• User Newbie

    Diventare un editore

    Ciao a tutti.
    Vi devo porre un quesito importante.
    Io vorrei mettere su una casa editrice, però siccome nel primo periodo penso di non guadagnare nulla vorrei evitare di mettere su un'impresa individuale o una società.
    Girando in Internet ho visto che molti optano per due soluzioni: la prima è l'associazione culturale, la seconda è quella di libero professionista.
    L'associazione culturale non mi interessa, mentre la seconda mi alletta. Ci sono molti editori che fiscalmente sono in un certo senso dei liberi professionisti. Praticamente aprono la partita IVA ma non esercitano l'attività in forma d'impresa.
    Fermo restando che non posso aderire al regime dei nuovi minimi, perché la normativa esclude proprio l'editoria tra i beneficiari, vorrei sapere quali sarebbero per me i costi da sostenere per il mantenimento della partita IVA. Il punto che sinceramente non mi è chiaro riguarda i costi previdenziali\assistenziali e la gestione separata Inps.
    Con la partita IVA potrò aderire al regime delle nuove iniziative produttive, al semplificato o all'ordinario. E penso che adotterò quello delle nuove iniziative. Ma come funziona per l'Inps e via dicendo?

    Un grazie anticipato a chi mi risponderà!
    Spero di non aver violato alcune regole del forum.


  • User

    Buongiorno anche io sto aprendo una associazione culturale e il mio commercialista mi ha consigliato così perché ci sono importanti vantaggi fiscali. Potresti riconsiderare l'idea dal momento che per quello che vuoi fare l'avere associati che paghino anche una 30ina l'anno è abbastanza facile. Con quei soldi ti fai una base di istituzionale e con il commerciale puoi andare a remunerarti per il tuo lavoro. Il problema è che gli introiti da commerciale non dovrebbero superare quelli da istituzionale, ma si tratta solo di una situazione provvisoria. Se in un paio d'anni vedi che la tua attività prende piede puoi fare il cambio in altra forma associativa.