• User

    HTML.it un minestrone di linguaggi

    Sono da anni iscritto alla newsletter di html.it, credo sia il primo sito che ho frequentato per reperire risorse gratuite nel 2000.

    Ecco che nella news letter di oggi mi ha incuriosito un articolo titolato url statici vs url dinamici, scritto da Simone Carletti.

    E' evidente la scoperta dell'acqua calda e il minestrone che viene fatto dallo scrittore, al solo scopo evidentemente di "fare ascolti" (ricevere visite).

    Il chiarimento apparente che vuole dare l'articolo è evidentemente indirizzato a tutti i neofiti webmaster che si avvicinano ai motori di ricerca (questo è quello che deduco io perché lui non lo specifica, anzi spara a zero su tutti :bho:) ma è curioso sin dall'inizio in cui ironizza il concetto di sito dinamico confondendolo con url dinamica, affermando addirittura che il primo non esiste.

    Mi permetto di citare Wikipedia in merito:

    ... I siti web si possono distinguere in due tipologie principali:
    siti statici
    siti dinamici
    I siti web statici presentano contenuti di sola ed esclusiva lettura. Solitamente vengono aggiornati con una bassa frequenza e sono mantenuti da una o più persone che agiscono direttamente sul codice della pagina (tramite appositi editor web).
    I siti web dinamici presentano invece contenuti redatti dinamicamente (per esempio grazie al collegamento con un database) e forniscono contenuti che possono variare in base a numerosi fattori. I siti web dinamici sono caratterizzati da un'alta interazione fra sito e utente. Alcuni elementi che caratterizzano la dinamicità di un sito possono essere: l'interazione con uno o più database, la presenza di moduli per l'invio di email o altre operazioni, la visualizzazione dell'ora server, operazioni varie sul file system (tipo scrittura di file testuali, ecc.), il cloaking a seconda di vari parametri (tra i quali l'user agent, o il browser, o la risoluzione), la visualizzazione o stampa o catalogazione degli indirizzi IP degli utenti, ecc. La modifica dei contenuti, che di solito possono essere aggiornati grazie ad alcuni editor grafici (detti WYSIWYG) anche senza agire direttamente sul codice, è generalmente frequente. Un chiaro esempio di sito dinamico è www.wikipedia.org...

    Proseguendo nella lettura dell'articolo, si trasmette al lettore che le url composte da parametri, sono ben accette dal motore di ricerca (infatti anche lo stesso html.it utilizza il rewrite delle stesse :lol:).

    Ci sarebbe da scrivere un libro sull'articolo scritto da Carletti, sottolineando infine che le spiegazioni contengono molte informazioni utili e veritiere, ma a mio parere malgestite. Ho letto altri suoi articoli e sono tutti interessanti! Non capisco perché la pubblicazione di questo :-S.

    Vorrei inoltre chiarire che le url sono solo un fattore, uno dei tanti fattori, delle tecniche SEO.

    Ho scritto qui in questo forum una specie di replica a quell'articolo, che non mi sarei mai aspettato di leggere in html.it

    Ma voi utenti del forum gt che ne pensate?

    Cordialmente.


  • Moderatore

    no aspè....l'articolo è ovviamente orientato ai neofiti e lo si capisce dai toni....prendi per esempio

    Innanzitutto i siti dinamici "non esistono". Esistono le pagine dinamiche. E poi, cos'è un sito dinamico? Un sito giovane? Un sito alla moda? Un sito che vi rincorre per la strada?

    qui è chiaro che Simone vuole cercare di sfatare le leggende metropolitane, quelle cose tipo status symbol, che so cose del tipo "io sono più figo perchè c'ho l'iPod da 8 GB, eh, si perchè 8 GB fa figo con i film tutti completi, le canzoni hi-fi"....poi non sanno manco cos'è un bit....direi che l'articolo è stato scritto con una certa "incazzatura" verso i web kiddie, quelle del "con internet si fanno i miliardi", aprono il blog e poi 3 giorni dopo vengo qua o su qualche altro forum e dicono "eh ma io in 3 giorni non sono arrivato manco a 50.000 ?, mi avevano detto che si fanno i miliardi coll'ueb"

    detto questo analizziamo l'articolo

    l'affermazione che ho riportato sopra, evidentemente è provocatoria....dire che i siti dinamici non esistono, vuol dire "ma che diavolo intendiamo per siti dinamici".....è un sito dinamico uno che usa Ajax? e quelli che fanno un uso banale di Javascript e del DOM per creare quei layer che appaiono e scompaiono al click del mouse? e i file .php? e le pagine prodotte da Ruby on Rails?

    insomma dire "sito dinamico" è dire tutto ma al contempo non dire niente...

    poi c'è l'entità pagina dinamica uguagle ?id=AF9098868CC970&action=spappola-tutto&ciccio=chiattone.....

    beh pure recensioni.html può essere dinamica....che ne sai che dietro non c'è un bell'interprete PHP che fa il lavoro sporco? lo puoi capire dagli header HTTP nella risposta del server ( a volte non sempre )

    poi dice che una pagina dinamica è una pagina che cambia in risposta all'ambiente....l'ambiente in questo caso può essere il parametro REMOTE_ADDR, in base ai plugin installati sul browser, in base alla querystring o in base ai campi di un POST

    infine c'è il problema delle querystring troppo lunghe....in questo caso una sitemap aiuta, perchè permette a Google di identificare la forma minima di una querystring per un dato url....è un passo avanti, soprattutto se ci sono molti backlink, che danno la certezza ai motori di trovarsi di fronte ad un URL con parametri che ha un significato reale.....

    se non ci sono questi indicatori un motore preferisce desistere ( ok Google dice che.... ma di scemenze ne dice tante, meglio non credergli manco fosse l'oracolo di Delfi )....desistere vuol dire evitare di cadere in trappola, magari impelacarsi in un loop infinito

    infine dice di evitare determinati parametri e di usarli solo se effettivamente servono.....

    francamente non ci vedo niente di così scandaloso nell'articolo di Simone Carletti....


  • User

    Si si i concetti e le spiegazioni date successivamente, come le pagine dinamiche, ecc sono chiarissime, infatti sono affermazioni veritiere e senza bo, solo che è questo accanimento che non si capisce. Non l'ho definito articolo scandaloso, ma solo una pubblicazione che è stata messa li per attirare visite punto e basta, andando a toccare con rabbia punti che credo tutti i webmaster abbiano chiari. I ciarlatani poi sono ovunque, però un webmaster non può non sapere queste cose.

    Siccome html.it è un portale che si riferisce ai webmaster neofiti e non mi è sembrato inopportuno come contenuto.

    Cordialmente


  • Moderatore

    @clasci said:

    I ciarlatani poi sono ovunque, però un webmaster non può non sapere queste cose.

    dovrebbe sapere queste cose 😄

    ho visto su alcuni forum italiani minori cose turche, roba da farti rigirare le budella

    credimi, purtroppo l'Italia è il Paese delle web agency e dei SEO improvvisati


  • User Attivo

    Approfitto della citazione e ringrazio per le critiche, sia positive che negative.
    Entrambi avete colpito il segno.

    Obiettivo è, come sempre, quello della formazione.
    Per una persona che sa di cosa parlo che ne sono almeno 50 potenzialmente ignoranti (in senso lato che ignorano l'argomento) di cui una buona parte "ha sentito dire".

    L'attività SEO, poiché non è una scienza certa, presenta molti (troppi) miti.
    Obiettivo è proprio quello di sfatarne uno (o più) anche provocando.
    Sì, l'incipit è volutamente provocatorio perché

    1. provocando si cattura l'attenzione del lettore, da subito.
      Invogliare il lettore a continuare nel concedermi del suo tempo è importante e non è facile.

    2. le provocazioni sono comunque coerenti, come tu stesso clasci hai notato.
      Non credo che nessuna delle affermazioni in quell'articolo sia errata, piuttosto molto precisa.
      Caro clasci, i siti dinamici non esistono e questo è un dato di fatto. Il problema non è il sito dinamico in sè, è il modo ed il contesto con il quale la gente parla.
      In azienda ho sempre ripreso quando un componente del mio team comunicava al cliente usando il termine "compilazione dei meta tag" perché i meta tag non si compilano, si scrivono.

    Si compila un programma, si scrive un testo.
    Sono sottigliezze ma non sono banali ed in un'attività come il SEO, dove molto (toppo) è approssimazione e passaparola essere certi che le informazioni non arrivino distorte è fondamentale.

    In conclusione, credo che il secondo post di paolino in questa discussione riassuma il mio pensiero.