1 - Periodicità (aggiornato ogni giorno/settimana/mese ecc.)
    2 - Richiesta di contributi

    A livello pratico (di prassi) la registrazione raramente è un obbligo, mentre diventa un vantaggio nel momento in cui grazie alla registrazione della testata si può attingere ai finaziamenti della stampa...

    Comunque è vero: una "lina comune" di pensiero non c'è!!! Persino quando feci l'esame di diritto dell'informazione la mia Prof.ssa non ha saputo darmi una risposta definitiva, in quanto la legge è ancora da definire bene, poichè al momento c'è discordanza di interpretazione...

    Deme.


  • Ciao demetrio e grazie per il messaggio

    Sai qualcosa sui contributi per l'editoria? Hai informazioni sulla procedura da seguire e soprattutto chi può farne domanda?

    ciao
    AI


  • User

    Intendi editoria on line?

    La legge 62/2001 dovrebbe includere i prodotti editoriali on line, ma i contributi per un prodotto web - a livello pratico - è difficilissimo riuscire ad averli se non si è collegati a testate cartacee oppure a qualche partito/movimento.

    Poi ci sono diversi tipi di contributi, per testate d'informazione, per opere ad alto contenuto culturale ecc., tu a cosa ti riferisci?


  • Ciao

    Mi riferisco a testate giornalistiche online (senza corrispettivo cartaceo), tipo portale o blog, registrate in tribunale.

    Sarebbe veramente utile a tutti se ci dessi un'idea delle possibilità in questo senso.

    ciao
    AI


  • User Attivo

    Ma la registrazione come testata in se cosa comporta?
    e quali requisiti bisogna soddisfare per potersi registrare? (supponiamo che io abbia un blog specifico su cinema o pc o una razza animale)


  • Super User

    Sorry for late reply, ma non avevo avuto modo di seguire la vicenda, ad ogni modo io son sempre dell'idea che per essere testata giornalistica online si debba:

    a) essere già una testata registrata cartacea

    b) voler avere le sovvenzioni statali

    Insomma io rimango fedele a quanto disse Chiti, perchè se venisse applicata ad ampio raggio, direi che ogni sito sarebbe una sorta di testata giornalistica nel bene o nel male.


  • ok... speriamo che non salti fuori qualche spiacevole novità e che l'interpretazione corretta sia questa.
    Alla fine, in ogni caso le tasse vengono pagate (per l'utilizzazione economica), le leggi rispettate, e la responsabilità in capo all'amministratore rimane sempre quella, quindi non vedo perché porre un obbligo di questo tipo.
    Certo la registrazione, e il conseguente direttore responsabile giornalista, teoricamente garantirebbe (moooolto teoricamente) almeno la conoscenza di un minimo di norme giuridiche sul che cosa pubblicare e che cosa non pubblicare, ovvero dove ci si avvicina al reato, oltre ad un altrettanto teorico rispetto del codice deontologico dei giornalisti.
    Molti giovani bloggers non si rendono conto che non possono scrivere tutto quello che vogliono, e che ci sono delle regole da rispettare, ma alla fine sono sempre responsabili loro, che siano o non siano giornalisti.

    AI


  • @ccardello said:

    Ma la registrazione come testata in se cosa comporta?
    e quali requisiti bisogna soddisfare per potersi registrare? (supponiamo che io abbia un blog specifico su cinema o pc o una razza animale)

    ciao ccardello

    provo a fare un sunto spero corretto.

    A parte il discorso sulla obbligatorietà o meno, che abbiamo già trattato, passo ad un rapido excursus sulle impellenze burocratiche.

    La legge stabilisce che per la registrazione si debba indicare la figura di:

    1. proprietario
    2. editore
    3. direttore responsabile
    4. stampatore

    Le prime tre figure possono coincidere.

    Il direttore responsabile deve essere un giornalista (professionista o pubblicista, regolamente iscritto all'ordine).
    Sono previste alcune eccezioni, e riguardano sostanzilmente, le pubblicazioni di carattere tecnico, scientifico e professionale, in questo caso è sufficiente l'iscrizione nell'elenco speciale dell'ordine dei giornalisti, senza possedere obbligatoriamente la qualifica di giornalista.
    Un direttore iscritto nell'elenco speciale dell'ordine, NON è quindi un giornalista, non riceve una tessera, anche se paga ogni anni i diritti di iscrizione all'OdG.

    Da questo si desume che pubblicazioni del tipo quotidiano generalista di attualità e informazione, richiedano necessariamente la figura di un giornalista quale direttore responsabile.

    Le tappe per la registrazione:

    Allora, innanzitutto è consigliato recarsi preliminarmente presso la sezione stampa del proprio tribunale (uno in ogni provincia), e lì richiedere la modulistica necessaria e farsi un pò spiegare quali sono le loro richieste, questo perché ogni tribunale è autonomo (relativamente) e un iter seguito in una sede, potrebbe non corrispondere a quello seguito in un'altra.

    Se la nostra pubblicazione rientra tra quelle tecnico-scientifiche-professionali, e non siamo giornalisti, allora dobbiamo fare richiesta di iscrizione nell'elenco speciale dell'OdG della nostra regione; gli organi sono infatti REGIONALI ed ognuno è autonomo e con un proprio regolamento. Fa fede per la scelta, la regione di RESIDENZA (se si è residenti a Milano, ma domiciliati a Verona, è competente l'OdG della Lombardia - con sede a Milano).
    I documenti sono questi:
    -1) una domanda in carta bollata (14,62 euro) dove si presenta la richiesta di iscrizione nell'elenco speciale, si dichiara il titolo della pubblicazione, la periodicità e si richiede il rilascio del certificato da esibire in Tribunale
    -2) una dichiarazione in carta semplice nella quale si illustrano gli argomenti in modo dettagliato della pubblicazione
    -3) autocertificazione di cittadinanza italiana e di iscrizione nelle liste politiche elettorali
    -4) attestazione del versamento della tassa di concessione governativa (168 euro)
    -5) ricevuta di un versamento, comprendente diritti di segreteria, di iscrizione nell'elenco speciale dell'OdG, e per il certificato che verrà prodotto. Mediamente 170-180 euro (varia da regione a regione)

    L'OdG durante una delle sue riunioni, di solito mensili, valuterà la richiesta (di solito, se le carte sono in regola, l'approvazione è automatica) e provvederà a rilasciare un certificato che andrà presentato in Tribunale.

    Si va in Tribunale con i loro moduli compilati e il certificato rilasciato dall'OdG.
    Rimane una piccola diatriba sulla questione dello "stampatore", alcuni tribunali lo interpretano come la residenza dell'editore, e quindi il provider (l'hosting per intenderci) sarebbe una sorta di "distributore" (si richiederà probabilmente di allegare una copia della delibera concessoria dell'Autorità Garante delle Telecomunicazioni, questa ve la dovrete fare rilasciare dal vostro hosting provider), altri invece - illecitamente a quanto pare - tendono a inserire l'hosting provider (in questo caso il tribunale competente diventa quello dell'hosting e non dell'editore... casini a non finire).
    Può darsi che il cancelliere del tribunale non sia perfettamente a conoscenza della procedura (magari le richieste sono poche, e si tende a fare confusione con la procedura seguita per la carta stampata, che in questo caso per ovvie ragioni non può essere presa alla lettera), in questo caso si può citare una sentenza del tribunale di Roma a modello.
    La trovate qui, nel sito di Cammarata
    http://www.interlex.it/testi/or061197.htm

    Se tutto va bene, e i funzionari del tribunale fanno il loro lavoro (senza assenze e malattie :D) in 7-10 giorni il presidente del tribunale firma e approva... diciamo và... un mesetto 😉

    Alla fine della storia avrete speso tra bolli, imposte, tasse, diritti vari sui 600-650 euro... evvai ! 😄

    AI


  • User Attivo

    Molto esauriente, grazie...
    ma sostanzialmente, un pinco pallino qualsiasi che -senza grandi supporti- ha un forum o un blog che parla ad esempio di informatica da un punto di vista tecnico (e che quindi, presumo, può rientrare nell'elenco speciale), ed opera esclusivamente online, diventerebbe quindi "direttore responsabile" MA avrebbe cmq bisogno di un editore per essere in regola?


  • ciao, come ho scritto può essere lui proprietario-editore-direttore, quindi nessun problema.

    ciao
    IAI


  • User

    In giro ho trovato sull'argomento questo interessante saggio dal titolo "**La pretesa estensione alla telematica del regime della stampa".

    **Lo segnalo agli interessati