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    Calcolare il PageRank interno: il metodo di Paul Shapiro è fuorviante

    È stato condiviso questo metodo su Search Engine Land: Improve internal linking for SEO: Calculate Internal PageRank

    Certo, c'è bisogno di fare dei titoli importanti (e questo mi mette tristezza).

    Poi nel leggere l'articolo ecco la nota:

    By ?Internal PageRank,? I am referring not to Google?s PageRank algorithm, but to a similar calculation based on the internal links of a single website. Let?s get started and calculate Internal PageRank for your site.

    A questo punto è chiaro che si tratta di un'altra cosa, ma vorrei aggiungere una postilla perché non avrei mai aperto una discussione su un fatto così semplice, ovvero un articolo con un titolo che parla però di un'altra cosa.

    Sebbene in tanti prendono le distanze dalla formula del PageRank, non raccontano la verità.

    Ovvero omettono un piccolo dettaglio perché se le persone sapessero di questo dettaglio comunque tutte ste cavolo di metriche andrebbero direttamente nel cestino.

    Qual è questo piccolo dettaglio?

    Semplice. Le evoluzioni degli algoritmi della popolarità.

    Per esempio il PageRank si è evoluto ed è passato dal navigatore casuale al navigatore consapevole. La probabilità che un link venga cliccato influenza il calcolo. Questo dal 2004 in poi ed era già finita un'epoca allora. Noi, io in primis, ci abbiamo messo anni per accettare che le cose erano cambiate.

    Un SEO onesto specialmente con se stesso dovrebbe semplicemente alzare le mani e dire: mi dispiace, ma tutti questi calcoli sulla popolarità sono fuorvianti. Abbandoniamo la strada delle ricette perché sono sbagliate e ancor prima perché sono banali.

    Il navigatore consapevole ha chiuso la strada alla ricette. Se teniamo in considerazione inoltre che Google ha una serie di dati per analizzare il comportamento degli utenti, allora davvero mi chiedo perché continuiamo così. Analytics, Adwords, Android, Chrome.

    Senza tenere in considerazione che più segnali ci portano verso una congettura: è probabile che Google abbia scelto dei siti ai quali ha assegnato un Trust a mano e da questi passa il Trust agli altri siti (TrustRank e simili).

    Oggi bisogna avere l'onestà intellettuale di dire che questi sistemi sono una presa in giro per tutti.

    Nel caso specifico dell'articolo è sicuramente un metodo interessante, con tutte le premesse da fare e con il fatto che con Google alla fine c'entra poco. Perché se ho un link distribuito nel footer in tutte le pagine quel metodo mi considererà quella pagina molto importante, però per Google non lo è. D'altro canto invece contiene delle informazioni interessanti che possiamo tenere in considerazione, ma solo dopo che ci abbiamo fatto un ragionamento generale analizzando i dati con il nostro cervello 🙂

    :ciauz: