• User Attivo

    Cosa rende vendibile un dominio internet

    L'articoletto qui sotto prende spunto da un post che Rick Latona ha pubblicato sul suo famoso blog per domainers nel maggio 2008. Non si tratta quindi di contenuti nuovi, ma solo di una traduzione e un adattamento in italiano, fatta sperando che possa essere una lettura interessante per chi si occupa, a livello più o meno professionale, di domini internet in Italia

    Cosa rende vendibile un dominio internet - 1
    Molti articoli sulla valutazione dei domini sono già stati scritti. Io vendo domini, così sono molto più interessato a quali domini le persone vogliono comprare e quanto vorranno pagare piuttosto che al reale valore di un dominio internet.
    C'è una domanda che mi faccio sempre e che considero molto più importante delle altre: che tipo di sito internet potrebbe essere messo su quel dominio? Quando un compratore vuole comprare un dominio da me, molto spesso ha già una idea o visione di come utilizzerà quel dominio. Ma qual'è l'idea di utilizzo più ovvia?
    I GEO domini sono facili da vendere perchè la risposta alla domanda è piuttosto ovvia. Altri domini che hanno un chiaro business model sono i nomi adatti per le directories. Questi nomi sono facili da sviluppare. Costruire un sito e far pagare una fee alle aziende per essere inserite nella directory è facile: anche molti GEO domini possono essere usati come directory.
    I nomi di prodotti possono essere ingannevoli. Di solito io cerco nomi di oggetti che possono essere piccoli a basta da essere spediti economicamente: c'è un motivo se cameras.com oggi vale cos' tanto e se forniture.com (forniture vuol dire mobili) è fallita. Siti come Pets.com sono andati in crisi perchè nessuno vuole pagare le spese di spedizione per comprare beni che, anche se leggeri, valgono pochissimi dollari (e quindi le spese di spedizione incidono molto).
    Poi, l'intero mercato LL.com e LLL.com non ha alcun senso, secondo me. Anche io ho venduto questi domini, perchè per le persone hanno un valore, però non ho mai speso un dollaro per comprare uno di questi domini per me per poi svilupparlo. Infatti questi domini non rispondono alla mia domanda fondamentale: cosa posso farci con questi domini? Ovviamente un dominio tipo AZ.com può diventare un sito relativo all'Arizona, ma non è comunque sensato pagare molto il dominio: Arizona non è un keyword presente nel nome del dominio e inoltre ottenere un posizionamento in Google partendo da AZ.com per la chiave Arizona sarà molto duro.
    Parlando di posizionamento su Google, lavorateci, è tempo ben speso. I siti posizionati guadagnano più soldi e possono essere venduti a prezzi più alti. Se pensate di voler vendere un dominio, vi suggerisco di svilupparlo e cercare di posizionarlo prima di venderlo. Magari perderte subito qualcosa rispetto ai guadagni del parking ma vi rifarete abbondantemente con un maggior prezzo di vendita.
    Per quanto riguarda i ricavi di un sito, ovviamente aiutano. Io non trovo così fuori dal normale pagare un dominio 20 volte i guadagni annui. Però succede che maggiori sono i guadagni, minori sono i multipli che verranno pagati: questo perchè ci sono pochi compratori capaci di spendere cifre importanti per l'acquisto dei domini. Un dominio che guadagna 10.000 dollari all'anno è probabile che venga venduto ad un multiplo di 10 o meno. Inoltre. nomi legati all'adult e al gioco d'azzardo è più facile che siano venduti a multipli tra 7 e 8. Poi ci sono eccezioni come Porn.com venduto a 9 milioni di dollari con 600.000 dollari di ricavi annuali. In ogni caso, i ricavi da un dominio aiutano a vendere ma di per se non sono necessari.
    I domini .com sono ancora i re del mercato, ma ci sono altri suffissi che si possono vendere bene, come i .co.uk e i .de. Io ad esempio sono disposto a comprarli. Però non mi contattate per vendere domini .mobi. Essi non sono vendibili, nonostante i report delle vendite. Sono intimamente convinto che ora si trovino in una bolla speculativa e non voglio entrare e restare con il cerino in mano.
    Aggiungerò altri post nelle prossime settimane.

    Fonte: ricklatona com/2008/05/

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  • User

    è molto interessante, grazie del post mauro!


  • User Attivo

    Salve,

    Quello che dice Latona è condivisibile in parte, ogni domainer ha la sua "vision" e cerca di condizionare il mercato usando anche la persuasione.
    Non sono assolutamente daccordo con lui per quanto riguarda gli short domains e gli acronimi per tanti motivi, ne elenco solo alcuni per alimentare questo thread:

    • Gli acronimi data la loro brevità sono facilmente brandabili e si ricordano molto meglio dei nomi lunghi.
    • I domini corti consentono di sfruttare al meglio la URL e di conseguenza l'Url rewriting.
    • I mdr reagiscono molto bene alla comprensione degli acronimi che possono essere usati con più significati.
    • I primi domini .com registrati sono stati proprio quelli di 2/3 lettere .. IBM etc.
    • Chi domina il mercato Internet si è accaparrato tutti gli acronimi relativi alle rispettive attività (microsoft, google, yahoo, e tanti altri).

    Concludo ribadendo il rispetto per la visione di R.L. ma allo stesso tempo invito a fare le proprie riflessioni e ragionamenti.

    Saluti
    Luca


  • User Attivo

    io sinceramte non amo affatto i domini LLL.it e .com. A parte il caso di acronimi di aziende /marchi registrati, che interessano solo all'azienda direttamente interessata, non vedo altri utilizzi "ragionevoli". Registrarli per rivenderli al diretto intressto espone al rischio di cyber squatting (se marchio registrato).
    Se cerco un dominio brandizzabile piuttosto che un LLL di consonati, mi cerco un dominio a 5 lettere con vocali e uso quello (+ memorizzabile perchè + pronunciabile).
    Per il posizionamento non vedo particolari vantaggi dei domini LLL rispetto a domini che contengano keywords all'interno.
    Di url rewriting non sono esperto quindi non mi pronuncio

    Se poi la gente li compra, buon per loro. Io sinceramente, se avessi un aprco di lll.com li venderei x comprare uno / due premium o semi premium


  • User Attivo

    @voidcomputer said:

    Salve,

    Quello che dice Latona è condivisibile in parte, ogni domainer ha la sua "vision" e cerca di condizionare il mercato usando anche la persuasione.
    Non sono assolutamente daccordo con lui per quanto riguarda gli short domains e gli acronimi per tanti motivi, ne elenco solo alcuni per alimentare questo thread:

    • Gli acronimi data la loro brevità sono facilmente brandabili e si ricordano molto meglio dei nomi lunghi.
    • I domini corti consentono di sfruttare al meglio la URL e di conseguenza l'Url rewriting.
    • I mdr reagiscono molto bene alla comprensione degli acronimi che possono essere usati con più significati.
    • I primi domini .com registrati sono stati proprio quelli di 2/3 lettere .. IBM etc.
    • Chi domina il mercato Internet si è accaparrato tutti gli acronimi relativi alle rispettive attività (microsoft, google, yahoo, e tanti altri).

    Concludo ribadendo il rispetto per la visione di R.L. ma allo stesso tempo invito a fare le proprie riflessioni e ragionamenti.

    Saluti
    Luca

    Sottoscrivo, molto ben detto 😉


  • User Attivo

    A parte che Latona è un volpone e quello che dice va preso con una canna da pesca lunga 20mt. la storia poi degli LLL.com la vedo tanto come una battaglia personale per cercare in tutti i modi di sminuire il valore di questi ultimi, per pagarli meno... 🙂


  • User Attivo

    Cosa rende vendibile un dominio internet - 2
    Non è facile valutare un dominio. Quando qualcuno mi chiede se voglio comprare un dominio, spesso rispondo semplicemente "grazie, ma passo". Inevitabilmente, mi rispondono via email chiedendomi perchè non sono interessato. Beh, è una domanda impossibile a cui rispondere. Cercherò di tenere un approccio olistico. nel mio ultimo post sul tema di cosa rende un dominio vendibile, ho detto che gli usi probabili del dominio sono la cosa più importante. Ho parlato anche di un aspetto meno tangibile: quanto un dominio è attraente. I domini noiosi non sono vendibili.
    Ma come si può definire quando un nome è attraente? Non sono sicuro che sia possibile ma proverò a dare qualche esempio che possa aiutare.
    Una cosa che di sicuro rende più facile la vendita di un dominio sono le emozioni. La maggior parte delle volte in cui vendo un geo dominio, finisco per venderlo a qualcuno della città, stato o area o a qualcuno di un'area vicina. Almeno, hanno di solito una conoscenza approfondita dell'area. Ancora, io ho pagato una fortuna per Buckhead.com perchè abitavo li. Per fortuna, lo ho venduto ad un prezzo ancora più alto perchè qualcuno aveva un attaccamento emotivo ancora maggiore.
    Ovviamente, è difficile sapere in anticipo se il compratore ha questo tipo di componente emotiva, ma di sicuro penso che un dominio noioso possa ridurre la componente emotiva. Prendiamo l'esempio di un dominio come Aquaphobia.com. é un dominio con un senso e di sicuro ha un valore e un giorno di sicuro sarà venduto, ma sarà venduto ad un prezzo nella fascia bassa di x.xxx dollari. Semplicemente non è abbastanza eccitante da spingere una persona ad attivarsi e a pagarlo ad un prezzo maggiore.
    Spesso vediamo nomi venduti ad un pezzo maggior al loro valore teorico proprio perchè sono attraenti. Ad esempio Guy.com pagato un milione di dollari. Certo, fuori ci sono un sacco di ragazzi e il dominio sembra un dominio super premium, ma ragazzi, siamo seri: un milione di dollari?
    Questi sono solo esempi e di sicuro è impossibile definire in maniera formale se e quando un dominio è attraente. Sotto certi versi, è simile al mercato immobiliare. Semplicemente, alcune case sono più vendibili di altre. Mi rendo conto di non essere andato in profondità tanto da darci degli insight concreti, ma spero che in futuro penserete più sovente a questo aspetto.


  • User Attivo

    La componente emotiva sta ovunque nel marketing. Certi domini sono dei veri e propri beni di lusso equiparabili a brand famosi. I geodomini sono tra questi. Oltre all'intesità delle emozioni bisognerebbe sapere QUANTE persone provano le stesse emozioni e QUALI persone. In pratica bisogna misurare il segmento di mercato e valutarne la composizione. Pochi ma buoni (coni soldini)? Tanti, ma senza soldi? Da qui si può partire per fare valutazioni.


  • Super User

    @mauro1978 said:

    Guy.com pagato un milione di dollari. Certo, fuori ci sono un sacco di ragazzi e il dominio sembra un dominio super premium, ma ragazzi, siamo seri: un milione di dollari?

    beh penso che secondo il mercato americano li vale tutti! 3 lettere, parola di senso compiuto e soprattutto in inglese con milioni di ricerche ed utenti...!