• Super User

    Fantasy e nuvole...

    Vi piacciono i fantasy? Sto cercando di scriverne uno e mi piacerebbe sapere cosa pensano sull'argomento gli amici del forum :gthi:


  • ModSenior

    Ciao cantodinverno, premettendo che sono davvero e profondamente invaso dalla più brutale e rozza ignoranza, cosa sono i fantasy?

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    Valerio, non c'è niente di male! Per darti un'idea Harry Potter, Il Signore degli Anelli, Le leggende del mondo emerso (ti ho detto i libri più noti) sono fantasy. Il tutto si basa su creature e mondi fantastici (streghe, maghi, giganti, creature varie, ecc.). Il genere nasce nell'Ottocento, ma ha precedenti nel Rinascimento italiano con il poema epico-cavalleresco. Questi libri possono essere racchiusi in tre modi: mattone unico (come Il Signore degli Anelli), trilogia (tre libri), saga (più libri, come nel caso di Harry Potter, dove ogni film è un libro). Per saperne di più puoi andare su Wikipedia o su siti che parlano di scrittura (non il mio, perché la mia idea è quella di sapere cosa ne pensa il forum di questo genere letterario, non farmi pubblicità). E' un genere letto da persone tra gli 11 e i 35 anni. Io avevo intenzione, per esempio, di scrivere una trilogia. Le idee le ho abbastanza chiare, ma volevo sapere cosa pensasse il forum, data anche l'uscita nelle sale dell'ultimo Harry Potter. Fammi sapere se in qualche punto non mi sono spiegata bene.


  • ModSenior

    Grazie per la chiara spiegazione, adesso ho capito, a questo punto però devo rettificare un po' quello che hai scritto.
    @cantodinverno said:

    E' un genere letto da persone tra gli 11 e i 35 anni.
    :nonono: Anche a chi ha più anni, te lo assicuro. 🙂

    E' un genere molto vasto che comprende molti filoni, io ad esempio impazzisco per Harry Potter (letti tutti i libri più di una volta, anche in lingua originale, film, ecc ccc), ma mi addormento leggendo 3 righe de Il Signore degli Anelli.

    Comunque tutti vogliamo sognare ed evadere dalla realtà, quindi secondo me vale la pena cimentarsi in questo genere, sempre se lo senti dentro te stessa per prima.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    Le statistiche del mercato sono sempre da prendere con le pinze ;). Per quanto riguarda il discorso "Potter VS Frodo", bisogna dire che Tolkien scrive in un'altra società, ed è un autore decisamente pesante, mentre su Harry Potter la lettura è più scorrevole. Questo dipende da quanto è bravo l'autore, non dal genere...Eventualmente potrei farvi leggere qualcosa di mio appena lo scrivo (tipo l'incipit...) o può creare problemi con il regolamento?


  • ModSenior

    Puoi inserire l'incipit della tua opera, è permesso dal regolamento specifico di questa sezione:

    **1.0. **E' consentita la presentazione di proprie opere o parte di esse per gli autori, o di libri pubblicati dalla propria azienda per le case editrici.

    Hai ragione sulle statistiche, vanno davvero prese con un bel paio di pinze, io però mi riferivo più che altro ad un discorso in generale per il quale è sempre forte la voglia di evadere dalla quotidianità e rifugiarsi per qualche ora in un mondo fantasioso oppure fantastico.
    Questo un po' in tutti i settori, quindi allargandoci anche al cinema, al teatro, perfino nella pubblicità e andando all'estremo anche sui viaggi vacanza da se stessi.

    E' una dura verità tuttavia che anche se c'è domanda di questo genere la strada per farsi notare è dura e impervia, quindi non è giusto dare aspettative troppo semplici oppure farsi incantare dall'ammaliante canto delle sirene di alcune società che promettono pubblicazioni rapide e successo planetario.

    Tornado ad Harry Potter, in effetti è una lettura molto scorrevole anche se mi piace pensare che tra le cause del suo successo abbia avuto un ruolo maggiore la metafora di vita raccontata dietro la storia del piccolo mago e del suo mondo fantastico.

    E' una mia impressione poi che c'è una sostanziale differenza tra la traduzione italiana e la versione originale: anche l'originale è una lettura scorrevole e semplice ma riesce a trasmettere quell'atmosfera del linguaggio austera e sostenuta che era tipica della struttura scolastica e della società Inglese, quello stesso status, spesso oppressivo, narrato anche in "Another Brick In The Wall".

    La traduzione italiana invece sembra un libro per bambini.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    In fatto di pubblicazione rapide e salatissime mi sono fatta una cultura, perché sono molte le persone che mi chiedono uno spazio a causa di case editrici che hanno pubblicato poi abbandonato un autore. Per quanto riguarda la traduzione italiana di Harry Potter, è anche vero che l'inglese permette di esprimere più concetti in maniera sintetica (mentre in italiano dire una parola in più potrebbe mistificare il testo). E' indubbio che la Rowling si inserisca in un genere tradizionale, innovandolo dall'interno e questo, naturalmente, le dà il successo sperato. Per quanto mi riguarda, se una persona scrive romanzi (non solo fantasy) o poesie per guadagnarci sopra è meglio lasciar perdere, non fosse altro che se non hai passione e non trasmetti emozioni non rendi felice né te stesso né il lettore (v. Jack London la biografia). Non mi interessa se "Un sole per Alivis" sarà letto da una sola persona o da milioni.


  • ModSenior

    Hai la giusta prospettiva, decisa e disincantata, per scrivere il tuo fantasy e trasmettere le emozioni che provi con tutta la tua passione, quindi proprio come hai scritto, non deve importarti se "Un sole per Alivis" verrà letto da una persona o da milioni.
    Magari però è ragionevole aspettarsi un numero di lettori compreso tra questi due estremi, no?

    Mi voglio augurare che tu voglia stimolare il nostro interesse con un paio di righe che, pur non svelando ancora niente, ci facciano almeno intuire la trama del tuo fantasy.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    Senz'altro, come ho 5 minuti (il che per un'articolista è sempre difficile :2: E' bello trovare un confronto serio 🙂


  • ModSenior

    Ok, allora attenderò questi 5 minuti. 😉

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    Mando soltanto un breve incipit per ovvi motivi.
    "Arriva un momento nella vita dove bisogna lasciarsi alle spalle un passato fatto di piccole solitudini e di grandi amarezze, asciugarsi le lacrime e accogliere un futuro incerto, ma pieno di serenità con un sorriso di sfida e di coraggio. Quel momento aveva assunto in Celine la figura di uno straniero appena giunto a Nien. Celine si era accorta subito che non si trattava di un abitante del Sentiero Della Fede, altrimenti l'andatura e la voce le sarebbero state subito familiari (...)".
    Come sta?


  • ModSenior

    cantodinverno, Io non ho le competenze per giudicarti, non so analizzare le costruzioni delle frasi, ignoro completamente le metriche che si usano per valutare la scorrevolezza della lettura, però caspita se mi è piaciuto un sacco**!**
    Brava.

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    😉 Grazie per la sincerità. Poi non si può fare la critica da un incipit, è come giudicare un libro dalla copertina...Ti ringrazio infinitamente, davvero! PS. La metrica si trova solo in poesia. Mi piacerebbe sapere Leonov che dice sull'argomento.


  • Consiglio Direttivo

    Eccoci! 🙂

    Due annotazioni in questo thread che ho seguito con piacere.

    La prima: è vero, la metrica è materia dei poeti; esistono tuttavia alcuni accorgimenti (si chiamano "clausole metriche") di uso anche in prosa – per lo più quella classica, ad esempio Cicerone e in generale gli oratori antichi – volti a rendere il periodo più armonioso e ritmato, con conseguente generazione di specifici effetti emotivi nell'uditorio.

    Una tecnica complessa frutto di studio approfondito e grande attenzione ai dettagli, che si sta perdendo insieme a molte altre correlate alla buona abitudine di rileggere a voce alta ciò che si è scritto – le asperità della prosa emergono in fretta in questo modo e si ha la possibilità di limare gli spigoli fino a rendere il tutto un'unità scorrevole e liscia.

    Seconda annotazione, questa volta riferita al testo vero e proprio (in realtà è una sequenza di piccole osservazioni, da prendere naturalmente senza alcun impegno):

    – Sostituirei il "dove" della prima frase con "in cui" – la parola "momento" si riferisce a un tempo, non a un luogo, motivo per cui non vuole il "dove", che di norma è riferito solo ai posti e non ad altro.

    – Rivedrei la punteggiatura nella parte in cui si nomina il "futuro incerto", magari usando dei trattini o invertendo l'ordine ("accogliere un futuro pieno di serenità, sebbene incerto").

    – "Assunto la figura" potrebbe essere mutato in "incarnato nella figura", con un'anticipazione della locuzione "in Celine" – o "per Celine" – a inizio frase, con scopo enfatico: "Per Celine, quel momento si era incarnato nella figura di uno straniero..." (la virgola dopo "Celine" è assolutamente facoltativa, e una mia cara amica mi rimprovererebbe aspramente per averla messa: dice che esagero con le pause, tra l'altro avendo pienamente ragione).

    Per il momento credo sia tutto.

    Il miglior consiglio che posso tuttavia dare a Cantodinverno lo prendo in prestito da Aristotele, che di prosa certamente ne capiva molto più di me: a chi gli chiedeva quando un autore avrebbe potuto sentirsi soddisfatto della propria opera, il filosofo di Stagira rispondeva: se chi ha scritto ha detto ciò che voleva, come lo voleva e solo quello che voleva, non avrà rimpianti.

    Continuate a scrivere e scrivere ancora: attenderemo con gioia l'esito del lavoro di penna e calamaio di tutti coloro che vorranno renderci partecipi del processo creativo. 🙂


  • Super User

    Grazie Leonov per la critica costruttiva, era proprio quello di cui avevo bisogno!!! Sentivo che serviva un miglioramento da qualche parte! Esistono molti autori che pensano che il proprio testo sia il massimo, il primo in assoluto. In realtà la letteratura è frutto di una continua evoluzione sia a livello stilistico che a livello personale. Come la filologia, la perfezione non esiste, ma esiste la tendenza a dare sempre il meglio di sé! 😉


  • Super User

    Volevo informarvi che ho concluso il primo capitolo e sono molto soddisfatta per come sta venendo. Grazie ancora 😉


  • ModSenior

    Ottimo, complimenti per la tua tenacia e determinazione.
    Una pagina al giorno e in men che non si dica avrai il tuo libro nelle mani. Vai così. 😉

    Valerio Notarfrancesco


  • User Attivo

    @cantodinverno said:

    "Arriva un momento nella vita dove bisogna lasciarsi alle spalle un passato fatto di piccole solitudini e di grandi amarezze, asciugarsi le lacrime e accogliere un futuro incerto, ma pieno di serenità con un sorriso di sfida e di coraggio. (...)".

    Solo perchè lo chiedi, ti dico che leggendo mi suona male "un futuro incerto, ma pieno di serenità"

    è come dire che nell'ansia di un futuro (tra i possibili) si è sicuri che esso sarà sereno!:? (forse è un ossimoro?)

    ciao:ciauz:
    marlomb


  • Super User

    Non è poi così strano. Quando una persona è incerta sul suo futuro (perchè ha difficoltà nel presente), lo immagina roseo e pieno di nuove poossibilità. Almeno l'idea è questa. :smile5:


  • Super User

    Richiedo nuovamente un suggerimento qui:

    La luce della stele era così immensa da trascinare via chiunque nel raggio di chilometri (...). Attraverso quella luce, riusciva a leggere meccanicamente l'antica lingua dei Whitehearts e a vedere strane visioni, come se la luce emanata dalla pietra fosse la sua iride. In pochi istanti, la magia si dissolse, la luce salì alle tre lune e ancora più lontano, fino a dissolversi nel nulla
    Gradirei un commento da lettore del dott. Notarfrancesco, che di magie ne ha viste tante. :ciauz: